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​Abbinamento Vino e Cous Cous

By Luca Stroppa 18 luglio 2019 4139 Views

Abbinamento Vino e Cous Cous

Il Cous Cous è il “piatto del Mediterraneo”, simbolo culinario dei Paesi dell’Africa Settentrionale, capace di diffondersi e affermarsi prima nei territori limitrofi affacciati sul mare e poi in tutto il mondo. Oggi viene cucinato anche nella nostra Penisola, soprattutto nelle regioni meridionali. Noi di Wineshop.it lo abbiamo preparato per il nostro pranzo di lavoro, qualcosa di alternativo rispetto al solito. Per una volta niente pasta fredda o riso freddo, cous cous e un bicchiere di vino.

Storia e Curiosità sul Cous Cous

Il cous cous o cus cus è un piatto dalle origini antichissime risalenti, grosso modo, al IX secolo d.C., diffuso tra i gruppi nomadi autoctoni dell’Africa nord-occidentale. In particolare, è un piatto della tradizione berbera, consumato da quella parte nomade della popolazione. Avendo a disposizione soltanto del grano e pochi altri ingredienti, tipici di quelle zone, i nomadi berberi si dovevano arrangiare in qualche modo e, come spesso è accaduto nella storia della cucina mondiale, da questa situazione di “emergenza” sono nati piatti che si sono affermati in tutto il pianeta. Il cous cous è uno di questi.

Anche il nome di questo piatto è, ovviamente, di origine berbera. Deriva dal termine “seksu” che significa “tritato in piccoli pezzi”. Questo perché il cous cous, soprattutto nella sua versione originaria, si caratterizzava per la presenza di piccolissimi granelli di semola di grano duro cotti a vapore.

Le prime testimonianze del suo consumo in Europa risalgono al XVII secolo in Francia, la cui influenza su i territori del Maghreb è storicamente riconosciuta, e in Italia, in particolare in Sicilia, grazie ai commercianti di spezie e stoffa che, attraverso l’isola siciliana, facevano la spola tra il continente europeo e quello africano. Ancora oggi, il cous cous è un piatto della tradizione siciliana, basti pensare che tra Mazara del Vallo e San Vito Lo Capo, ancora oggi, si celebra il più importante festival europeo dedicato a questo piatto.

La tradizione berbera vuole che questo piatto venga consumato preferibilmente la sera, in quelle stesse ore in cui lo consumavano le originarie popolazioni nomadi mentre riposavano sotto le tende dopo una lunga giornata di viaggio e di lavoro. Sempre secondo tradizione, il cous cous è un “piatto sociale” da gustare in compagnia, con i propri famigliari o con il resto delle propria comunità, e da mangiare con le mani, seguendo un rigido protocollo. Nello specifico, si utilizzano le tre dita centrali della mano destra, come una sorta di cucchiaio, mentre per raccogliere i minuscoli granelli rimasti sul piatto si ricorre al pane non lievitato.

Come e Quando il Cous Cous

Come ogni piatto internazionale, il cous cous presenta tantissime varianti. Le possibilità sono davvero numerose perché numerose sono le verdure, i pesci o le carni con il quale può essere arricchito.

Noi di Wineshop.it abbiamo preparato un cous cous con pollo e verdure. Lo abbiamo cucinato nella tipica “cuscussiera”, una pentola costituita da due ripiani sovrapposti. Nella parte inferiore abbiamo preparato un brodo a base di acqua, cipolle, patate, pomodori, carote, sedano, aglio e sale. Appena il brodo ha cominciato a bollire, nel ripiano superiore dal fondo forato, abbiamo aggiunto i nostri granelli di semola di frumento, cotti a vapore come da tradizione.

Nel frattempo, abbiamo cotto il pollo e le verdure che abbiamo scelto di aggiungere al piatto: pomodorini, zucchine e peperoni. Abbiamo poi amalgamato il tutto e impiattato con olio e basilico.

La nostra pausa pranzo è servita.

Con quale Vino il Cous Cous

Il Cous Cous è un piatto decisamente saporito e variegato. Nel nostro caso, abbiamo optato per una ricetta in cui carne e verdure coesistono e ciò rende l’abbinamento con il vino più difficoltoso. È necessario trovare una bottiglia capace di coesistere con i nostri due ingredienti fondamentali: di buon corpo, non troppo leggera e profumata per abbinarsi alla carne, fresca, elegante e non stucchevole per accompagnare le verdure.

Abbiamo dunque stappato una bottiglia di Lagrein Rosé, dotato della freschezza e della fragranza di profumi tipica di un vino bianco e del carattere, della polpa fruttata, della morbidezza di un vino rosso giovane.

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