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​Abbinamento Vino e Pastiera

By Luca Stroppa 03 gennaio 2019 3036 Views

Abbinamento Vino e Pastiera

Non un semplice dolce, un’istituzione della cucina napoletana, un piatto ricco di significati e dalla storia affascinante. La pastiera è simbolo di festa e di convivialità e rappresenta un momento di rinascita e di rinnovamento. Per questo viene consumata principalmente nel periodo di Pasqua, ma anche in quello coincidente con l’Epifania, quando, appunto, è tradizione mangiare la prima pastiera dell’anno. E non vorrai mica gustartela senza un buon vino dolce …

Storia e curiosità sulla Pastiera

La storia della pastiera napoletana è piuttosto controversa: esistono infatti una serie di leggende più o meno attendibili circa la sua nascita.

Secondo alcuni, il termine pastiera risale ad un frase pronunciata da Ferdinando II di Borbone che, dopo aver assaggiato questa strepitosa torta, decise di farla provare alla moglie Maria Teresa d’Austria, passata alla storia per la sua severità, nel tentativo di addolcirla. Il tentativo andò a buon fine tanto che si racconta che l’assaggio della pastiera fu una delle poche volte in cui Ferdinando ebbe la possibilità di vedere la moglie sorridere. Il Re, in quell’occasione, esclamò: “Per far sorridere mia moglie ci voleva la pastiera”.

Secondo un’altra leggenda, la pastiera fu un’invenzione della sirena Partenope che, nel periodo pasquale, emergeva dalle acque del Golfo di Napoli e con il suo canto deliziava la popolazione locale. In cambio del gradito spettacolo, gli abitanti della città le portarono 7 doni: le uova, simbolo di rinascita; la farina, simbolo di prosperità; la ricotta, simbolo di abbondanza; lo zucchero, simbolo di dolcezza; le spezie, simbolo dei popoli lontani; i fiori d’arancio, simbolo dei profumi della terra e il grano bollito nel latte, simbolo del regno vegetale e animale. La sirena si inabissò e portò questi doni agli dei, i quali, affascinati dal suo canto, decisero di creare, con quegli ingredienti, qualcosa di unico, ovvero la pastiera.

Una terza leggenda fa risalire al mare l’origine di questo dolce. Alcuni pescatori furono sorpresi da una violenta tempesta e furono costretti a trascorrere la notte a largo del Golfo di Napoli. Le mogli dei pescatori portarono in dono al mare 7 ingredienti affinché restituisse i loro mariti. Il mare utilizzò quegli ingredienti per dar vita alla pastiera con la quale rifocillò i pescatori e li riportò a terra.

In ogni caso, l’ipotesi più probabile fa risalire l’invenzione della pastiera alla creatività delle suore del convento di San Gregorio Armeno, famose per la loro bravura in cucina. Si dice che ogni volta che le porte del convento si aprivano, nelle vie della città di Napoli si poteva percepire il profumo di questo dolce.

Quando la Pastiera

La pastiera, come dimostrano le leggende appena riportate, è considerata simbolo di rinascita, pensate ai pescatori salvati dalla tempesta, e di rinnovamento e di novità. Proprio per questo viene consumata nel periodo pasquale o in quello dell’Epifania, festa cristiana della manifestazione della divinità ai tre Magi.

Si tratta di un dolce fatto di pasta frolla, molto simile alla crostata, ripieno di un impasto a base di chicchi di grano, ricotta, uova, canditi e fiori d’arancio. Attualmente le rivisitazioni di questo dolce sono numerose così come le sue varianti con cioccolato o crema pasticcera ad esempio. Noi di Wineshop.it abbiamo preparato la ricetta classica e come tradizione vuole la utilizziamo come piatto finale del nostro pranzo dell’Epifania. Nulla vieta comunque di gustare questa torta in ogni periodo dell’anno.

Pastiera e Vino

La Pastiera è un dolce consistente e ricco di profumi, pensate solo ai canditi e ai fiori d’arancio. La abbiniamo, dunque, ad un grande vino dolce altrettanto persistente e aromatico, capace di supportare ed esaltare questi profumi. Scegliamo un Recioto di Soave, rotondo e dalla struttura importante, complesso tanto quanto il nostro dolce.

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