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Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese D.O.C.: storia, vitigni, vino, caratteristiche, zona di produzione, abbinamenti e vendita online

By Luca Stroppa 09 agosto 2022 416 Views

Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese D.O.C.: storia, vitigni, vino, caratteristiche, zona di produzione, abbinamenti e vendita online

Pensi all'Oltrepò Pavese e Bonarda e bollicine Metodo Classico sono, quasi certamente, i primi nomi che vengono in mente ad ogni amante del vino. Nell'articolo di oggi, vogliamo portarti alla scoperta di un'altra Denominazione di questa regione vitivinicola che merita di essere conosciuta. Si chiama "Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese".

Se sei curioso e vuoi saperne di più, dedica qualche minuto alla lettura di quanto segue e il "Buttafuoco" non avrà più segreti.

1. Che cos'è il Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese?

"Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese" o, semplicemente, "Buttafuoco" è una Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.). Inizialmente parte della D.O.C. “Oltrepò Pavese”, istituita nel 1970, il Buttafuoco è diventato D.O.C. autonoma, con disciplinare proprio, nel 2010, per la sua tipicità e valenza storica.

2. Quali tipologie di vini rientrano nella D.O.C. Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese?

La Denominazione di Origine Controllata “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” comprende due tipologie di vini rossi secchi: vino rosso in versione "ferma" e vino rosso in versione "frizzante".

3. Quali sono i vitigni del Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese?

I vini della D.O.C. “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” devono essere ottenuti dalle uve dei vitigni a bacca nera tipici dell'Oltrepò Pavese: Barbera, dal 25% al 65%; Croatina, dal 25% al 65%; Uva rara, Ughetta (Vespolina), congiuntamente o disgiuntamente, per un massimo del 45%.

4. Dove comprare il Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese?

Nella nostra enoteca online! Su Wineshop.it puoi acquistare il Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese D.O.C. "Fiore delle Marne" Paravella, in versione "ferma", ottenuto da un blend di uve Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta. Un Buttafuoco da disciplinare!

5. Dove si produce il Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese?

Come suggerisce il nome, i vini “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” sono prodotti nella celebre regione vitivinicola lombarda dell'Oltrepò Pavese. In particolare, comprende la fascia collinare di questa zona, a sud della via Emilia, comprendendo i territori di 7 comuni in provincia di Pavia: Stradella, Broni, Canneto Pavese, Montescano, Castana, Cigognola e Pietra de’ Giorgi.

6. Perché si chiama Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese?

Come riportato nel suo disciplinare di produzione, l'ipotesi più accredita circa l'origine del nome Buttafuoco rimanda all'espressione dialettale “al buta me al feug”, traducibile con "germoglia come il fuoco", con riferimento sia alla diffusione nell'area dei vitigni Croatina, Barbera e Uva rara da cui si ottiene, sia al colore rosso "fuoco" del vino.

Secondo altri studiosi, il nome "Buttafuoco" deriverebbe da “Butafeug", "Buttafuoco" appunto, espressione utilizzata dal poeta milanese Carlo Porta per rimarcare la struttura importante e la spiccata gradazione alcolica di questo vino, tali da dare la sensazione di "buttare del fuoco in bocca".

7. Qual è la storia del Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese?

La storia del Buttafuoco è indissolubilmente legata a quella millenaria dell'Oltrepò Pavese, già attivo, dal punto di vista vitivinicolo, tra la fine dell'età del bronzo e l'inizio dell'età del ferro.

Ma il primo riferimento scritto al Buttafuoco risale soltanto al 1924, quando il professor Arturo Marescalchi, esperto ampelografo, nella sua monografia sui vini tipici d’Italia, scriveva che il Barbacarlo e il Sangue di Giuda, prodotto a Broni e Canneto, nonché il Buttafuoco e il Montenapoleone erano fra “i migliori vini rossi d’Italia”.

Un altro riferimento è racchiuso in un racconto popolare, risalente all'Ottocento. Si narra che alcuni marinai austroungarici, impegnati in operazioni di guerra contro le forze franco-piemontesi, nei pressi del Pò, non lontani da Stradella, si presero qualche ora di riposo e svago. Decisero si entrare in una cantina dove provarono un vino tipico del luogo: il Buttafuoco. Rimasero talmente colpiti, in positivo, da decidere di chiamare il loro veliero "Buttafuoco".

In ogni caso, al di là di questi racconti, pur non potendo individuare una data o un periodo certo di nascita del Buttafuoco, possiamo dire che la pratica di unire in blend più vitigni tipici del luogo affonda le radici alle origini della storia vitivinicola dell'Oltrepò Pavese ed è parte integrante della sua tradizione. Non a caso, proprio per la sua tipicità e importanza storica, questo vino è stato elevato a D.O.C. autonoma nel 2010.

8. Che vino è il Buttafuoco? Quali sono le caratteristiche dei vini Buttafuoco?

Il Buttafuoco presenta caratteristiche tipiche, indipendentemente dalla tipologia "ferma" o "frizzante". É di colore rubino carico con riflessi violacei e, se invecchiato, tende al granato. All’olfatto è intenso, franco, penetrante e variegato: si ritrovano gli aromi prevalenti tipici dei vitigni Croatina e Barbera, note floreali di viola, sentori di frutti rossi e di frutta cotta (prugna) e sensazioni vinose. Al palato si distingue per una grande corposità, struttura e ottimo grado alcolico.

9. Quali sono i migliori abbinamenti cibo e Buttafuoco?

Per struttura e corpo, il Buttafuoco è un vino da secondi piatti importanti a base di carne: selvaggina, arrosti e brasati su tutti. Ottimo anche con formaggi stagionati.

10. Quali sono le caratteristiche della zona di produzione del Buttafuoco?

L'area di produzione del Buttafuoco D.O.C. è una zona collinare, tra i 150 e i 350 metri s.l.m., con ripidi versanti rocciosi di carattere marnoso-calcareo. Il clima è caratterizzato da estati calde e inverni temperati e miti, anche grazie all'effetto del vento caldo di Fohn, a cui è soggetta l'area. Ciò determina una certa precocità vegetativa dei vitigni, ma anche una loro perfetta maturazione. Si tratta, inoltre, di condizioni molto favorevoli alla coltivazione di vitigni a bacca nera, prevalenti, non a caso, nell'Oltrepò Pavese.

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Posted in: Vini d'Italia
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