Swipe to the right

​Contrassegni per vini D.O.C. e D.O.C.G.: cosa sono e quali indicazioni riportano?

By Luca Stroppa 10 febbraio 2021 1341 Views

Contrassegni per vini D.O.C. e D.O.C.G.: cosa sono e quali indicazioni riportano?

Quando apriamo una bottiglia di vino spesso non ci soffermiamo sugli elementi che la caratterizzano e che ci forniscono indicazioni sul nettare che ci apprestiamo a gustare. Ad esempio, ti è mai capitato di notare quella sorta di fascetta sul collo della tua bottiglia? Ti sei mai chiesto cosa sia e quali informazioni riporta?

Quella fascetta è il contrassegno di Stato. Di seguito, vedremo di cosa si tratta e quali sono le sue caratteristiche.

Che cos’è il contrassegno di Stato per i vini?

Il contrassegno per i vini a D.O. è una speciale fascetta, stampata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), che certifica l’autenticità del prodotto e contiene sistemi anticontraffazione che consentono la tracciabilità dei vini.

Andiamo con ordine.

Il primo aspetto che emerge da questa definizione è che la fascetta è rivolta ai vini a Denominazione d’Origine. In particolare, il contrassegno è obbligatorio per i vini D.O.C.G., mentre non è obbligatorio per i vini D.O.C. Per i vini D.O.C. la fascetta è sostituibile con l’indicazione del lotto, ma soltanto quando gli organismi di controllo lo consentano.

In altre parole, troverai sicuramente la fascetta su un vino che si avvale della D.O.C.G., mentre potresti trovarla su un vino che gode della D.O.C.

Il secondo aspetto da sottolineare è che il contrassegno può essere rilasciato solo e soltanto dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, una società gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze operante nell’ambito della sicurezza, dell’anticontraffazione e della tracciabilità dei prodotti italiani.

Terzo punto da sottolineare è che il contrassegno di Stato ha due scopi, strettamente connessi:

1. certificare l’autenticità del vino

2. consentire la tracciabilità del vino

Per farlo, la fascetta riporta una serie di codici alfanumerici che consentono l’identificazione del prodotto, permettendo di risalire alla sua storia, che ne garantiscono l’autenticità e la validità e che tutelano il consumatore da ogni tentativo di imitazione o falsificazione.

Quali indicazioni riporta il contrassegno per i vini D.O.C. e D.O.C.G.?

In linea generale, la fascetta è composta da 6 elementi:

1. il logo dello Stato;

2. la dicitura “Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali” che avvolge il logo;

3. la sigla D.O.C. o D.O.C.G. a seconda della Denominazione a cui appartiene il vino;

4. due codici di sicurezza: il numero/codice progressivo di identificazione o codice di controllo e la serie alfanumerica o numero di contrassegno;

5. il volume nominale del prodotto, in litri;

6. il codice di identificazione e il volume nominale in forma di codice a barre.

Contrassegni per vini D.O.C. e D.O.C.G.: cosa sono e quali indicazioni riportano?

Il codice di controllo e il numero di contrassegno sono strumenti molto utili al consumatore che, attraverso il servizio “Trustyourwine” dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, disponibile sul sito o attraverso app, può verificare, in tempo reale, l’autenticità dei dati della fascetta e quella del vino.

Oltre a queste indicazioni, obbligatorie per tutti i vini D.O. è interessante individuare almeno una differenza fondamentale tra le fascette dei vini D.O.C. e D.O.C.G. Come puoi notare dalle foto qui sotto, i contrassegni dei vini D.O.C.G. riportano il nome della Denominazione (nella foto “Franciacorta”), mentre quelli della D.O.C. non la riportano.

Contrassegni per vini D.O.C. e D.O.C.G.: cosa sono e quali indicazioni riportano?

Contrassegni per vini D.O.C. e D.O.C.G.: cosa sono e quali indicazioni riportano?

Infine, nelle fascette delle D.O.C.G. potrai trovare anche il logo del Consorzio di riferimento della Denominazione a cui appartiene il vino. Un’indicazione, comunque, facoltativa.

Posted in: Cultura del vino
  Loading...