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Asti D.O.C.G.: in arrivo la tipologia Rosè

By Luca Stroppa 05 gennaio 2024 428 Views

Il 2024 del vino nostrano si apre con una notizia davvero importante che riguarda una delle denominazioni di punta dell'enologia italiana. Stiamo parlando della D.O.C.G. Asti, che vedrà modificato il suo disciplinare di produzione con l'introduzione di una nuova tipologia, la versione Rosè.

Con ogni probabilità, l'Asti D.O.C.G. Rosè farà il suo esordio con la prossima vendemmia, salvo intoppi nell'iter burocratico. In ogni caso, andiamo a vedere come cambia il disciplinare di produzione della D.O.C.G. Asti e quali sono le motivazioni alla base di questa novità.

Asti D.O.C.G.: in arrivo la tipologia Rosè

Asti D.O.C.G. in versione Rosè: come cambia il disciplinare

Di seguito, rispondiamo alla domanda che tutti gli appassionati si pongono una volta ricevuta la notizia: come verrà modificato il disciplinare di produzione della D.O.C.G. Asti con l'introduzione della versione Rosè?

Alle tipologie già previste dal disciplinare di produzione della D.O.C.G. Asti, cioè Asti o Asti Spumante; Asti o Asti Spumante Metodo Classico; Moscato d’Asti e Moscato d’Asti vendemmia tardiva verrà aggiunta la versione rosè o rosato. Tale versione porterà ad aggiornare quasi ogni articolo del disciplinare di produzione con specifiche norme per la viticoltura e la coltivazione delle uve, specifiche norme per la vinificazione, per il confezionamento e l'immissione al consumo.

La novità, a nostro avviso, più significativa riguarda la base ampelografica dei vini Asti D.O.C.G. Rosé. Allo stato attuale, i vini D.O.C.G. Asti possono essere ricavati quasi esclusivamente da uve della varietà Moscato bianco, per almeno il 97%, in modo tale da far emergere al meglio il corredo di profumi di uno dei grandi vitigni aromatici italiani. Per il restante 3% è possibile utilizzare altre varietà aromatiche, purché a bacca bianca e coltivabili in Piemonte. L'introduzione della nuova versione rosata porterà ad alcune modifiche o integrazioni su questo punto. In particolare, verrà introdotto un nuovo vitigno alla base dei vini Asti D.O.C.G. in versione Rosé. Per la loro produzione, al Moscato Bianco verrà affiancato un'ulteriore varietà aromatica tipica del Piemonte, anche se a bacca rossa. Si tratta del Brachetto, già protagonista di un'altra grande D.O.C.G. piemontese, il Brachetto d'Acqui.

➡️ L'ASTI D.O.C.G. IN VERSIONE ROSÉ É OTTENUTO DA UVE MOSCATO BIANCO E BRACHETTO.

Insomma, l'idea è quella di unire i due grandi vitigni aromatici piemontesi per dare vita ad un prodotto unico, portabandiera della spumantistica piemontese nel mondo.

Asti D.O.C.G. in versione Rosè: perché verrà introdotto

I motivi che hanno portato alla decisione di introdurre questa nuova versione della D.O.C.G. Asti sono diversi. I principali sono:

• sfruttare la versatilità del Moscato Bianco e del Brachetto, vitigni che offrono diverse possibilità di vinificazione.

• dare vita ad una tipologia dal forte legame con il territorio, quella che riesce ad esprimere al meglio le potenzialità delle due varietà.

• rispondere alle richieste di mercato, che, secondo le analisi del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti, si stanno indirizzando verso questa tipologia di vini, apprezzati soprattutto dai più giovani.

accrescere la quota di potenziali consumatori dei vini della D.O.C.G. e, quindi, accrescere la redditività e la capacità di generare profitti della Denominazione.

Nei giorni scorsi i rappresentanti dell'Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato e quelli del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti si sono riuniti per discutere i vari punti del nuovo disciplinare di produzione, trovando l'accordo definitivo per l'introduzione della tipologia rosata. In realtà, le prime sperimentazioni in tal senso risalgono al 2017, quando alcune aziende del territorio provarono a creare un versione rosè dei loro vini Asti D.O.C.G. A distanza di qualche anno, quei tentativi si potrebbero tramutare in qualcosa di concreto. Anzi, salvo intoppi nell'iter burocratico, l'Asti D.O.C.G. rosè sarà in commercio già dalla vendemmia 2024. Insomma, gli appassionati non dovranno attendere molto per gustarsi questa nuova versione.

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Posted in: Notizie sul vino
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