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​Invecchiamento e affinamento: significato e differenze

By Luca Stroppa 27 ottobre 2020 9791 Views

Invecchiamento e affinamento: significato e differenze

Invecchiamento e affinamento indicano quei processi di maturazione che permettono ad un vino di raggiungere e di esprimere il massimo delle sue potenzialità organolettiche.

Si tratta di due parole che si riferiscono a due fasi distinte dell’evoluzione del nettare, troppo spesso confuse o sovrapposte. Nel nostro articolo faremo chiarezza: ti illustreremo il significato di ogni singolo termine e le loro differenze.

Prima di entrare nello specifico della questione, per sottolinearne l’importanza e per darti un primo suggerimento sulla differenza tra invecchiamento e affinamento, riportiamo un breve estratto direttamente dal disciplinare di produzione della D.O.C.G. Chianti:

“Per il vino Chianti con riferimento alla sottozona ‘Colli Senesi’ l'invecchiamento previsto per aver diritto alla menzione 'riserva' dovrà essere effettuato per almeno 8 mesi in fusti di legno con un successivo affinamento in bottiglia per almeno 4 mesi”.

Che cosa s’intende per invecchiamento?

La citazione sopra riportata è importante perché ci mostra come la parola “invecchiamento” è utilizzata in associazione a “fusti di legno”, mentre “affinamento” con “bottiglia”.

Ma andiamo per ordine, partendo da “invecchiamento” e “fusti di legno”.

Il vino è una bevanda in costante evoluzione, un processo lungo e continuo che dalle prime fasi della vinificazione giunge fino ai momenti immediatamente precedenti alla sua degustazione, con la conservazione in bottiglia. In questo periodo temporale, il nettare completa e raggiunge l’apice del suo sviluppo, definendo il quadro delle sue proprietà e delle sue caratteristiche organolettiche.

Il termine “invecchiamento” viene spesso utilizzato per indicare una precisa fase dell’evoluzione del vino, quella che avviene all’interno di grossi recipienti di vari materiali, solitamente di legno, ma anche acciaio o vetroresina, a seconda delle scelte dell’enologo e delle varie tipologie di vino che intende produrre.

Durante il tempo passato in questi recipienti:

1. il vino raggiunge un buon equilibrio tra le varie sostanze che lo compongono, soprattutto quelle acide e tanniche.

2. se conservato in botti di legno, il vino arricchisce il suo bouquet di profumi, proprio perché il legno cede alcune delle sue sostanze.

3. il vino si stabilizza e raggiunge livelli qualitativi elevati, grazie all’ossigeno che penetra, in quantità contenuta, tra i pori delle botti di legno.

In realtà, il termine “invecchiamento”, anche se molto diffuso, non è quello più corretto per definire questo processo. La parola stessa “invecchiamento” implica un’alterazione e un decadimento delle proprietà. E questo, come abbiamo visto, non avviene certamente in questa fase.

Meglio parlare di “maturazione” che, invece, presuppone un completamento e uno sviluppo delle sue proprietà. Ancor meglio e ancor più appropriata è la parola “elevazione” del vino, mutuata dal gergo enologico francese “èlever”, utilizzata per indicare quella fase che si svolge in botti di legno e durante la quale il nettare “innalza” o “eleva” le sue qualità.

La parola “invecchiamento” ha un altro utilizzo diffuso: viene spesso impiegata per definire quel periodo, successivo all’affinamento, caratterizzato da una lunga conservazione del vino in bottiglia. Ma, anche in questo caso, è caduto in disuso per al meno due ragioni: da un lato per la sua intrinseca accezione negativa; dall’altro perché, se è vero che un vino, una volta raggiunto l’apice della sua evoluzione, si deteriora progressivamente, è difficile individuare il periodo esatto in cui inizia il declino. E, fino a quel momento, ha poco senso parlare di “invecchiamento” ….

Che cosa s’intende per affinamento?

L’affinamento è quella fase dell’evoluzione e della maturazione del vino che avviene in bottiglia, quindi dopo l'imbottigliamento.

Come suggerisce il nome, questa volta con accezione decisamente migliore rispetto ad "invecchiamento", l’affinamento consente di migliorare e di perfezionare le proprietà del vino.

In particolare, il nettare in bottiglia si riprende dalle “fatiche” dell’imbottigliamento, stabilizzando, definendo e armonizzando le sue principali qualità organolettiche, anche grazie alla micro-ossigenazione garantita dal tappo in sughero, e favorendo la lenta sedimentazione.

Questo processo evolutivo continua anche dopo la messa in commercio della bottiglia e avrà durata variabile a seconda della tipologia del vino e di una serie infinita di fattori.

Invecchiamento e affinamento: differenze

Nel nostro articolo abbiamo messo in evidenza come “invecchiamento” e “affinamento” sono due fasi distinte del processo evolutivo di un vino. La prima è quel processo di sviluppo del nettare che si verifica in botti di legno o in recipienti di grandi dimensioni; la seconda avviene, invece, in bottiglia.

Abbiamo, inoltre, evidenziato che la parola “invecchiamento” è impropria, mentre è più corretto ricorrere ad altri termini, “maturazione” o “elevazione” su tutti. Affinamento, invece, descrive bene ciò che avviene in bottiglia e per questo è da considerarsi un termine appropriato.

Posted in: Cultura del vino
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