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​Quali sono le differenze tra Prosecco e Cartizze?

By Luca Stroppa 21 novembre 2022 351 Views

Quali sono le differenze tra Prosecco e Cartizze?

Nel periodo delle festività natalizie, spumanti e bollicine sono i vini più richiesti sul mercato, in quanto simbolo del brindisi e prodotti ideali per occasioni speciali. Chi si avvicina a questo mondo solo in questa fase e non è troppo esperto può incontrare delle difficoltà nel destreggiarsi tra le varie etichette, le diverse denominazioni e metodi di produzione.

Nell'articolo di oggi vogliamo spiegarti la differenza tra Prosecco e Cartizze. Devi sapere che la domanda "Che differenza c'è tra Prosecco e Cartizze?" è una delle più frequenti, in questi giorni, sui vari motori di ricerca. Quanto segue ti aiuterà certamente a rispondere a questo quesito.

Buona lettura!

Che differenza c'è tra Prosecco e Cartizze?

La possibile confusione nasce dal fatto che il termine "Prosecco" è spesso utilizzato indistintamente e generalmente per riferirsi a quegli spumanti ottenuti dalle uve del vitigno Glera.

In realtà, tecnicamente, Prosecco è il nome di una Denominazione, la D.O.C. Prosecco, che comprende quei vini bianchi, frizzanti o spumanti (già il Prosecco può anche essere un vino fermo, anche se tale tipologia è molto meno diffusa di quella "frizzante" e, soprattutto, di quella "spumante"), ottenuti da uve del vitigno Glera. Possono contribuire, fino ad un massimo del 15%, altri vitigni: Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero (vinificato in bianco).

Il termine Cartizze, invece, lo ritroviamo in un'altra Denominazione: la D.O.C.G. "Conegliano Valdobbiadene - Prosecco", chiamata anche "Conegliano - Prosecco" o "Valdobbiadene - Prosecco". Nello specifico, Cartizze si riferisce SOLO alla versione SPUMANTE SUPERIORE, ottenuta da uve del vitigno Glera (con un possibile 15% di uve delle seguenti varietà: Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga) e prodotta in una specifica area, denominata appunto Cartizze ...

Da quanto abbiamo scritto fino ad ora, emerge una fondamentale differenza tra Prosecco e Cartizze, ovvero la diversa Denominazione a cui si riferiscono. Ma ora è arrivato il momento di approfondire altri aspetti fondamentali che le distinguono, a partire dalla zona di produzione.

Differenza tra Prosecco e Cartizze: zona di produzione

La differenza più evidente tra Prosecco e Cartizze riguarda la zona di coltivazione delle uve Glera destinate alla produzione dei loro vini.

La zona di produzione della D.O.C. Prosecco è molto ampia, se confrontata con quella del Cartizze, e comprende le province di: Belluno, Gorizia, Padova, Pordenone, Treviso, Trieste, Udine, Venezia e Vicenza.

La zona di produzione della D.O.C.G. "Conegliano Valdobbiadene - Prosecco Superiore di Cartizze" comprende una piccolissima area della frazione di San Pietro di Barbozza, nel comune di Valdobbiadene, in provincia di Treviso. Come si legge nel disciplinare di produzione:

"Nel cuore della Denominazione è presente una piccola sottozona denominata Cartizze, di soli 106 ha, i cui terreni presentano una particolare pendenza ed esposizione verso sud che crea una sorta di anfiteatro naturale, molto apprezzato a livello qualitativo e paesaggistico".

"Cartizze" è, dunque, una specifica area o, ancor meglio, una collina ricca di minerali, con una buona escursione termica tra giorno e notte, piuttosto pendente e ripida e ottimamente esposta. Ciò favorisce la corretta maturazione delle uve e il pieno sviluppo della loro componente aromatica e zuccherina, oltre a donare al nettare sensazioni sapide e minerali. Per tutte queste ragioni, il Cartizze è considerata la massima espressione del "Prosecco", il vertice qualitativo della sua produzione.

Differenza tra Prosecco e Cartizze: tipologia, modalità di produzione e caratteristiche organolettiche

Se consideriamo la D.O.C. Prosecco nella sua più comune tipologia, ovvero quella spumante, e la D.O.C.G. "Conegliano Valdobbiadene - Prosecco Superiore di Cartizze", possiamo individuare anche altre differenze relative alla loro produzione e alle caratteristiche finali dei vini.

I due spumanti sono prodotti prevalentemente con il metodo Martinotti-Charmat, con seconda fermentazione in autoclave. La produzione del vino spumante D.O.C. Prosecco prevede che "la resa massima di uva [...] non deve essere superiore a tonnellate 18 per ettaro di vigneto a coltura specializzata. Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Prosecco» spumante e frizzante devono assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 9,0% vol.", mentre il titolo alcolometrico volumico totale minimo deve essere di almeno 11,00% vol.

La produzione di vino spumante "Conegliano Valdobbiadene - Prosecco" con menzione "Superiore di Cartizze" prevede che la "resa massima di uva per ettaro in coltura specializzata non deve essere superiore a tonnellate 12,00, ed il titolo alcolomentrico volumico naturale minimo delle uve destinate alla vinificazione deve essere di 9,50 vol.", mentre il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 11,50% vol.

All'atto degustativo il Prosecco, nelle versioni spumante e frizzante, è solitamente secco (ma è prodotto in tutte le versioni possibili dal dolce al secco), caratterizzato da spiccate note floreali (fiori bianchi) e fruttate (mela, pera, frutta esotica e agrumi), freschissimo e vivace.

Il Cartizze, invece, è prodotto prevalentemente in versione dry o leggermente amabile per sfruttare la ricchezza di zuccheri delle uve coltivate nella sua speciale area di produzione. Al naso e al gusto si differenzia per una maggiore ricchezza e complessità, con un bouquet aromatico più pronunciato (rosa, glicine e fiori bianchi si sommano a mela, pera e agrumi) e con evidenti note sapide e minerali, conferitegli dal terroir di coltivazione delle uve.

Insomma, se stai scegliendo l'etichetta di Prosecco da portare prossimamente a tavola, il nostro approfondimento ti sarà stato molto utile! Almeno così speriamo ...

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Posted in: Cultura del vino
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