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Il disciplinare di produzione dei vini a denominazione d’origine: guida alla lettura

By Luca Stroppa 04 dicembre 2020 661 Views

Il disciplinare di produzione dei vini a denominazione d’origine: guida alla lettura

Iniziamo l’articolo con un suggerimento: trova un po' di tempo per leggere i disciplinari di produzione dei vini italiani verso cui nutri interesse o che intendi acquistare (non preoccuparti, sono solo poche pagine!). Ti sarà molto utile per scoprire tanti aspetti e dettagli legati alla tua bevanda preferita.

Dopo questa premessa, nei prossimi paragrafi, ti guideremo alla lettura di questo atto normativo così importante, illustrandoti nel dettaglio cosa troverai al suo interno.

Disciplinare di produzione dei vini: che cos’è?

Che cos’è un disciplinare di produzione?

Da un punto di vista strettamente tecnico-giuridico, si tratta di un atto normativo contenente le norme dello Stato che regolano la produzione vitivinicola e che definiscono i parametri e i principi fondamentali di una Denominazione. Indicazioni che i vari produttori devono rispettare affinché il loro prodotto possa fregiarsi di una specifica certificazione.

In altre parole, ogni Denominazione enologica presente sul territorio italiano ha un suo disciplinare di produzione. Dispone, quindi, di una sorta di “guida” o di “protocollo” per la produzione dei “suoi” vini: un insieme di pratiche operative, e non solo, a cui il produttore di vino deve attenersi per ottenere il riconoscimento.

Semplicemente, se un’azienda vuole produrre “Barolo D.O.C.G.” ma non segue tutte le norme contenute nel suo disciplinare di produzione non potrà vendere e commercializzare il suo prodotto con tale nome.

L'introduzione del disciplinare di produzione e la rigidità delle sue norme sono volte a tutelare e preservare la qualità e l’eccellenza dei vini italiani.

Disciplinare di produzione dei vini: cosa contiene?

Ma concretamente, cosa si trova in un disciplinare di produzione di un vino italiano? Quali informazioni sono contenute e riguardo a quali aspetti della produzione vitivinicola?

Ti anticipiamo che il disciplinare di produzione contiene norme su tutti gli aspetti della produzione di un vino: dalla coltivazione del vitigno fino alla commercializzazione del prodotto finito. È diviso in vari articoli, ognuno dei quali disciplina un aspetto specifico, la cui struttura classica è la seguente:

L’Articolo 1, Denominazione e Vini, contiene le indicazioni sul nome esatto della denominazione e sulle varie tipologie di vini che possono essere prodotte.

L’Articolo 2, Base ampelografica, riporta non solo i vari vitigni dalle cui uve si devono ottenere i vini della D.O., ma anche la percentuale con cui possono essere utilizzate per la loro produzione. Ad esempio, nel disciplinare del Chianti D.O.C. si specifica che le uve Sangiovese possono rappresentare tra il 70 e il 100% della composizione ampelografica e che possono concorrere altri vitigni, come il Cabernet Franc e il Cabernet Sauvignon, senza superare il limite massimo del 15%.

L’Articolo 3, Zona di produzione delle uve, indica la/e zona/e di origine delle uve da cui si ricavano i vini. In altre parole viene riportata una lista super dettagliata, con tanto di confini ben precisi, dei comuni e delle provincie dove è possibile coltivare le uve per produrre i vini della denominazione.

L’Articolo 4, Norme per la viticoltura, riporta le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti (terreni, densità, forme di allevamento, sistemi di potatura etc. etc.), le rese massime di uva ad ettaro di vigneto e la gradazione alcolica naturale.

L’Articolo 5, Norme per la vinificazione, contiene tutte le operazioni di vinificazione, maturazione, invecchiamento e affinamento del vino obbligatorie e le date consentite per l’immissione al consumo.

L’Articolo 6, Caratteristiche al consumo, segnala le principali proprietà e le caratteristiche organolettiche dei vari vini rientranti nella Denominazione.

Fino a questo punto, tutti i disciplinari condividono questa organizzazione e sequenza di articoli. Dall’articolo 7 in poi ci possono essere delle variazioni o aggiunte a seconda delle caratteristiche della singola Denominazione.

In ogni caso, l'articolo successivo, è spesso dedicato alle norme sulla Designazione e sull’etichettatura dei vini, in cui sono riportate le possibili menzioni o i toponimi aggiuntive, con tanto di indicazioni su dove e come collocare le varie informazioni sul vino in etichetta.

Segue un articolo, solitamente il numero 8, riservato alle norme per l’imbottigliamento e il confezionamento.

L’articolo 9 (uno dei preferiti da chi vi scrive), legame con l’ambiente geografico, è ricco di informazioni sulle caratteristiche della zona geografica della D.O. e sulla sua storia, sui fattori umani e sul contributo dell’uomo allo sviluppo della viticoltura in queste aree, oltre a riportare una serie di curiosità e aneddoti molto interessanti.

Il quadro si chiude con l’ultimo articolo che riporta tutti i riferimenti dell’Organismo preposto a verificare il rispetto delle norme contenute nel disciplinare.

Insomma, come avrai capito, nel disciplinare di produzione trovi tutte le informazioni che cerchi sulle denominazioni italiani. Per questo ribadiamo l’invito con cui abbiamo iniziato l’articolo: cerca di trovare un po' di tempo per leggerli e consultarli. Ne vale la pena!

Posted in: Cultura del vino
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