Swipe to the right

​Buon vino fa buon sangue: storia e significato

By Luca Stroppa 06 ottobre 2021 568 Views

Buon vino fa buon sangue: storia e significato

Il mondo dei proverbi e dei modi di dire che mettono in evidenza caratteristiche e proprietà del vino o attribuite al vino è ricco e variegato. Tra questi, l'espressione "buon vino fa buon sangue" è una delle più diffuse e conosciute.

Nel nostro articolo, ti presentiamo la sua origine e la sua storia, ti spieghiamo il suo significato e proviamo a valutare quanta verità è racchiusa in questo detto.

Che cosa significa “buon vino fa buon sangue”? Qual è l’origine di questo modo di dire?

In un recente sondaggio sui proverbi provenienti dal mondo del vino, condotto tra gli appassionati italiani, il detto “buon vino fa buon sangue” è risultato il secondo più conosciuto, alle spalle dell’inarrivabile e famosissimo “in vino veritas”.

Insomma, tanti conoscono questo modo dire, ma non tutti conoscono la sua storia e il suo preciso significato.

Per questo, di seguito rispondiamo ad alcuni quesiti base: che cosa s’intende per “buon vino fa buon sangue”? Chi ha introdotto questo detto? Quando si è diffuso?

Devi sapere che il detto “buon vino fa buon sangue” è considerato una sorta di adattamento o versione moderna dell’espressione latina “Vinum laetificat cor hominis” (“il vino allieta il cuore dell’uomo”), contenuta nel Salmo 104-v.15 della cosiddetta “Vulgata”.

La “Vulgata” è una mastodontica opera, risalente al IV secolo d.C., attribuita al biblista Sofronio Eusebio Girolamo, incaricato da Papa Damasio I di effettuare una traduzione ufficiale, in lingua latina, della Bibbia.

Devi sapere che, fino a quel momento, la versione ufficiale più diffusa della Bibbia era quella in lingua greca o ebraica, mentre esistevano una serie di versioni non ufficiali in lingua latina molto differenti tra loro. Il compito della “Vulgata” fu quello di dare una traduzione e un’interpretazione univoca alle numerose versioni latine in circolazione. Allo stesso tempo, quest’opera doveva essere facilmente fruibile, comprensibile e accessibile al “volgo”, ovvero al “popolo” (da qui il nome “Vulgata”).

La “Vulgata” è stata l’opera di riferimento per la Chiesa Cattolica per molto tempo prima di essere sottoposta a varie revisioni.

Ai fini del nostro articolo, è importante sottolineare la sua enorme diffusione presso il “popolo”, perché fu proprio tra il “popolo” che la frase “Vinum laetificat cor hominis” fu estratta dal contesto biblico e variamente interpretata per sottolineare i benefici del vino.

Sul significato di questa espressione, studiosi e linguisti ancora oggi dibattono aspramente. Secondo alcuni, il detto vuole fare riferimento alle proprietà medicinali del vino e, in particolare, ai suoi effetti benefici per il cuore. Del resto, presso tantissime comunità, come quella greca e romana, solo per citarne due, si credeva che il vino fosse una vera e propria medicina (senza alcuna prova scientifica, è bene precisare!), tanto che il nettare veniva spesso consigliato per alleviare determinati dolori o combattere alcune malattie!

Secondo altri studiosi, invece, il modo dire va interpretato in maniera meno rigida e più libera e metaforica. Della serie, il vino “allieta”, cioè rende felice e allegro l’“uomo”, estensione di “cuore”.

In ogni caso, da questa espressione latina è nato, più recentemente, il proverbio “buon vino fa buon sangue”, frutto di una credenza popolare ben radicata, ovvero quella che il vino "buono" favorisca la circolazione sanguigna e la “salute” del cuore.

Buon vino fa veramente buon sangue?

Una caratteristica fondamentale dei proverbi è che non sono necessariamente veritieri o applicabili sempre e comunque, ma sono in grado di resistere nel tempo, entrare nel nostro vocabolario e condizionare i nostri comportamenti. Probabilmente, è questo il caso di “buon vino fa buon sangue”.

Devi sapere che, diversi studiosi hanno condotto ricerche, ispirate da questo detto, per cercare di individuare prove scientifiche circa gli effetti benefici del vino per il cuore dell’uomo e per la circolazione sanguigna.

Ad esempio, un team inglese ha individuato dei componenti presenti nei vinaccioli (semi) chiamati “procianidolici” che hanno effetti positivi sulla circolazione del sangue, favorendo l’elasticità dei vasi sanguigni. Altri ancora, hanno sottolineato le proprietà benefiche per l’apparato cardiovascolare di una sostanza conosciuta come “resveratrolo”, presente soprattutto nelle bucce delle uve a bacca rossa. A onor del vero, la quantità di “resveratrolo” che una persona dovrebbe assumere per avere qualche beneficio è talmente alta che i suoi effetti positivi entrerebbero in conflitto con quelli negativi derivanti da un consumo eccessivo di vino.

Insomma, nonostante il fascino e l’immediatezza dei detti popolari, compreso quello protagonista del nostro articolo, bisogna sempre fare molta ma molta attenzione alla loro applicazione nel mondo reale!

Posted in: Curiosità sul vino
  Loading...