Swipe to the right

​10 cose che devi sapere sul Picolit

By Luca Stroppa 29 giugno 2021 309 Views

10 cose che devi sapere sul Picolit

“Picolit” è il nome che viene attribuito ad un grande vitigno e ad un grande vino bianco dolce, tipici del Friuli Venezia Giulia, in particolare della zona dei Colli Orientali del Friuli.

Si tratta di una di quelle perle che caratterizzano e distinguono la viticoltura e l’enologia italiana. Te lo presentiamo, in 10 comodi punti, nel nostro articolo.

1. il nome Picolit indica sia il vitigno che il vino

Per prima cosa, devi sapere che, il nome “Picolit” è utilizzato per indicare sia il vitigno a bacca bianca sia il vino bianco dolce o amabile (raramente viene vinificato secco) che si ricava dal vitigno stesso.

2. il nome “Picolit” rimanda alla piccola quantità di acini che produce e alla loro modesta grandezza

Il nome “Picolit” è stato introdotto e si è affermato recentemente, attorno al XIX secolo. Prima il vitigno e il vino erano conosciuti come Piccolit, Piccolitto o Piccolitto friulano.

“Picolit” significa “piccolo”, in riferimento alle ridotte dimensioni dei suoi acini e dei suoi grappoli o alla piccola quantità di acini e grappoli che la vite produce.

3. il “Picolit” e il fenomeno dell’“aborto floreale”

Le caratteristiche del “Picolit” che ti abbiamo appena descritto dipendono dal fenomeno dell’“aborto floreale”, per cui la pianta perde parte dei fiori con il conseguente sviluppo di pochissimi acini, da cui si ottengono grappoli “spargoli”, con acini distanziati e poco numerosi, ma estremamente concentrati e ricchi, proprio perché la pianta riserva loro gran parte delle sue sostanze nutrienti.

Tale caratteristica contribuisce in maniera determinante a definire le caratteristiche organolettiche del vino che si ottiene.

4. il “Picolit” è un vitigno autoctono del Friuli

Il “Picolit” è un vitigno antichissimo, già coltivato in epoca romana, ma dalle origini incerte.

Recentemente, specifici studi sembrano confermare il carattere autoctono del Picolit, nato, coltivato e diffuso nel Friuli Venezia Giulia.

5. il “Picolit” e il Conte Fabio Asquini di Fagagna

Il “Picolit” si affermò in Italia e in tutta Europa nel corso del Settecento, anche grazie al contributo del conte Fabio Asquini di Fagagna, dall'omonimo paese, in provincia di Udine, dove il vitigno conosce e ha conosciuto grande successo.

Il Conte, pur essendo astemio, aveva intuito le potenzialità del vitigno e del vino che veniva prodotto nella sua zona d’origine. Decise, allora, di costruire una vera e propria rete commerciale per diffonderlo nelle principali capitali e corti europee. Il vino era venduto in preziose bottiglie in vetro di Murano! Il progetto dell’Asquini ebbe notevole fortuna, tanto che il Picolit era ricercatissimo a Londra, a Parigi, ad Amsterdam, in Russia e in molte città della Germania; apprezzato alla Corte di Francia, dal Re di Sardegna e dall’Imperatore d’Austria.

Si racconta che, prima di intraprendere il suo progetto, per verificarne la resistenza ai viaggi, l’Asquini spedì qualche bottiglia a Cadice per poi farsele rimandare e sottoporle alla verifica di alcuni esperti. Ovviamente, il risultato fu ottimo.

Con la morte del Conte Asquini e con l’avvento della fillossera iniziò un lungo e lento declino per questo vino, fino alla sua rinascita, databile nella prima metà del Novecento, grazie alla lungimiranza e all’operato della Famiglia Perusini, che si dedicò alla coltivazione qualitativa del vitigno nei Colli Orientali del Friuli.

6. il “Picolit” e il terroir dei Colli Orientali del Friuli

Il “Picolit” trova il suo habitat ideale e naturale nei Colli Orientali del Friuli, in particolare nell’area che si estende tra la Provincia di Udine e il confine con la Slovenia.

I terreni dove viene coltivato appartengono al cosiddetto “Flysch di Cormòns”, un’alternanza di strati di marne (argille calcaree) e arenarie (sabbie calcificate), conosciuto anche come “ponca” in dialetto friulano. Si tratta di suoli che presentano una notevole quantità di sali e microelementi che favoriscono la coltivazione qualitativa della vite.

Infine, il clima di quest’area collinare è piuttosto mite. A nord le Prealpi Giulie rappresentano un efficace riparo dai venti freddi, mentre la vicinanza del mare e le sue brezze mitigano ulteriormente il clima.

7. il “Picolit” è prevalentemente un vino passito dolce

Nella stragrande maggioranza dei casi le uve del vitigno “Picolit” vengono utilizzate per la produzione di vini bianchi passiti dolci o amabili, ideali per il dessert.

La vendemmia avviene tra settembre e ottobre. Le uve sono sottoposte a pratiche di appassimento sulla pianta oppure, naturalmente, su graticci, in cassette all'aperto, o in locali ben aerati. La concentrazione zuccherina è favorita dall’”aborto floreale” con i pochi acini del grappolo che ricevono dalla pianta grandi quantità di sostanze nutrienti. L’appassimento asseconda ed esalta le caratteristiche del vitigno.

8. il “Picolit” è un vino dal bouquet ampio e variegato, con tipici sentori di miele

Il vino Picolit si presenta alla vista con un colore giallo dorato, quasi ambrato dopo alcuni anni di invecchiamento. Il bouquet è ampio ed elegante, tra sentori di miele e fiori di campo, spesso arricchito con note di mandorla e vaniglia. Il sapore è dolce, non stucchevole, e molto persistente.

9. il “Colli Orientali del Friuli Picolit” D.O.C.G.

Nel 1970, il Picolit è entrato nel disciplinare di produzione della D.O.C. “Colli Orientali del Friuli”. Successivamente, nel 2006, si è giunti al riconoscimento di una specifica D.O.C.G. “Colli Orientali del Friuli Picolit”.

10. il “Picolit” è in vendita online su Wineshop.it

Nell’enoteca di Wineshop.it puoi comprare online il Picolit di Paolo Rodaro, una grande interpretazione di questo vino, ottenuto dalle migliori uve Picolit provenienti dai terreni vocati del comune di Cividale del Friuli (Udine).

Posted in: Vini d'Italia
  Loading...