Chi sceglie il vino da bere al ristorante?
Scegliere il vino al ristorante può sembrare un gesto semplice, ma spesso si trasforma in un piccolo enigma: chi ha davvero l’ultima parola? Chi dovrebbe decidere quale bottiglia bere durante il pasto al ristorante? Di chi è la responsabilità finale?
Queste domande meritano una risposta chiara e definitiva. Come accade per ogni dettaglio a tavola, il Galateo del vino prevede delle regole ben precise da seguire per risolvere la questione.
Nel nostro articolo ti spieghiamo chi dovrebbe scegliere la bottiglia da bere al ristorante e ti diamo qualche consiglio pratico per affrontare questa situazione nel migliore dei modi.
Chi sceglie il vino al ristorante: Galateo e consigli pratici
Vediamo prima la regola principale e generale e solo successivamente entreremo nel dettaglio delle altre situazioni più specifiche.
In linea generale, il Galateo del vino stabilisce che chi invita delle persone al ristorante e paga il conto ha il diritto di scegliere il vino da bere. In altre parole, può selezionare la bottiglia da stappare durante il pasto.
Questo diritto non equivale a un obbligo e non significa imporre il proprio gusto agli altri commensali. Eleganza e buon senso vogliono che chi sceglie il vino tenga conto di almeno tre aspetti fondamentali:
1. preferenze degli ospiti: rosso, bianco, bollicine? Chi è più esperto o ha gusti particolari merita di essere coinvolto nella scelta.
2. abbinamento con il menù: non tutti i vini vanno bene con i piatti previsti. Nella selezione è fondamentale capire quale vino si sposa con le pietanze.
3. budget: la scelta deve rispettare la fascia di prezzo prefissata.
Va sottolineato che chi invita ha il diritto di scegliere la bottiglia, ma non è obbligato a farlo. Se non si considera un grande esperto di vino e/o tra i commensali c’è qualcuno più preparato, può delegare il compito alla persona considerata più esperta.
Può capitare, dunque, che la persona che sceglie il vino non sia quella che paga il conto. In queste situazioni, il galateo del vino prevede alcune accortezze importanti. Oltre ai criteri già menzionati per scegliere la bottiglia giusta, c’è un’altra regola fondamentale: evitare di proporre la bottiglia più costosa della carta dei vini.
Solo chi paga ha la libertà di optare per la bottiglia più cara, oppure se la scelta è condivisa e approvata dal pagante. Se chi sceglie non contribuisce al conto, proporre una bottiglia di fascia alta potrebbe mettere chi paga in una situazione delicata: per cortesia o per educazione, potrebbe sentirsi quasi obbligato ad accettare la scelta, anche se il prezzo eccede le sue intenzioni e va oltre il suo budget.
Chi sceglie il vino quando il conto è diviso tra amici o parenti?
Quando una cena si svolge tra amici o parenti e il conto viene diviso equamente, la scelta del vino diventa un tema delicato: non c’è un pagante che abbia il diritto di decidere autonomamente o che possa delegare la scelta.
In questi casi, il galateo del vino suggerisce di condividere la scelta tra i partecipanti. Richiede più tempo, ma è la cosa migliore da fare per mantenere l’armonia a tavola. Basta chiedere a chi berrà il vino opinioni sui gusti e sulla tipologia preferita.
Un approccio democratico evita che qualcuno si senta escluso o costretto ad accettare un vino che non gradisce.
Se le differenze di gusti tra i commensali sono troppo marcate, è possibile optare per vini versatili oppure per più bottiglie, in modo da accontentare tutti. In questi casi, però, è fondamentale tenere sempre presente il budget: a meno che tutti siano d’accordo, è consigliabile evitare di scegliere la bottiglia più costosa della carta.
Se invece tra amici o parenti ci sono esperti di vino, la compagnia può decidere di delegare a loro la scelta della bottiglia. Anche in questa situazione, rimane valido il principio di equilibrio: meglio evitare il vino più caro disponibile, così da garantire che tutti si sentano a proprio agio e la serata rimanga piacevole.
Il sommelier deve scegliere la bottiglia di vino che gli ospiti bevono al ristorante?
Rispondiamo subito: no, il sommelier non deve mai scegliere la bottiglia al posto dei clienti. Il suo ruolo principale è consigliare, guidare e proporre delle opzioni, non decidere per chi siede a tavola.
In ristoranti con a disposizione un sommelier, è consigliabile chiedere consigli: il sommelier è un alleato prezioso. Ci si può e ci si dovrebbe affidare ai suoi suggerimenti anche se la decisione finale rimane sempre del cliente. Il sommelier può proporre varie opzioni sulla base dei gusti personali; degli abbinamenti con il cibo e aiutare il cliente a restare nel budget stabilito, evitando spese eccessive o bottiglie non adatte alla serata.
Insomma, il sommelier diventa un consulente di fiducia, capace di rendere la scelta del vino più semplice e piacevole, senza mai togliere al cliente la libertà e il diritto di selezione.
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