Notizie sul vino: -1% per la vendemmia europea 2024, ma la produzione italiana è in crescita
Come ogni settimana, ecco le 5 principali notizie sul vino degli ultimi giorni (5 ottobre - 11 ottobre 2024). Riguardano il vino italiano e non solo. Sono quelle più interessanti, più riprese, più dibattute e più curiose.
Leggi quanto segue per restare informato. Buona lettura.
Le ultime news sul vino
Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay
La vendemmia 2024 si è conclusa, in questi giorni, in molte aree vitivinicole italiane e non solo. É tempo di primi bilanci e di stime più attendibili e precise. Per questo, gran parte delle principali notizie sul vino della settimana riguardano l’andamento vendemmiale, laddove la raccolta si è conclusa.
La news sul vino più ripresa dai media nazionali e internazionali è il report UE sulla vendemmia, sui consumi e sull’export di vini europei, che fornisce un quadro interessante sulla situazione del settore nel nostro Continente. A livello internazionale, stanno suscitando interesse anche le ultime stime della vendemmia in Francia. In ambito italiano, hanno trovato ampio spazio i primi bilanci sulla raccolta 2024 nella zona del Conegliano Valdobbiadene Prosecco e in Abruzzo, così come la notizia di una possibile nuova tipologia di Primitivo di Manduria.
1️⃣ VENDEMMIA 2024 IN EUROPA: SI PREVEDE UN CALO DELL’1%
La notizia sul vino più ripresa degli ultimi giorni e riportata dai vari siti del settore riguarda la pubblicazione del report UE sull’andamento dei mercati agricoli nel 2024. Tra i vari ambiti compresi nella ricerca c’è anche quello vitivinicolo, con le previsioni sulla vendemmia 2024, sulla produzione di vino e sui consumi.
Secondo le stime, la produzione di vino in Europa nel 2024 farà segnare un lieve ribasso rispetto allo scorso. Nello specifico, si prevede un -1% sul 2023 e un -7% sulla media quinquennale. Pesa, e non poco, la difficile situazione che si registra in Francia, al -10% sulla media quinquennale, dove grandine e malattie fungine stanno provocando importanti contrazioni sulla quantità di uva raccolta. Molto meglio la Spagna e l’Italia, dove la produzione di vino nel 2024 dovrebbe far registrare una crescita del 7%. Male la Germania (-6%), a causa delle gelate primaverili che, in alcune aree vitivinicole, hanno portato alla perdita dell’80% del raccolto, e Portogallo (-3%).
Le stime UE prevedono, inoltre, un calo delle esportazioni di vino del 4% nel 2024/2025, contro il -8% dell’anno precedente, con l’Italia che rappresenta l’unico dei principali Paesi vitivinicoli a mostrare una certa stabilità, mentre Francia e Spagna registrano una tendenza al ribasso. Nel 2024/2025 si dovrebbe registrare anche un ulteriore calo dei consumi del 3%.
2️⃣ IL CASO DELLA VENDEMMIA 2024 IN FRANCIA: STIME SEMPRE PIÙ NEGATIVE
Il report dell’UE sottolinea le prestazioni negative della vendemmia 2024 in Francia, individuandole come causa principale del ribasso globale in tutta Europa. Negli ultimi giorni, Agreste, il dipartimento di analisi statistica del Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare francese, ha pubblicato le ultime stime sulla produzione di vino in Francia nel 2024.
Le stime di settembre di Agreste indicavano una produzione di vino in Francia di circa 39,3 milioni di ettolitri, in ribasso del 18% rispetto al 2023. Le ultime previsioni d’inizio ottobre tratteggiano un quadro ancor più negativo. La produzione di vino in Francia dovrebbe attestarsi attorno ai 37,5 milioni di ettolitri, in calo del 22% sul 2023 e del 15% sulla media degli ultimi 5 anni.
Le cause di queste stime così negative sono ben note e vanno rintracciate nelle difficili condizioni atmosferiche e meteorologiche che hanno caratterizzato tutte le principali aree vitivinicole della Francia: freddo, gelate fuori stagione, grandine e piogge forti, anche nel mese di settembre, malattie fungine, muffe e peronospora.
Insieme alle previsioni dell’UE, questa è la notizia sul vino più ripresa negli ultimi giorni, riportata da tutti i media specializzati data l’importanza della produzione francese per l’intero settore.
