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​Che cos'è la Cococciola?

By Luca Stroppa 03 giugno 2024 800 Views

Ti sei imbattuto nella Cococciola, vero? Un amico ti ha proposto di assaggiare un vino Cococciola e ti ha colto impreparato? Hai letto o sentito parlare della Cococciola e, ora, vuoi saperne di più? Eccoci pronti a soddisfare la tua curiosità. Nel nostro articolo ti portiamo alla scoperta della Cococciola.

Dedicaci qualche minuto per scoprire che cos'è la Cococciola e quali sono le sue caratteristiche.

Cococciola Tenuta Ulisse

Cococciola: che cos'è?

Iniziamo dalle basi. Quando senti parlare di Cococciola si fa riferimento ad un vitigno a bacca bianca e anche al vino ottenuto dalle sue uve. Insomma, la Cococciola è un vitigno ed un vino.

Nello specifico:

➡️ la Cococciola è un vitigno a bacca bianca autoctono dell'Abruzzo.

Sono chiamati Cococciola anche i vini bianchi che si ricavano da questo vitigno. Con i più celebri Trebbiano e Pecorino, ma anche Passerina e Montonico, la Cococciola rientra nell'ambito dei vitigni autoctoni a bacca bianca abruzzesi. Trova spazio in diverse importanti denominazioni regionali, tra cui la D.O.C. Abruzzo e l'I.G.T. Terre di Chieti.

La provincia di Chieti è l'area in cui la sua coltivazione è maggiormente diffusa. In particolare, l'area teatino-frentana e i comuni di Ari, Rocca San Giovanni e Vacri, in provincia di Chieti, sono considerati la "casa" di questa varietà. In misura minore, la Cococciola è presente anche nella provincia di Teramo. Curiosamente, la ritroviamo anche in alcune zone del nord della Puglia, dove il vitigno è stato introdotto dai pastori abruzzesi. In ogni caso, la sua vinificazione in Puglia è davvero limitata. Nella stragrande maggioranza dei casi, il vitigno è utilizzato in assemblaggio con altre varietà.

Cococciola: origine e storia

La Cococciola è uno di quei vitigni la cui origine è avvolta nel mistero. Ci sono pochissime testimonianze e informazioni a disposizione, tali da non poter riscostruire con certezza e in maniera approfondita la sua storia.

La Cococciola viene citata in Vade-Mecum del commerciante di uve e di vini in Italia, una guida e un approfondimento sulla viticoltura regionale italiana di fine XIX secolo, realizzata dall'agronomo Edoardo Ottavi e dall'enologo Arturo Marescalchi. In quest'opera la Cococciola viene presentata come uno dei vitigni più diffusi nella provincia di Chieti. Gli altri vitigni abruzzesi citati sono il Trebbiano, la Solmontina, la Svacanina, la Malvasia ed il Moscato, per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca, il Montepulciano, il Sangiovese e la Gaglioppa tra i vitigni a bacca rossa.

La Cococciola è citata anche in un'altra opera, Ampélographie di Viala e Vermorel del 1909. Anche qui si descrive la Cococciola come un vitigno autoctono abruzzese.

Sappiamo, inoltre, che:

➡️ la Cococciola è stata utilizzata in assemblaggio con il Trebbiano abruzzese per la produzione del Trebbiano d'Abruzzo.

Le uve Cococciola erano in grado di donare maggiore freschezza ai vini Trebbiano d'Abruzzo, grazie alla sua tipica vena acidula. La sua vinificazione in purezza si è affermata solo di recente e risale agli anni a cavallo tra il XX e il XXI secolo. Oggi, il numero di produttori che stanno puntando sulla vinificazione in purezza della Cococciola è in costante ascesa. Tra questi c'è la Tenuta Ulisse, specializzata nella produzione dei vini tipici d'Abruzzo. La Cococciola Tenuta Ulisse è considerata una delle migliori interpretazioni in purezza di questa varietà. Acquistala nella nostra enoteca online!

Cococciola: origine del nome

Anche l'origine del nome Cococciola non è certa, ma ci sono una serie di ipotesi alquanto curiose.

La più attendibile rimanda al termine chicocce. Chicocce, nel dialetto abruzzese, significa zucchina. Ti starai chiedendo cosa lega questo vitigno con le zucchine. La risposta è che entrambe presentano tipiche striature sulla buccia. L'associazione nasce da questa analogia.

Per dover di cronaca, riportiamo anche altre ipotesi riprese da riviste o siti del settore. C'è chi individua l'origine del nome in coccia, cioè guscio, perché la buccia dell'acino delle uve Cococciola è decisamente spessa. O ancora, c'è chi ritiene che il termine Cococciola sia una sorta di onomatopea che riproduce il suono degli acini croccanti che vengono pigiati.

Che cos'è la Cococciola?

Cococciola: caratteristiche ampelografiche

Conosciuta anche come Cacciola e Cacciuolo, la Cococciola è un vitigno che presenta un grappolo di buone dimensioni. Gli acini sono grandi, di forma rotonda, con buccia molto spessa e consistente, di colore giallo, tendente all'ambrato nelle aree con notevole esposizione al sole, con tipiche striature marroni.

Il vitigno è noto per la sua vigoria, per la produzione abbondante e costante e per la sua capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche e pedologiche. Rispetto alle altre varietà a bacca bianca tipiche dell'Abruzzo, come Pecorino, Trebbiano e Malvasia, ha maturazione mediamente tardiva.

Cococciola: caratteristiche del vino

La vinificazione in purezza delle uve del vitigno Cococciola garantisce vini bianchi dalle spiccate doti di freschezza e mineralità. In particolare, i vini Cococciola si presentano con un colore giallo paglierino, con riflessi verdolini o, talvolta, dorati. Il bouquet di profumi è tipico, in un mix agrumato e floreale, accompagnato, a volte, da accenni erbacei.

Al palato sprigiona tutta la sua freschezza e la sua tendenza minerale e sapida. Altro tratto gustativo tipico di questi vini è il sapore gradevolmente acidulo. La sua vena acidula viene sfruttata anche per la produzione di spumanti Cococciola.

Insomma, ora che conosci tutto sulla Cococciola, non ti resta altro da fare che provarla, magari accompagnandola con antipasti e crudi di pesce, primi e secondi a base di pesce o formaggi freschi!

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Posted in: Vini d'Italia
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