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​Bottiglia di vino: quali sono e come si chiamano le sue parti

By Luca Stroppa 17 dicembre 2020 2382 Views

Bottiglia di vino: quali sono e come si chiamano le sue parti

Ogni amante del vino ne avrà comprate e maneggiate centinaia, custodendole gelosamente nella sua cantina, prima di stapparle per gustarne il contenuto. Stiamo parlando, ovviamente, delle bottiglie di vino.

Ora, prova a prenderne una o ad immaginarne una e tenta di individuare e riconoscere le parti fisiche che la caratterizzano: quali sono? Sai come si chiamano? Di seguito, trovi le risposte a queste domande.

Le parti di una bottiglia di vino: terminologia e caratteristiche

Conoscere le parti di una bottiglia di vino, la terminologia utilizzata per individuarle e le loro funzioni è fondamentale per comprendere fino in fondo il mondo del vino e rappresenta un bagaglio lessicale da far valere nei momenti opportuni per dimostrare competenza e conquistare autorevolezza.

Come evidenziato dalla nostra immagine, una bottiglia di vino classica presenta 5 parti fondamentali. Partendo dall’alto e scendendo fino all’estremità inferiore possiamo individuare:

-CERCINE/ANELLO: è il rigonfiamento sporgente a forma di anello posto nella parte superiore della bottiglia, in prossimità di quello che viene chiamato “sbocco”, la parte che invece accompagna la fuoriuscita del liquido.

Il cercine o anello ha una duplice funzione: rinforza il collo della bottiglia, che altrimenti rischierebbe di rompersi con l’inserimento del tappo, e, soprattutto nei vini frizzanti o spumanti, rappresenta un importante punto di ancoraggio per la capsula o per la gabbietta metallica che trattiene il tappo, contrastando la pressione interna del liquido.

È interessante notare che questa nervatura era utilizzata in passato per ancorare qualsiasi tipo di tappo di qualsiasi tipologia di vino, attraverso intrecci di corde e di fili metallici. Lo sviluppo delle conoscenze sul vino e sui tappi e gli studi scientifici condotti in merito ne hanno ridotto l’utilizzo come ancoraggio ai soli vini frizzanti e spumanti.

“Cercine” deriva dal greco “kírkos” e significa, appunto, “anello”. Questo termine indica quel panno a forma di cerchio che si mette in testa per sostenere pesi, proteggendo le zone sensibili. In botanica e in anatomia è utilizzato per indicare qualsiasi formazione anulare. Da questi settori, la parola si è diffusa ed è entrata a far parte del linguaggio tecnico enologico data la somiglianza di forma. Un sinonimo sempre più diffuso è “baga”, dal francese “bague”, “anello”.

-COLLO: è la parte più stretta della bottiglia, quella che ospita il cercine e accompagna la fuoriuscita del liquido. Il termine “collo” si riferisce evidentemente alla parte del corpo umano che ne ricorda la forma.

Il collo della bottiglia svolge due funzioni fondamentali: regola e tiene sotto controllo l’ossigenazione e lo scambio d’aria tra l’atmosfera e il vino, evitando pericolosi e precoci fenomeni degenerativi; permette di versare il vino in modo delicato, senza provocare fuoriuscite incontrollabili. Inoltre, per i meno esperti, rappresenta una possibile impugnatura della bottiglia, certamente non quella consigliata dai sommelier o dai manuali ma almeno evita di scaldare il nettare.

-SPALLA: è la parte che unisce il corpo e il collo della bottiglia e che quindi porta il contenitore a restringersi, in modo più o meno accentuato, nella parte superiore. Anche il termine “spalla” ha una chiara derivazione dalla parte del corpo umano che ne ricorda forma e compiti di sostegno e di collegamento.

Nello specifico, la spalla della bottiglia svolge una funzione fondamentale: trattiene gli eventuali sedimenti presenti nel vino (o meglio una parte di questi sedimenti a seconda della tecnica e dell’attenzione con cui si versa il vino), favorendo un migliore controllo nelle operazioni di mescita del nettare.

-CORPO: è la parte più estesa della bottiglia, quella che unisce l’estremità inferiore con l’estremità superiore del contenitore, in particolare la base o fondo e la spalla. È la parte che svolge la funzione vera e propria di recipiente e che contiene il prezioso liquido.

-FONDO/BASE: è la parte inferiore della bottiglia, quella sui cui poggia la struttura del contenitore. La base o fondo della bottiglia, nella maggior parte dei casi, si caratterizza per una forma concava, rientrante nel corpo della bottiglia, con funzione di equilibrio e raccolta di sedimenti.

In passato, le bottiglie di vetro, prima di essere prodotte in maniera meccanica e industriale, venivano lavorate e create dai soffiatori di vetro. Questa tecnica consentiva la produzione di bottiglie con fondo tondeggiate che, evidentemente, rendeva impossibile l’equilibrio. Per questo, i soffiatori adottarono la soluzione di spingere la protuberanza tonda all’interno della bottiglia, creando il fondo concavo che tutti conosciamo. In questo modo, le bottiglie potevano restare stabilmente su una superficie piana senza correre il rischio di cadere e frantumarsi.

Col tempo ci si accorse che questa particolare forma può assolvere ad un’altra funzione determinante: la rientranza permette ai sedimenti insolubili presenti nel vino di depositarsi sul fondo della bottiglia, evitando la loro dispersione nel liquido. Oggi, quest’ultima funzione rappresenta la principale motivazione per produrre bottiglie con fondo concavo.

E per i più attenti al servizio del vino, la forma concava del fondo favorisce un’impugnatura più funzionale della bottiglia. Infilando il pollice nella concavità si evita di riscaldare il nettare: una soluzione ideale per la mescita del liquido.

Posted in: Cultura del vino
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