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​Perché il vino Franciacorta si chiama così

By Luca Stroppa 02 ottobre 2020 1361 Views

Perché il vino Franciacorta si chiama così

Il Franciacorta è uno spumante che si ottiene attraverso un particolare metodo di spumantizzazione definito “metodo classico”, caratterizzato da una seconda fermentazione che avviene rigorosamente in bottiglia. Un’informazione ben nota agli amanti dell’enologia italiana.

Meno risaputa è, invece, la storia che si cela dietro l'origine del suo nome: perché il vino si chiama Franciacorta? E che cosa significa Franciacorta?

Franciacorta: il nome di un territorio

Dici Franciacorta e pensi immediatamente al vino e all’omonima zona geografica in cui viene prodotto e in cui si sviluppa la D.O.C.G. Si tratta di un'area vocata di carattere collinare, di circa 200 chilometri quadrati, che comprende 19 tra comuni e frazioni, tutti ricadenti nella Provincia di Brescia, prossimi o affacciati sulle sponde del Lago d’Iseo, la cui influenza è decisiva nel definire le qualità dei vini che qui vengono prodotti.

In particolare, il microclima generato dalla presenza del Lago, l’origine morenica dei terreni, la varietà dei suoli e la loro straordinaria ricchezza minerale sono i tratti distintivi di questo “terroir” irripetibile.

L'istituzione della D.O.C. nel 1967 e l’ottenimento del massimo riconoscimento della piramide della qualità dei vini italiani, la D.O.C.G., nel 1995, come si legge nel disciplinare, sono momenti di “svolta nel percorso di sempre maggiore riconoscimento del legame indissolubile tra questo vino e il suo territorio, avendo scelto il termine Franciacorta come l’unico per identificare il vino e il metodo di elaborazione”.

Franciacorta: il nome di un territorio “franco”

Il nome del vino Franciacorta, prodotto secondo il metodo classico, deriva, dunque, dall’omonimo territorio vitivinicolo in provincia di Brescia.

Ma l’aspetto ancora più curioso e molto interessante è che il nome stesso di quest’area è legato alla sua grande vocazionalità e alla sua propensione alla coltivazione della vite. Basta, infatti, risalire all’origine etimologica del termine “Franciacorta” per capire quanto sia fitta la relazione tra vino e zona di produzione.

Franciacorta, secondo l’ipotesi più accreditata, deriva da “Corte franca”. Per vari secoli, nell’area attorno al lago d’Iseo si insediarono delle piccole comunità di monaci benedettini dediti alla coltivazione della vite. La loro produzione enologica fu immediatamente riconosciuta come di qualità superiore, un patrimonio da incentivare e salvaguardare. Per permettere ai monaci di dedicarsi al lavoro in vigna e per concentrare i loro sforzi fisici ed economici in quest’opera, le comunità benedettine godevano di alcuni vantaggi, soprattutto in termini di esenzioni dal pagamento di tasse e tributi imperiali ed ecclesiastici. Da qui l’espressione latina con cui venivano definite: “curtae francae”, ovvero “corti franche o libere” da alcune imposte.

Il toponimo “Franzacurta” comparve per la prima volta in un documento del 1277 ed è frutto di una serie di trasformazioni linguistiche dell’originario “curtae francae”, variazioni che poi hanno portato all’attuale “Franciacorta”.

Un breve excursus storico che speriamo possa esserti stato utile per capire quanto stretto e indissolubile sia il legame tra questo territorio e il “suo” vino.

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Posted in: Curiosità sul vino
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