Notizie sul vino: l’UIV sollecita modifiche al Testo Unico del Vino per contenere la produzione e tutelare il settore
Le principali notizie sul vino dell’ultima settimana (28 giugno - 4 luglio 2025). Riguardano il vino italiano e non solo. Sono quelle più interessanti, più dibattute, più curiose e più riprese dai migliori Blog e siti sul vino.
Leggi quanto segue per restare informato. Buona lettura.
Le ultime notizie sul vino
Modificare il Testo Unico del Vino per rispondere efficacemente alle sfide poste dall’attuale contesto globale: questa è la proposta dell’UIV, che ha subito catturato l’attenzione dei principali media nazionali. Nel frattempo, sono stati resi noti i dati ufficiali della vendemmia 2024, che risultano piuttosto preoccupanti se valutati alla luce delle condizioni attuali.
Buone notizie invece arrivano dalla DOC Valpolicella, che cresce grazie alla capacità di conquistare il favore dei nuovi consumatori. Rilevanti sviluppi interessano anche il Nero d’Avola, la cui sperimentazione in versione “light” promette interessanti prospettive.
Infine, dal Veneto arrivano le prime previsioni per la vendemmia 2025.
1️⃣ L’UIV chiede la riforma del Testo Unico del Vino: contenere la produzione per proteggere il settore
Nel corso dell’Assemblea Generale dell’Unione Italiana Vini (UIV), svoltasi il 3 luglio, è emersa con forza la necessità di avviare un piano di revisione del Testo Unico del Vino, con l’obiettivo di adeguare la normativa alla nuova realtà del mercato vitivinicolo. L’iniziativa nasce proprio dalla consapevolezza che il contesto produttivo e commerciale del vino italiano e mondiale è profondamente cambiato negli ultimi anni, richiedendo strumenti normativi più agili, efficaci e coerenti con le sfide attuali.
Tra le misure ritenute indispensabili figura il riequilibrio tra produzione e domanda: alla luce del calo dei consumi registrato a livello nazionale e globale, a fronte di una produzione che si mantiene su livelli stabili, si rischia un crescente squilibrio tra offerta e domanda. Questo scenario, se non governato, potrebbe tradursi in un accumulo eccessivo di giacenze nelle cantine, con inevitabili ripercussioni sui prezzi, sempre più soggetti a pressioni al ribasso.
In quest’ottica si inseriscono alcune delle richieste centrali avanzate dal settore, a partire dalla riduzione delle rese per ettaro e dalla loro revisione in linea con le medie produttive degli ultimi anni, al fine di contenere l’eccesso di offerta. A ciò si aggiunge la sospensione delle nuove autorizzazioni per l’impianto di vigneti, misura ritenuta necessaria per evitare ulteriori squilibri, insieme a una riforma complessiva del sistema delle denominazioni italiane, che punti a una razionalizzazione su base territoriale, favorendo accorpamenti e semplificazioni.
Altro tema centrale e di stretta attualità è quello dei dazi statunitensi. L’Unione Italiana Vini auspica un intervento deciso a livello diplomatico e commerciale per ottenere l’azzeramento dei dazi, che attualmente potrebbero attestarsi intorno al 10%. Un aggravio che rischia di compromettere seriamente la competitività del vino italiano sul mercato USA, primo sbocco extra-UE per l’export del settore, con stime di perdita di fatturato comprese tra il 10% e il 12% per molte cantine italiane.
2️⃣ Vendemmia 2024 oltre le stime: 43,9 mln hl prodotti. Allarme giacenze in vista della vendemmia 2025
L’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ha reso noti, in questi giorni, i dati ufficiali della vendemmia 2024, in netto rialzo rispetto alle stime precedenti. Questa notizia si inserisce nel contesto delle crescenti preoccupazioni del settore vitivinicolo italiano, alle prese con un eccesso di giacenze e uno squilibrio tra domanda e offerta, che rischiano di compromettere la stabilità del mercato in vista della vendemmia 2025.
Secondo i dati AGEA, la vendemmia 2024 ha prodotto 43,9 milioni di ettolitri di vino, segnando un netto aumento del 14,5% rispetto al 2023. Anche la superficie vitata italiana è cresciuta, raggiungendo i 728.000 ettari. Tra i principali Paesi vitivinicoli mondiali, l’Italia è stata l’unica a registrare una crescita sia nella produzione sia nel potenziale vinicolo.
Questi dati confermano il ruolo dell’Italia come primo produttore mondiale di vino. Tuttavia, inseriti nel contesto attuale di calo generalizzato dei consumi, sollevano preoccupazioni: lo squilibrio tra domanda e offerta si fa sempre più evidente, rendendo la gestione delle giacenze molto complessa. Per questi motivi, la pressione in vista dell’imminente vendemmia 2025 è particolarmente elevata, rendendo indispensabile affrontare con urgenza la questione del contenimento del potenziale vinicolo, al fine di ristabilire l’equilibrio del mercato.
