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​Asti Spumante: origine e storia

By Luca Stroppa 01 luglio 2024 749 Views

Nell'articolo di oggi ti vogliamo raccontare l'affascinante storia dell'Asti Spumante, una delle denominazioni principali della spumantistica italiana e mondiale.

Approfondire la sua origine, capire come è nato questo spumante e conoscere le tappe della sua evoluzione nel tempo, fino ai giorni nostri, è davvero interessante e contribuisce a rafforzare e diffondere la conoscenza e la cultura del vino.

Dedicaci qualche minuto del tuo tempo per conoscere la storia dell'Asti Spumante.

Asti Spumante: origine e storia

Foto di NickyPe da Pixabay

Breve storia dell'Asti Spumante

Carlo Gancia e l'invenzione dell'Asti Spumante

L'Asti Spumante è uno degli spumanti italiani più conosciuti ed esportati in tutto il mondo. É ricavato dalle uve del vitigno Moscato bianco ed è prodotto in Piemonte, in particolare tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo.

La figura chiave per la sua nascita e diffusione è quella di Carlo Gancia. Nato a Narzole, in provincia di Cuneo, nel 1829, Carlo si avvicinò, fin da piccolo, al mondo della viticoltura e dell'enologia, seguendo le orme del padre, proprietario di diversi terreni e produttore di vino a Canelli, Asti. Negli anni seguenti si iscrisse all'Università degli Studi di Torino nella facoltà di Chimica e Farmacia, dove acquisì conoscenze che si riveleranno molto utili per le sue sperimentazioni e invenzioni enologiche.

Giovanissimo, poco più che diciottenne, Carlo mise a punto una nuova ricetta per la produzione del Vermouth, il vino aromatizzato tipico del Piemonte, creato da Antonio Benedetto Carpano nel 1786, diffusissimo e ricercatissimo almeno per tutto il XIX secolo. Curiosamente, tale ricetta prevedeva il ricorso alle uve aromatiche del Moscato Bianco, una varietà ormai affermata in buona parte del Piemonte. Alla diffusione e all'utilizzo delle uve Moscato Bianco per la vinificazione contribuì in maniera decisiva il gioielliere di Carlo Emanuele I di Savoia, Giovan Battista Croce, grande appassionato di vino e protagonista dei primi tentativi di vinificazione in bianco delle uve Moscato tra il XVI e il XVII secolo.

Tra il 1848 e il 1850, Carlo si trasferì in Francia, in particolare a Reims, il luogo d'elezione dello Champagne. Qui ebbe modo di apprendere le tecniche di produzione delle bollicine francesi e i segreti del metodo classico. Un'esperienza fondamentale nel suo percorso, determinante nella nascita dell'Asti Spumante. Tornato in Italia, Carlo fondò una propria cantina e cominciò a sperimentare il metodo di spumantizzazione appreso in Francia, applicandolo al Moscato Bianco.

Arriviamo così ad un momento storico: nel 1865 nacque il cosiddetto Spumante Italiano, chiamato anche Moscato Champagne, l'antenato dell'attuale Asti Spumante e il primo spumante realizzato nel nostro Paese. Si trattava di uno vino spumante di buona dolcezza, un tratto tipico dell'Asti Spumante, e dalla modesta gradazione alcolica. Lo Spumante Italiano ottenne subito un grande successo, amplificato dal progressivo perfezionamento dei suoi metodi produttivi ...

Infatti, nel 1898, la definizione del cosiddetto Metodo Martinotti (con rifermentazione in autoclave) ad opera di Federico Martinotti, direttore della Stazione Enologica di Asti, contribuì ad agevolare la produzione di questo spumante, rendendola più economica rispetto al metodo classico e di facile realizzazione e riproduzione, sancendo la sua definitiva diffusione e affermazione.

Grappolo Moscato Bianco

Foto profilo Instagram Marenco Vini: grappolo di Moscato Bianco

Asti Spumante: dalla nascita del Consorzio fino ai giorni nostri

Tra gli anni Venti e gli anni Trenta del XX secolo, quando, anche a livello legislativo, ci furono i primi interventi per il riconoscimento dei vini tipici italiani, con la definizione di metodi e zone di produzione, lo Spumante Italiano fu uno dei primi a veder nascere un proprio Consorzio di Tutela, il Consorzio per la Tutela dell’Asti, il 17 dicembre del 1932. Il primato di primo Consorzio per la tutela di un vino italiano è condiviso con quello del Marsala e del Moscato di Pantelleria.

Nel frattempo, quello che era conosciuto come Spumante Italiano o Moscato Champagne fu rinominato Asti o Asti Spumante, proprio per rimarcare la sua origine geografica, la zona della provincia di Asti.

Nel 1967 fu riconosciuta la D.O.C. Asti, all'interno della quale fu inserito l'Asti Spumante, sia quello prodotto con il Metodo Martinotti sia quello prodotto con Metodo Classico. Nel 1993 si arriva al riconoscimento della D.O.C.G. Asti. É, inoltre, importante sottolineare come l'Asti Spumante nasce e si diffonde unicamente come vino dolce. Dal 2017, con le modifiche del disciplinare, è possibile produrlo anche nelle varianti secche, per intercettare una più ampia platea di consumatori e rispondere alle richieste del mercato.

Per questo, oggi, il Moscato d'Asti è prodotto in tantissime versioni, più o meno dolci, sia con rifermentazione in autoclave sia con rifermentazione in bottiglia, accomunate dal perlage finissimo ed elegante e dalla tipica aromaticità del Moscato Bianco, tra sensazioni di muschio, sentori di fiori d'arancio, note agrumate e floreali. Per la sua produzione è possibile ricorrere solo alle uve Moscato Bianco coltivate all’interno della zona di produzione che comprende 52 comuni delle provincie di Asti, Cuneo ed Alessandria.

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Asti Spumante Marenco

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Posted in: Vini d'Italia
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