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​Uvaggio e assemblaggio: quali sono le differenze?

By Luca Stroppa 27 gennaio 2021 610 Views

Uvaggio e assemblaggio: quali sono le differenze?

Quando abbiamo a che fare con un vino ottenuto da uve di vitigni differenti vengono spesso utilizzati termini tecnici quali uvaggio e assemblaggio. Cosa significano? Quando vanno utilizzati? Ma, soprattutto, quali sono le loro differenze?

Nel nostro articolo faremo chiarezza sulla questione: daremo una definizione di uvaggio e assemblaggio e metteremo in luce gli aspetti che li distinguono.

Significato di uvaggio

Un fedele lettore del Blog di Wineshop.it saprebbe dare una definizione di uvaggio. Abbiamo già utilizzato questo termine in altri articoli e ne abbiamo specificato il significato, ovvero il complesso delle uve, appartenenti a vitigni diversi, vendemmiate, pigiate, fermentate e vinificate insieme.

Diciamo che questa è la definizione “storica” di uvaggio. Già, perché, in passato, capitava spesso che, all’interno di un unico vigneto ci fossero filari di vitigni differenti, le cui uve venivano appunto vendemmiate e vinificate insieme. Per cui per uvaggio s’intendeva il complesso delle uve, di vitigni diversi, ma situati in uno stesso vigneto (o appezzamento), vendemmiate e vinificate insieme.

Oggi, questa situazione si verifica raramente. È difficile trovare vitigni coltivati, più o meno casualmente, all’interno di uno stesso vigneto. Al contrario, ad ogni vitigno è dedicato uno specifico appezzamento …

Significato di assemblaggio

È proprio in quest’ultima situazione che entra il gioco il secondo termine su cui si basa il nostro articolo. Nell’assemblaggio le uve di vitigni differenti vengono vendemmiate in modo indipendente e non insieme, spesso vengono raccolte anche in tempi o in momenti distinti, per unirsi negli stadi successivi del processo di vinificazione.

Il concetto di assemblaggio segue dunque l’evoluzione delle tecniche di vinificazione e dell’organizzazione dei vigneti.

Uvaggio e assemblaggio a confronto

Sulla base di quanto detto fino ad ora, la principale, e decisiva, differenza tra uvaggio e assemblaggio è facilmente rintracciabile. Tutto si gioca sul momento in cui le uve di vitigni differenti vengono unite: fin dalla vendemmia nell’uvaggio; in vari stadi della vinificazione, successivi alla vendemmia, nel caso dell’assemblaggio.

In realtà, nel moderno “glossario del vino” la distinzione tra uvaggio e assemblaggio risulta meno chiara, proprio perché i due termini vengono ormai utilizzati anche in accezioni diverse e in maniera meno rigida rispetto alla loro definizione classica.

Andiamo per ordine.

Sempre più spesso, la parola “uvaggio” viene utilizzata semplicemente per indicare l’insieme delle uve che danno vita ad un vino, indipendentemente da quando e come sono state unite. Addirittura, sono nate espressioni come “uvaggio monovarietale” o “uvaggio multivarietale”: la prima per indicare un vino ottenuto da uve di un solo vitigno, la seconda per indicare un vino ottenuto da uve di vitigni diversi.

Queste espressioni rischiano di far perdere il senso stesso del termine “uvaggio” che, come abbiamo visto, implica necessariamente l’utilizzo di uve di vitigni differenti, oltre che l’atto di mischiarle già al momento della vendemmia.

La parola assemblaggio, invece, è utilizzata per indicare l’atto stesso di unire più uve, mosti o vini, ricavati da vitigni differenti. Ecco perché non è raro sentire: “un assemblaggio del seguente uvaggio!”.

“Gulp!” esclamerebbe un personaggio dei fumetti.

Già, perché, forse, per evitare pericolose generalizzazioni che generano confusione nel consumatore sarebbe meglio tornare alle vecchie abitudini e ai significati tradizionali delle due parole.

Noi faremo così ...

Posted in: Cultura del vino
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