Orto di Venezia

Si chiama Orto di Venezia e questa è la nostra recensione dell'annata 2018.

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L'Orto di Venezia è il frutto dell'impegno e della lungimiranza di Michel Thoulouze, un gigante delle telecomunicazioni, ex patron di Canal Plus, una delle più importanti piattaforme satellitari televisive a pagamento francesi. Negli anni 2000, Thoulouze decise di lasciare i propri incarichi e trasferirsi in un luogo magico, l'Isola di Sant'Erasmo, nella Laguna veneta settentrionale.

L’isola, in passato centro portuale di grande importanza, prende il nome dall’omonimo Santo, Erasmo, protettore, non a caso, dei marinai e dei naviganti. Tra gli altri aspetti distintivi di quest'area c'è anche la sua vocazione agricola, grazie alla presenza di terreni particolarmente fertili dove sono coltivati i tipici carciofi violetti, chiamati "castraure”, oltre a numerose verdure e ortaggi. Per questo motivo, Sant'Erasmo è da sempre fonte di approvvigionamento per Venezia e la sua popolazione, tanto da essere conosciuta come "Orto di Venezia".

Qui, Thoulouze acquistò una sorta di cascina, che fece ristrutturare, trasformandola nella sua abitazione, e 11 ettari di terreni incolti. Parlando con i contadini locali scoprì che quei terreni erano, notoriamente, i migliori e più vocati dell'Isola, positivamente influenzati dalle brezze marine e dalla vicinanza delle acque della Laguna.

Grazie alla collaborazione di professionisti quali Lydia e Claude Bourguignon, ingegneri agrari, e Alain Graillot, famosissimo produttore vinicolo, Michel e famiglia decisero di riservare parte di quei terreni alla pratica della viticoltura per rilanciando la coltivazione della vite, attestata già nel XVI secolo, ma poi trascurata (Un documento settecentesco definisce quei terreni come "Vigna del Nobil Uomo", da dove proveniva un vino apprezzato dai dogi della Repubblica di Venezia).

Dopo 5 anni di lavoro per la preparazione dei vigneti, con la vendemmia 2008 ha inizio la storia dell'"Orto di Venezia", oggi giunto alla "decima edizione". Il vino è ottenuto da un uvaggio di vitigni tipici, piantati a piede franco, tra i quali domina la Malvasia Istriana. Nel processo di produzione, il vino non affina in barrique, ma in acciaio e poi in bottiglia, per evitare che il legno possa cedere i suoi profumi, preservando gli aromi primari dei vitigni.

Dopo queste premesse, passiamo al tanto atteso assaggio!

L'Orto di Venezia 2018 è un vino di colore giallo paglierino con evidenti riflessi verdognoli. All'olfatto è pulito, decisamente fruttato e floreale, tra note di frutti tropicali, fiori d'arancio, fiori bianchi e nuances di mandorla. Al naso si percepiscono anche sensazioni iodate e marine, che ricordano appunto l'odore del mare e della Laguna. La percezione di queste sensazioni è rafforzata all'esame gustativo, dove emerge in tutta la sua mineralità e sapidità, il tratto distintivo e tipico del suo terroir. Ne consegue un sorso davvero piacevole e fresco, che ricorda l'amenità e la purezza dell'Isola. Segnaliamo un'ottima persistenza e una buona acidità, che gli permette di affinare per diverso tempo in bottiglia, raggiungendo piena maturazione. Infine, non mancano corpo, struttura e buona alcolicità (13,5% vol.).

É un vino che, per mineralità e freschezza, accompagna piatti pesce o verdure, in particolare carciofi, asparagi e ortaggi freschi. Ma noi te lo consigliamo anche come vino da meditazione sui generis: per apprezzarne l'unicità e la particolarità non esiste soluzione migliore che assaggiarlo solo, senza cibo!

Insomma, l'Orto di Venezia è uno di quei vini che riescono a racchiudere i tratti distintivi della terra dove sono prodotti. Chiudi gli occhi e, ad ogni sorso, avrai la sensazione di trovarti tra i profumi e le sensazioni che solo la Laguna può regalare.