3️⃣ LA VENDEMMIA NEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE TERMINA CON UN -3%, MA CON UVE DI QUALITÀ
In questi giorni è terminata la vendemmia 2024 per la Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco D.O.C.G. Ad annunciare la fine della raccolta dell’uva è stato il Consorzio di tutela con un comunicato stampa del 7 ottobre. Un’occasione per tracciare un primo bilancio sull’andamento vendemmiale di una delle più importanti Denominazioni della spumantistica italiana. La notizia è stata riportata in tantissimi articoli pubblicati su siti e Blog del vino.
Rispetto al 2023, la resa fa registrare un calo del 3%, ma tra i produttori c’è grande ottimismo per la qualità della produzione. Le uve, infatti, sono state raccolte in ottimo stato e sembrano garantire un’annata di assoluto livello.
Le maggiori difficoltà che i viticoltori della Denominazioni hanno dovuto affrontare riguardano i cambiamenti climatici, che hanno portato ad un’anomala primavera piovosa e fredda, che ha rallentato lo sviluppo vegetativo della vite.
Il 9 luglio 2024 è stata individuata come la data in cui si è registrata un’inversione o svolta climatica, con giornate molto calde e notti tropicali, che hanno messo a dura prova la capacità delle uve di conservare la propria acidità e il giusto equilibrio tra acidità e zuccheri. Le fresche e piovose settimane di settembre hanno favorito il ripristino di tale equilibrio e hanno definito il patrimonio aromatico delle uve, raggiungendo un ottimo livello qualitativo.
4️⃣ VENDEMMIA 2024 IN ABRUZZO: QUALITÀ ECCELLENTE MA LA QUANTITÀ NON SODDISFA
Tempo di primi bilanci anche per l’Abruzzo a chiusura della vendemmia 2024. Anche questa notizia ha conquistato un posto importante nei principali siti dedicati al mondo del vino.
Come si legge nel comunicato stampa del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo, la vendemmia 2024 è definita “agrodolce”: la qualità delle uve raccolte è eccellente, ma la quantità è inferiore a quanto sperato, anche se in crescita rispetto alla difficilissima vendemmia 2023, pesantemente condizionata dalla peronospora. L’Abruzzo, infatti, fu una delle regioni più colpite con ribassi produttivi che hanno raggiunto anche l’80%! Per questo, il metro di paragone è la vendemmia 2022, rispetto alla quale si registra un calo quantitativo compreso tra il 35% e il 45%!
Come in molte zone d’Italia, la vendemmia 2024 in Abruzzo è partita con largo anticipo, già dai primi giorni di agosto per le uve destinate alla spumantizzazione e alla produzione di vini bianchi. Il caldo estivo ha accelerato il processo di maturazione dell’uva. L’assenza di precipitazioni violente ha permesso di salvaguardare l’integrità delle uve, preservandone la qualità.
5️⃣ IL PRIMITIVO DI MANDURIA ROSATO: UNO DEGLI OBIETTIVI DEL NUOVO CONSORZIO DI TUTELA
Nell’anno del 50° anniversario dell’istituzione della D.O.C. Primitivo di Manduria sono attese importanti modifiche del disciplinare di produzione di una delle più note Denominazioni pugliesi. Ad annunciarle, Novella Pastorelli, da pochi giorni riconfermata alla guida del Consorzio, con un rinnovato CDA.
Come si legge nel comunicato stampa del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria: “uno degli obiettivi prioritari del nuovo Consiglio di Amministrazione sarà la vinificazione del Primitivo di Manduria DOC Rosato”. Una novità motivata dal desiderio di promuovere e diffondere ulteriormente la Denominazione nei mercati internazionali, dove si registra una sempre maggiore preferenza verso vini meno corposi e di più facile beva. Sempre secondo il Consorzio, si tratta di “un’opportunità importante per ampliare l’orizzonte commerciale delle nostre cantine, specialmente nei mercati esteri dove si prediligono vini più leggeri [...]”.
Alle due tipologie attualmente previste dal disciplinare, Primitivo di Manduria e Primitivo di Manduria Riserva, si potrebbe presto aggiungere il Primitivo di Manduria Rosato.
Oltre al proposito dell’internazionalizzazione della Denominazione, il Consorzio punta su enoturismo e sostenibilità “per garantire non solo la qualità del prodotto, ma anche la valorizzazione del territorio, ricco di storia e cultura vitivinicola”.
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