3️⃣ Valpolicella annual report 2025: cresce il Valpolicella DOC grazie alla sua versatilità
Il 2 luglio, presso il Consiglio Regionale del Veneto a Palazzo Ferro Fini, Venezia, sono stati presentati i risultati del Valpolicella Annual Report 2025: il dossier realizzato dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella che ogni anno fotografa l’andamento delle denominazioni della Valpolicella, offrendo un quadro aggiornato su produzione, mercato ed evoluzione del settore.
Lo scorso anno, di fronte alla contrazione dei consumi e all’instabilità dei mercati, il Consorzio ha adottato un approccio responsabile e sostenibile, mirato a preservare l’equilibrio produttivo e la tenuta complessiva della filiera. In questo senso, vanno letti i dati relativi alla produzione. Nel complesso, le quattro principali denominazioni della Valpolicella – Valpolicella, Ripasso, Amarone e Recioto – hanno raggiunto quota 59 milioni di bottiglie prodotte nel 2024, segnando un calo del 3% rispetto all’anno precedente.
Entrando nel dettaglio delle singole Denominazioni, l’Amarone della Valpolicella segna 13,9 milioni di bottiglie prodotte, con un calo del 2,2% rispetto al 2023. Anche la DOC Valpolicella Ripasso chiude il 2024 in flessione, con una produzione di 18 milioni di bottiglie, pari al -8% circa.
Il dato più significativo, in controtendenza rispetto al trend generale, riguarda la DOC Valpolicella, che nel 2024 ha raggiunto quota 17 milioni di bottiglie prodotte, segnando un aumento del 5% rispetto al 2023. A guidare questa crescita è la forte domanda di vini versatili: il Valpolicella DOC si distingue infatti per il suo carattere eclettico, capace di adattarsi a molteplici occasioni di consumo e abbinamenti gastronomici. Questa sua qualità lo rende sempre più apprezzato nel panorama dei consumi globali contemporanei.
4️⃣ Concluso il progetto Innonda: il Nero d'Avola light presto sarà realtà
Lo scorso 30 giugno sono stati presentati i risultati del progetto InnoNDA, promosso da Assovini Sicilia in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, i laboratori ISVEA e quattro cantine partner, dedicato all’innovazione del Nero d’Avola. Il progetto ha sperimentato nuove strategie produttive, concentrandosi in particolare sulle tecniche per ottenere vini a bassa gradazione alcolica, una richiesta sempre più crescente sul mercato. I risultati ottenuti si sono rivelati promettenti, aprendo nuove prospettive per ulteriori ricerche volte a trasformare il Nero d’Avola light in una realtà concreta.
Nel corso del progetto sono state sperimentate tecniche fisiche e a membrana per ottenere Nero d’Avola a gradazione alcolica ridotta, preservandone però le qualità sensoriali. Particolare attenzione è stata dedicata allo studio di alcuni lieviti, in particolare dei ceppi non-Saccharomyces in combinazione con Saccharomyces cerevisiae, valutandone il contributo nella riduzione del tenore alcolico fino al 2%, con un miglioramento delle note aromatiche varietali.
È stata, inoltre, sperimentata la vinificazione in terracotta, che ha dimostrato di esaltare il profilo aromatico del Nero d’Avola. Un ulteriore approfondimento ha riguardato la biodiversità del vitigno, evidenziando come le vigne più vecchie, a differenza di quelle giovani, mantengano una maggiore concentrazione di quelle sostanze e di quei composti decisivi nel determinare colore, struttura e longevità del vino.
5️⃣ Vendemmia 2025, Veneto: partenza prevista tra il 25 e il 30 agosto con ottime prospettive
Il Trittico Vitivinicolo Veneto, evento di rilievo organizzato da Veneto Agricoltura in collaborazione con la Regione del Veneto, ARPAV e CREA, ha rappresentato un’importante occasione per presentare le prime previsioni sulla vendemmia 2025 nella regione. L’atmosfera che si respira tra gli esperti è improntata a un cauto ottimismo, sostenuto dal buono stato di salute generale dei vigneti e da una loro maggiore fertilità rispetto alle ultime annate.
Un elemento particolarmente positivo riguarda la minore diffusione della Flavescenza dorata, con benefici evidenti per la qualità e la resa delle uve. Questo dato è fondamentale, considerando l’impatto che questa patologia ha avuto negli anni passati sulle produzioni regionali.
Il meteo, al momento, non ha provocato particolari sconvolgimenti, nonostante temperature medie generalmente più elevate e un aumento delle precipitazioni rispetto allo scorso anno.
Le prime previsioni, infine, collocano l’inizio della vendemmia tra il 25 e i 30 agosto.
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