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​Abbinamento vino e pasta e fagioli​

By Luca Stroppa 28 aprile 2020 2501 Views

Abbinamento vino e pasta e fagioli

Pasta e fagioli è un piatto simbolo della nostra tradizione culinaria. Questa pietanza è stata la più consumata in epoca medievale, sfamando e garantendo la sopravvivenza di buona parte della popolazione italiana, soprattutto di quella contadina. La sua grande diffusione ha generato un numero infinito di varianti locali e feroci dispute sulla sua paternità.

Un piatto così importante e decisivo per le sorti del nostro Paese, oltre che gustoso, buono e proteico, merita di essere ricordato e riproposto, anche ora, sulle nostre tavole. È quello che facciamo nella cucina di Wineshop.it, dove la pasta ai fagioli è sempre accompagnata da un vino rosso italiano.

Pasta e fagioli: storia e curiosità

La storia della pasta e fagioli inizia con l’introduzione di questo legume nel Vecchio Continente, portato dall’America intorno al 1500. Pare che Cristoforo Colombo lo scoprì una volta approdato sull’isola di Cuba, dove era coltivato già da secoli e contribuiva in maniera decisiva al sostentamento della popolazione locale. Una volta tornato in Europa, Colombo, intuendo le sue proprietà nutrizionali, lo donò e lo raccomandò a Papa Clemente VII. A sua volta il Papa lo affidò all’esperto Giovan Pietro delle Fosse, che ne iniziò la coltivazione nella zona di Belluno, lo studiò attentamente e ne incentivò il consumo presso le fasce più basse della popolazione. Anche Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, e Caterina de' Medici si fecero promotori di questo legume che ben presto si diffuse in tutta Europa.

In realtà, il fagiolo era già conosciuto prima della scoperta delle Americhe, nelle sue varietà asiatiche e africane, anch’esse con proprietà nutrizionali importanti, ma meno dolci e teneri di quelli americani e soprattutto con una resa inferiore. Fu proprio quest’ultima caratteristica a determinare l’ampia diffusione dei fagioli americani.

Umberto Eco considerava i fagioli “l’invenzione più importante del secondo millennio”: “Se siamo ancora qui […] questo è dovuto ai fagioli […] Senza fagioli la popolazione europea non sarebbe raddoppiata in pochi secoli”. E ancora: “per il loro alto valore nutritivo e l’elevato contenuto di proteine” i fagioli hanno salvato l’Europa dalla fame, garantendo la sopravvivenza di milioni di contadini. Ecco perché si definiscono i fagioli come la “carne dei poveri”: meno costosi ma con un apporto proteico tale da renderli ottimi sostituti delle pietanze di origine animale.

A partire dal Medioevo dunque intere generazioni sono sopravvissute anche grazie alla coltivazione e al consumo di questo legume, spesso associato in cucina ad un altro prodotto tipico e facilmente preparabile, ovvero la pasta. In tutte le nostre regioni è documentabile un notevole consumo di questo piatto. Difficile comunque stabilire una sua origine certa. Dal Piemonte al Veneto, passando per l’Emilia Romagna e la Toscana per giungere in Campania, tutti hanno sperimentato e gustato questa pietanza. E tutti se ne contendono gelosamente una paternità impossibile da determinare.

Tra le varie regioni le differenze riguardano la tipologia di pasta utilizzata, corta o lunga; la presenza o meno del sugo, c’è chi la prepara in bianco e chi con il sugo; gli ingredienti per l’eventuale preparazione del sugo; le modalità di cottura della pasta, per cui i fagioli possono essere cotti con la pasta o aggiunti successivamente. Tantissime, infinite varianti …

Come e quando la pasta ai fagioli

La versatilità della pasta e quella dei fagioli ci ha permesso di creare un primo piatto originale che è stato consumato per una cena in famiglia.

Abbiamo scelto un tipo di pasta corta, diffusa nell’Italia centrale, che prende il nome di “sagne”, delle tagliatelle corte, da sempre associate alle preparazioni con fagioli e altri legumi. Abbiamo poi optato per una versione con il sugo ed estremamente cremosa.

Per prima cosa, è necessario lasciare i fagioli secchi in ammollo per tutta la notte per poi coprirli con acqua fredda e lessarli. Nel frattempo, prendi e trita gli altri ingredienti che intendi utilizzare per la ricetta e per formare il sugo: noi abbiamo optato per cipolle, sedano, carote, prosciutto e uno spicchio d’aglio. Lasciali soffriggere e poi aggiungi i fagioli e la passata di pomodoro. Lascia cuocere a fuoco lento.

A questo punto è arrivato il momento di aggiungere la pasta e completare la cottura con il sugo e i fagioli. Prima però prendi parte del composto e frullalo: otterrai una sorta di crema con cui poi potrai arricchire il piatto, conferendogli ulteriore morbidezza.

Una volta aggiunta la pasta, fai cuocere e, infine, aggiungici la crema.

Pasta e fagioli pronti per essere gustati!

Il vino in abbinamento alla pasta e fagioli

Come sosteniamo in ogni nostro articolo, la conoscenza della storia di un piatto, dei suoi ingredienti, delle sue caratteristiche e delle sue modalità di preparazione è di fondamentale importanza nella scelta del vino da abbinare.

Nel caso della pasta ai fagioli siamo di fronte ad un piatto ricco di gusto, succulento, rustico e proteico, caldo e avvolgente, morbido e cremoso, di difficile collocazione geografica perché cucinato da tutti e in molteplici varianti.

Quel che è certo è che il vino da abbinarci dovrà esaltare i molteplici e variegati profumi del piatto: quelli del legume, delle spezie e del sugo utilizzato. Dovrà essere dunque un vino di buona sapidità, freschezza ed acidità, per alleviare la tendenza dolce del fagiolo. Dovrà inoltre possedere un corpo medio, non eccessivo, e un’alcolicità moderata per evitare di sovrastare la buona struttura del piatto. Infine, dovrà aver un bouquet di profumi ampio ed elegante che sappia creare un equilibrio armonico con quello del piatto, senza alterarne la caratteristica rusticità.

Il vino che abbiamo individuato noi di Wineshop.it è un vino rosso bio della Valpolicella che presenta tutte le caratteristiche che abbiamo appena descritto. Un vino genuino e naturale come il piatto che ci siamo gustati!

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