Perché si assaggia il vino al ristorante?
Nell’articolo di oggi vogliamo sfatare un mito molto diffuso: perché si assaggia davvero il vino al ristorante? Qual è l’obiettivo dell’assaggio? Cosa si cerca di verificare o valutare quando si prova il vino ordinato?
Prenditi qualche secondo per riflettere e prova a rispondere a queste domande. Fatto? Bene, ora leggi il nostro articolo e scopri se le tue risposte sono quelle giuste. Ti anticipiamo che la verità è meno scontata di quanto pensi!
Perché assaggiare il vino al ristorante?
L’assaggio del vino al ristorante è un momento molto delicato, che spesso può creare imbarazzo o tensione. Succede perché non sempre è chiaro chi debba assaggiare il vino o perché si teme di non farlo nel modo giusto, seguendo le regole del Galateo e delle buone maniere. C’è anche il timore di non essere all’altezza del compito oppure semplicemente perché non si ha ben chiaro qual è davvero lo scopo di questo gesto.
In un altro articolo sul nostro Blog, abbiamo approfondito la questione relativa a CHI dovrebbe assaggiare il vino al ristorante. Abbiamo spiegato che questo compito spetta al sommelier, qualora il locale ne disponga. Si tratta di un professionista esperto, che conosce perfettamente i vini offerti dal ristorante. Il cliente può quindi affidarsi completamente a questa figura, senza sentirsi in obbligo di effettuare un’ulteriore prova personalmente.
In ogni caso, abbiamo sottolineato che, nella stragrande maggioranza dei casi, anche quando è presente il sommelier, l’assaggio viene comunque proposto e svolto dal cliente. Si tratta di un’usanza ormai molto diffusa in tantissimi ristoranti, anche se, va ribadito, non è strettamente necessaria. In teoria, infatti, sarebbe sufficiente il giudizio del sommelier. Se invece il locale non dispone di un sommelier, il compito dell’assaggio ricade su chi ha effettuato l’ordine oppure su chi, tra i commensali, è ritenuto il più esperto in materia di vino. Anche a casa, la dinamica è simile: se ci sono ospiti a pranzo o a cena, sarà il padrone di casa, o in alternativa il commensale più ferrato, a occuparsi dell’assaggio.
Questa premessa è fondamentale per rispondere in modo completo alla domanda che ci ha spinto a scrivere questo articolo: perché si assaggia il vino al ristorante? Cosa si dovrebbe realmente valutare o verificare durante l’assaggio iniziale?
Immagina la scena: hai scelto la bottiglia, il cameriere la porta al tavolo, stappa e versa una piccola quantità di vino nel tuo bicchiere. Tu assaggi, fai un cenno con la testa oppure dici il classico “Va bene, grazie”... e il pasto ha ufficialmente inizio.
Ma è davvero tutto qui? Dietro quel piccolo gesto si nasconde un significato più preciso?
Cosa valuti davvero quando assaggi il vino al ristorante? Cosa cerchi in quel primo sorso? Cosa dovresti verificare? La risposta più istintiva e, diciamolo, anche la più comune è: verifico che il vino sia buono e che mi piaccia. Se non mi convince, chiedo il cambio della bottiglia. Ma le cose non stanno esattamente così.
Le regole del Galateo, infatti, sono molto più chiare e ci aiutano a capire una sfumatura importante:
Assaggiare il vino al ristorante NON serve a stabilire se ti piace oppure no.
Non è un test soggettivo sul gusto personale, né un’occasione per giudicare se gli aromi e i sapori incontrano le tue aspettative. In questa fase, le preferenze individuali non dovrebbero influenzare il giudizio.
Allora perché si assaggia?
Si assaggia per accertarsi che il vino sia in buone condizioni, che non abbia difetti e che sia stato conservato correttamente.
Solo questo. Se l’assaggio conferma che il vino è sano e integro, la bottiglia va accettata. Se invece, e succede molto raramente, si riscontrano difetti evidenti (come un odore di tappo, un vino ossidato o alterato), allora sì: puoi chiedere che venga sostituito.
Se al primo assaggio ti accorgi che il vino è in ottime condizioni, ma te lo aspettavi più ricco al naso e al palato, più fruttato, più strutturato etc. etc., insomma se ti aspettavi qualcosa di meglio da quella bottiglia, non dovresti chiedere la sostituzione. Essendo privo di difetti, significa che il vino è stato ben conservato e servito al massimo del suo potenziale. Il ristorante ha fatto il suo dovere e non ha alcuna colpa se la bottiglia non incontra il tuo gradimento. In questi casi, dovresti comunque bere il vino che hai scelto. Magari la volta dopo opti per un'altra soluzione.
Va precisato che, spesso, un ristorante ti consente di sostituire una bottiglia priva di difetti che però non ti piace. Ma come abbiamo detto e spiegato, non staresti seguendo alla lettera il manuale delle buone maniere.
Se il nostro articolo ti è piaciuto o ti è stato utile e se vuoi continuare ad avere notizie, aggiornamenti e curiosità sul mondo del vino, iscriviti alla newsletter del vino di Wineshop.it. Tanti contenuti e offerte ti aspettano.