Siamo pronti a soddisfare la tua curiosità. Dedica qualche secondo alla lettura del nostro articolo e ti spiegheremo perché si dice che il vino invecchiando è più buono.

"Sei come il vino: più invecchi più migliori": significato e perché si dice

Partiamo dal significato dell'espressione "il vino invecchiando è più buono" o "il vino più invecchia più è buono", declinata in altri modi di dire similari, "il vino invecchiando è migliore" o il "classico" "sei come il vino: più invecchi, più migliori".

Al di là della frase che decidi di usare, il significato è il medesimo: in linea generale, il vino lasciato riposare in appositi contenitori, per un certo periodo, evolve, arricchendo e migliorando le proprie qualità.

Nello specifico, in "sei come il vino: più invecchi, più migliori", questa evoluzione viene associata ad una persona che, allo stesso modo del vino, invecchiando migliora. Un fatto che, nel caso dell'essere umano, risulta più sorprendente, se si considera la vecchiaia una fase di indebolimento fisico. Et voilà, il complimento è servito!

Ma a questo punto ci chiediamo: è proprio vero che il vino migliora invecchiando? Questa credenza ha un fondamento enologico? E vale per tutti i vini?

É vero che il vino più invecchia più è buono?

"Ni", o meglio, la risposta corretta sarebbe DIPENDE, non vale per tutti i vini: ci sono vini che migliorano invecchiando e vini che peggiorano invecchiando. Insomma, nel detto protagonista del nostro articolo c'è comunque un fondamento e una realtà enologica ma non si tratta di una verità assoluta e applicabile sempre e comunque.

Hai mai sentito parlare dei vini da invecchiamento? Si tratta proprio di una categoria, piuttosto fluida, che comprende quei vini che col tempo evolvono le loro caratteristiche, migliorandosi, in termini di corpo, struttura, consistenza, ricchezza e complessità aromatica, raggiungendo un perfetto equilibrio tra tutte queste componenti.

Altri vini, invece, non da invecchiamento, raggiungono questo equilibrio e piena maturità subito dopo la vinificazione e non necessitano di ulteriore tempo. Anzi, in questi casi, il tempo è nemico: invecchiando peggiorano.

Ma quali sono i vini da invecchiamento? Quali sono i vini che non dovrebbero invecchiare? Nella stragrande maggioranza di casi, i vini da invecchiamento vanno rintracciati nella categoria dei vini rossi. Non tutti, sia chiaro, ma quelli che, dopo la vinificazione, presentano acidità elevata e contengono una notevole quantità di tannini. Col tempo, il carattere pungente e l'aggressività della componente acida e tannica, che se eccessiva risulta sgradevole e astringente, viene smorzata e arrotondata, donando sensazioni morbide e vellutate al palato, "migliori" rispetto a quelle iniziali. Il tempo, inoltre, agisce anche sul corredo aromatico del vino, arricchendolo di nuove sensazioni, definite "terziarie" (speziate, tostate, eteree).

Vini che non presentano livelli elevati di acidità e tannicità non dovrebbero invecchiare a lungo perché già maturi, pronti ed equilibrati. Il fattore tempo, in questo caso, non smussa gli eccessi, anzi rischia di sovrastarli e coprirli sotto l'effetto dell'ossidazione. Immagina, un vino giovane, leggero e fruttato. Con l'invecchiamento perderebbe la sua tipica freschezza, deteriorandosi.

Insomma, se vogliamo essere pignoli dovremmo modificare il complimento in: "sei come il vino da invecchiamento: più invecchi, più migliori".

Speriamo, infine, di aver fatto passare il seguente messaggio: nonostante il fascino dell'invecchiamento sia indiscutibile, il valore di un vino non dipende dalla sua propensione o meno ad evolvere nel tempo!