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Perché si chiama Sforzato di Valtellina?

By Luca Stroppa 04 dicembre 2023 315 Views

Perché si chiama Sforzato di Valtellina?

Lo Sforzato di Valtellina, nel dialetto locale Sfursat, è forse il più rappresentativo e iconico dei vini rossi valtellinesi, certamente è una delle più affascinanti interpretazioni del vitigno Nebbiolo, localmente conosciuto come Chiavennasca. E poi ha quel nome così particolare, in grado di suscitare l'interesse e la curiosità di molti. Ma, fermi un attimo: perché questo vino si chiama Sforzato o Sfursat?

Se sei atterrato su questo articolo significa che ti stai facendo proprio questa domanda. Sono in tanti a porsela, tanto che rappresenta una delle domande sul vino più ricercate. Ma, allora, qual è l'origine del nome Sforzato? Perché si chiama Sforzato di Valtellina?

Leggi il nostro articolo per scoprire la risposta.

Che cos'è lo Sforzato di Valtellina?

Un breve e rapido ripasso delle caratteristiche distintive dello Sforzato di Valtellina ci aiuta a comprendere fino in fondo perché si chiama così.

Lo Sforzato di Valtellina è un vino rosso tipico della Valtellina, una delle più importanti zone vitivinicole della Lombardia e casa di eccellenti vini rossi. Alla base della sua produzione ci sono le uve del vitigno Nebbiolo, che qui trova ampia diffusione e viene denominato Chiavennasca. La percentuale di uve Nebbiolo coinvolte nella produzione dello Sfursat deve essere pari ad almeno il 90% della base ampelografica. Per il restante 10% si può ricorrere ad altre uve a bacca rossa, non aromatiche, coltivabili in Lombardia.

Ma ora veniamo all'aspetto che distingue lo Sfursat da tutti gli altri vini ricavati da uve Nebbiolo, ovvero il suo metodo produttivo. Già perché lo Sforzato di Valtellina è uno dei rari vini italiani che possono essere definiti come vini passiti secchi. L'altro grande rappresentante di questa categoria è l'Amarone della Valpolicella. Si tratta di vini, ottenuti da uve fatte appassire, ma che non sono dolci, come la grande parte dei vini prodotti con tale pratica, ma, al contrario, sono secchi, cioè dispongono di un residuo zuccherino nullo o quasi.

Sfursat di Valtellina DOCG Rainoldi 2018Come è possibile?

Semplicemente, dopo l'appassimento delle uve, la fermentazione alcolica viene portata a termine e viene completata (come avviene in tutti i vini secchi), con la (quasi) totale trasformazione degli zuccheri in alcol etilico. Tale metodo porta alla formazione di vini intensi, pieni, corposi e strutturati, solitamente con un elevato grado alcolico, proprio come lo Sfursat. Nel caso dei classici passiti dolci, invece, la fermentazione viene interrotta per conservare gli zuccheri che donano, appunto, la tipica dolcezza al vino.

Tale pratica è strettamente legata al nome di questo vino della Valtellina.

Perché lo Sforzato si chiama così?

Sforzare significa sottoporre qualcosa o qualcuno ad uno sforzo. Questo qualcosa, nel caso dello Sforzato, sono le uve Nebbiolo. Insomma, possiamo dire che:

il vino Sforzato di Valtellina si chiama così perché le uve Nebbiolo sono sottoposte ad un lungo "sforzo", cioè ad un lungo appassimento.

Come viene specificato nel suo disciplinare di produzione:

lo Sforzato era, ed è ancora oggi, il risultato della vinificazione di uve lungamente appassite in solaio sino a perdere, per disidratazione naturale, circa il 30% del volume dell’acqua contenuta. Si procede alla raccolta in epoca di vendemmia con attenta cernita e molta cautela: il grappolo deve presentarsi maturo (con circa 18%-20% di zuccheri), assolutamente sano, con acini ben divisi. Successivamente i grappoli vengono posti a riposo, dalla raccolta sino alla fine di gennaio o, in qualche annata, anche fino a febbraio/marzo, al freddo invernale, ad appassire e a concentrare i propri succhi fino al raggiungimento del 26% - 27% di concentrazione zuccherina.

Tale pratica era ed è conosciuta localmente come forzatura. A questo punto, come scritto in precedenza si procede con le classiche fasi della vinificazione in rosso, tra cui la completa fermentazione alcolica, per la produzione di vini secchi.

Insomma, speriamo di essere stati esaustivi e chiari e di averti spiegato al meglio il perché lo Sforzato si chiama così.

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Posted in: Curiosità sul vino
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