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​Vino spumante e vino frizzante: qual è la differenza?

By Luca Stroppa 28 luglio 2020 1623 Views

Vino spumante e vino frizzante: qual è la differenza?

I vini spumanti e i vini frizzanti rientrano nella più ampia categoria dei vini con le bollicine, la prima e più evidente caratteristica che si può notare una volta stappata una bottiglia di queste due tipologie di vino, tanto che per un occhio e un palato poco esperto risulta difficile distinguerle.

Eppure, le bollicine di un vino frizzante e di uno spumante non sono uguali, ma presentano una fondamentale differenza in termini di pressione…

Vino spumante: definizione e caratteristiche

Secondo la normativa europea (Regolamento CE n. 479/2008):

Il vino spumante è il prodotto:

a) ottenuto dalla prima o dalla seconda fermentazione alcolica:

— di uve fresche,

— di mosto di uve,

— di vino;

b) caratterizzato alla stappatura del recipiente da uno sviluppo di anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione;

c) che, conservato alla temperatura di 20 °C in recipienti chiusi, presenta una sovrappressione non inferiore a 3 bar dovuta all’anidride carbonica in soluzione.”

Le bollicine degli spumanti sono il prodotto di una seconda fermentazione da cui si sviluppa anidride carbonica. Se la rifermentazione avviene in bottiglia si parla di spumante “metodo classico”, se la rifermentazione avviene in autoclave si parla di “metodo Martinotti o Charmat”.

L’anidride carbonica che viene prodotta ed è presente in soluzione nel liquido genera una sovrappressione interna alla bottiglia. Nel momento in cui viene aperta si verifica una caduta di pressione che “libera” l’anidride carbonica, generando la classica effervescenza e la tipica spuma.

Uno spumante, per potersi definire tale, dovrà presentare una sovrappressione interna non inferiore ai 3 bar. Un dato importante che, come vedremo, definisce la principale differenza con i vini frizzanti.

Vino frizzante: definizione e caratteristiche

Sempre secondo il Regolamento Europeo n.479/2008:

Il vino frizzante è il prodotto:

a) ottenuto da vino che presenta un titolo alcolometrico totale non inferiore a 9% vol;

b) avente un titolo alcolometrico effettivo non inferiore a 7% vol;

c) che, conservato alla temperatura di 20 °C in recipienti chiusi, presenta una sovrappressione, dovuta all’anidride carbonica endogena in soluzione, non inferiore a 1 bar e non superiore a 2,5 bar.”

Generalmente il vino frizzante è prodotto con metodo Charmat o, ultimamente, in alcune specifiche zone, con metodo ancestrale.

Anche il vino frizzante presenta dunque una certa dose di anidride carbonica che determina una sovrappressione interna e che, dopo l’apertura della bottiglia, genera la classica spuma ed effervescenza. Il punto è che tale sovrappressione dovrà essere inferiore rispetto a quella che caratterizza uno spumante.

La sovrappressione di un vino frizzante dovrà essere compresa tra 1 bar e 2,5 bar.

Vino spumante e vino frizzante: la principale differenza

La principale differenza tra vino spumante e vino frizzante risiede nell’intensità della sovrappressione generata dalla quantità di anidride carbonica nel liquido: per gli spumanti è superiore o pari a 3 bar, mentre per i vini frizzanti è compresa tra 1 e 2,5 bar.

Il risultato è che i vini spumanti presentano una maggiore effervescenza e un maggiore sviluppo di bollicine.

Ecco perché gli spumanti sono solitamente imbottigliati in contenitori più robusti, con tanto di gabbietta metallica a protezione del tappo a fungo per evitare che la pressione interna possa espellerlo improvvisamente.

Considera, infine, che una bottiglia standard di 75 cl di un vino fermo pesa circa 500 grammi. Una bottiglia di spumante, invece, pesa circa il doppio, mentre per i vini frizzanti sono pensate soluzioni a metà strada tra questi due estremi.

Insomma, è tutta una questione di pressione!

Posted in: Cultura del vino
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