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La storia del vino: scoperta e diffusione

By Luca Stroppa 31 maggio 2018 2292 Views

La storia del vino: scoperta e diffusione

E’ la nostra bevanda preferita, accompagna i nostri pasti, celebra i nostri momenti speciali e ci consola nelle delusioni, è parte integrante della nostra vita e della nostra cultura, è diffusa in tutto il mondo e presente su qualsiasi tavola, ma non tutti conoscono la storia del vino. Quali sono le sue origini? A quale popolo si deve la sua scoperta? E come si è diffuso in tutti i continenti?

Le origini del vino

Il vino ha origini antichissime ma tutt’altro che certe. Secondo alcuni studiosi sarebbe la Cina la patria del vino, secondo altri sarebbe l’Iran o la Georgia, altri ancora fanno risalire la sua scoperta alla Grecia o alla Sicilia intorno al 4.000 a.C. Pare inoltre che il vino sia stato scoperto per errore: il mosto di alcuni grappoli d’uva furono casualmente dimenticati in una botte innescando così il processo di fermentazione da cui appunto si ricava il vino.

È invece certo che furono i popoli stanziati nella fertile zona del Tigri e dell’Eufrate i primi ad aver praticato con costanza l’arte della viticoltura. Non mancano neppure testimonianze del consumo di vino nell’Antico Egitto, dove la bevanda aveva principalmente una funzione cerimoniale e veniva consumata da faraoni e sacerdoti.

La diffusione del vino

E’ nell’Antica Grecia che si diffonde la cultura del vino, tanto che a questa bevanda verrà dedicato un Dio: Dioniso, dio dell’ebbrezza e della baldoria. La vite intanto diventa elemento fondamentale del settore agricolo e coltivata in grandi quantità, di pari passo il consumo aumenta e il vino prodotto in Grecia viene esportato in tutte le regioni del Mediterraneo.

Stando ad alcune testimonianze pare che il vino greco fosse spesso diluito con acqua e miele o con acqua marina per contrastarne gli effetti alcolici !!!

I Romani raccolsero il testimone dei Greci, inserirono Bacco tra gli dei da venerare e grazie alla diffusione dell’Impero si fecero promotori della bevanda, commercializzandola in tutte le province conquistate. A dimostrazione della sua diffusione su larga scala, l’imperatore Domiziano fu costretto a promulgare le prime leggi dedicate alla regolamentazione della coltivazione, della denominazione e del commercio del vino.

Il ruolo del Cristianesimo

Dopo la caduta dell’Impero Romano, il Cristianesimo giocò un ruolo fondamentale nell’affermazione del vino. In particolare furono i monaci a conservare questa tradizione, occupandosi dei vigneti monastici, formalmente coltivati per la produzione di vino da utilizzare durante le cerimonie religiose.

Da bevanda quasi esclusivamente elitaria, il vino si affermò come bevanda di tutti e per tutti.

Il Rinascimento e l’era moderna

L’epoca rinascimentale è un periodo di grande successo per il vino grazie all'introduzione di una serie di innovazioni, tutte databili tra il 1600 e il 1700: si sperimentarono nuove modalità di conservazione del vino, furono introdotte le bottiglie in vetro, si cominciò ad utilizzare il tappo in sughero per la loro chiusura e si sviluppò un approccio sempre più scientifico alla materia che porterà, nel 1800, alla nascita dell'ampelografia, quella disciplina che studia e classifica i vitigni. È proprio a questa disciplina che dobbiamo le attuali denominazioni. Intanot nel 1668 nacque lo champagne grazie al monaco Dom Pierre Perignon.

La crisi e la ripresa

Alla fine dell’800, misteriosi insetti, l'Oido, la Filossera e la Peronospora, arrivati in Europa dalle Americhe, attaccarono e distrussero migliaia di ettari di vitigni. Fu un momento critico per il vino perché furono necessari parecchi anni prima di riuscire a combattere nemici inaspettati e fino all'epoca sconosciuti. Ma la ripresa, dopo un’iniziale fase critica, non si fece attendere. I vigneti contagiati furono utilizzati per altri scopi e coltivazioni mentre si prestò maggiore attenzione sui nuovi possibili insediamenti.

Da questo momento in poi nella Storia del vino entra in maniera prepotente il nostro Paese, dove l'arte della viticoltura viene praticata con passione e sapienza e dove nascono vini come il Chianti, in Toscana, e il Barolo, in Piemonte, o ancora lo spumante, grazie a Carlo Gancia sempre in Piemonte, destinati a diventare punti di riferimento per il settore.

Il resto è storia contemporanea, storia di una continua e difficilmente contrastabile evoluzione, storia di una bevanda ormai affermata in tutti i continenti.

Posted in: Cultura del vino
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