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​Abbinamento vino e supplì

By Luca Stroppa 23 gennaio 2020 4127 Views

Abbinamento vino e supplì

Il supplì è una pietanza tipica della tradizione romana, massima espressione dello street food capitolino e dell’arte del sapersi arrangiare in cucina. Come spesso accade, dal riciclo di ingredienti classici nascono dei veri e propri capolavori: il supplì è uno di questi. Croccante, filante e delizioso. Se hai in programma una gita nella nostra Capitale non dimenticarti di assaggiarlo …

Storia e curiosità sul supplì

Il supplì è una sorta di crocchetta ripiena di riso, ragù di carne, pecorino o parmigiano e mozzarella filante. Un finger food gustoso, rapido e alla portata di tutti, da mangiare per le strade di Roma come aperitivo o tra un impegno di lavoro e l’altro.

Le prime testimonianze riguardo alla sua ricetta risalgono al XVIII secolo e all’epoca dell’occupazione napoleonica dello Stato Pontificio. Pare che i soldati francesi si fossero letteralmente innamorati di quelle deliziose crocchette che venivano vendute o offerte loro per strada, tanto che decisero di chiamarle “surprise”, ovvero "sorpresa", perché solo assaggiandole si poteva scoprire la deliziosa “sorpresa” rappresentata da quel gustoso ripieno di carne e mozzarella.

L’espressione “surprise” fu col tempo accolta e italianizzata dalla popolazione locale fino a giungere al nostro “supplì”. Inizialmente il nome era considerato femminile proprio per conservare la sua origine francese, da “la surprise” a la “supplì”. Oggi invece la parola “supplì” è stata declinata al maschile in accordo con la grammatica italiana. Per cui sentirai dire “il supplì”.

In realtà, il nome completo di questa ricetta è “supplì al telefono”. Il riferimento è al filo di mozzarella che compare una volta aperta la crocchetta e che ricorda il filo che unisce la cornetta al telefono.

La diffusione del supplì per le vie di Roma è testimoniata anche da un illustre scrittore quale James Joyce che, in un’intervista, ha ricordato il fascino rappresentato dai “supplitari” che affollavano le strade della città con la loro caldara piena d’olio.

I “supplitari” erano una delle figure di riferimento dei mercati locali del 1800, ma è molto probabile che il “supplì” fosse conosciuto già tempo prima come piatto veloce ottenuto con gli avanzi dei pasti precedenti.

La prima testimonianza scritta della sua ricetta risale al 1874 quando il supplì entrò a far parte del menù della famosa “Trattoria della Lepre”.

Oggi invece lo puoi trovare ovunque, ma fai attenzione: il vero supplì è quello che fila!

Come e quando il supplì

Il supplì delle origini prevedeva un ripieno diverso da quello attuale. All’interno della classica polpetta dalla forma allungata venivano inseriti: riso, interiora di pollo, funghi secchi, carne trita, fiordilatte o mozzarella. Oggi invece il ripieno è composto solitamente da riso, ragù di carne, parmigiano e mozzarella.

Per preparalo devi aggiungere al ragù di carne bovina del riso, portandolo a cottura. Completa il composto con parmigiano, uova sbattute e burro e poi lascialo riposare e raffreddare. Una volta che il riso è freddo forma delle polpette allungate con il composto e inserisci al suo interno dei cubetti di mozzarella. Passa i supplì nell’uovo sbattuto e nel pangrattato e poi falli friggere. A questo punto puoi servirli caldi, non prima di averli scolati su un foglio di carta assorbente.

Il tuo aperitivo o spuntino gustoso non richiede altro … o forse sì: un buon bicchiere di vino.

Quale vino abbinare al supplì

Il supplì è uno spuntino ricco di sapori, succulento e grasso. Richiede dunque un vino che sappia esaltarne gli inconfondibili sapori e contrastare la grassezza della frittura.

Un rosso giovane e fresco oppure un bianco di buon corpo, sempre fresco, sapido e vivace. Noi di Wineshop.it ti consigliamo un bianco dei Colli Euganei, versatile, strutturato, persistente e piacevole, capace di unire sapidità, per supportare i sapori del supplì, e freschezza, per pulire il palato dalla grassezza dello spuntino.

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