Abbinamento Vino e Carbonara
“M’hai provocato … e mo’ te magno” diceva Alberto Sordi in una famosissima scena del film “Un americano a Roma”, rivolgendosi ad un invitante piatto ricolmo di spaghetti. È andata più o meno così anche per noi di Wineshop.it quando ci siamo trovati di fronte alla pasta alla carbonara, che abbiamo gustato in una tipica e deliziosa trattoria della Capitale. Se poi ci abbiniamo un bicchiere di vino bianco, bè: mò te magno e mò te bevo …
Storia e Curiosità sulla Carbonara
La pasta alla carbonara è un piatto piuttosto recente, immediatamente associato alla cucina romana. Le sue origini sono comunque incerte, tanto che esistono almeno tre ipotesi sulla usa nascita.
Una di queste ipotesi rimanda al 1944 e alla presenza di truppe americane in Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Pare che a Renato Gualandi, giovane cuoco delle truppe alleate a Roma, fu chiesto di preparare un piatto in grado di rinvigorire i soldati americani, unendo i sapori italiani a quelli americani, a cui, ovviamente, erano molto legati. Gualandi combinò le riserve di bacon e uova a stelle e strisce con formaggio e pasta tutti italiani, dando vita ad un mito.
Secondo i più tradizionalisti, la pasta alla carbonara fu inventata dai “carbonari” o “carbonai”, da qui il nome “carbonara”. Quello del “carbonaio” era un mestiere molto diffuso a Roma e nell’intera regione e consisteva nel raccogliere e trasformare la legna in carbone. Le famiglie di carbonai si trasferivano per diversi mesi in sperdute località di montagna, dove c’era sufficiente legna a disposizione per esercitare il loro mestiere. Per nutrirsi ci si doveva arrangiare con gli ingredienti che si riuscivano facilmente a reperire e a conservare. Così si spiega la diffusione tra i carbonai del piatto “cacio e ova” e la nascita della carbonara, sua moderna evoluzione.
Meno probabile la versione secondo la quale questo piatto avrebbe, in realtà, origini napoletane e sarebbe poi stato adottato e riadattato dalla cucina romana. In ogni caso, la cucina napoletana si distingue per la tendenza ad aggiungere a piatti di pasta o carne, a cottura ultimata, ingredienti come uova, formaggio e pepe. In alcuni ricettari sulla gastronomia partenopea, inoltre, pare si possa trovare una ricetta simile alla carbonara. Secondo i suoi sostenitori anche il nome stesso del piatto tradisce un’origine napoletana, perché era il piatto preferito dalla “Carboneria”, nata nel Regno di Napoli, e consumato nel corso delle sue riunioni segrete.
Quando e Come la Carbonara
Guanciale e non pancetta, pecorino grattugiato e non grana, pasta preferibilmente lunga e no alla panna. Queste sono le regole base per cucinare una carbonara secondo la ricetta originaria.
Rosolate il guanciale, tagliato a strisce, fino a farlo diventare croccante; fate cuocere la pasta e, intanto, preparate in una ciotola un composto con tuorli d’uova, pecorino grattugiato, sale e pepe; aggiungete al composto prima il guanciale e poi la pasta con un po’ di acqua di cottura. Quando il piatto è pronto potete ulteriormente arricchirlo con altro pecorino grattugiato e del pepe. E il vostro primo piatto romano è servito!
Vino e Carbonara
La pasta alla carbonara è un piatto dai vari, complessi ed intensi sapori: quelli vivaci e forti del pepe e del pecorino, quello dolciastro delle uova e quello grasso del guanciale. L’abbinamento con il vino non è dunque dei più semplici.
Un bianco fresco, morbido, di media struttura, capace di convivere con i molteplici profumi del piatto e di pulire il palato dalla robustezza dei suoi ingredienti è la scelta giusta per accompagnare questo piatto. Noi di Wineshop.it abbiamo scelto un Frascati, un vino dei Castelli Romani, un vino del territorio in grado di adattarsi ai piatti locali. Carbonara e Frascati, binomio vincente!