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​Abbinamento vino e ostriche

By Luca Stroppa 31 dicembre 2019 1776 Views

Abbinamento vino e ostriche

“Era un uomo audace colui che per primo mangiò un’ostrica”, parola di Jonathan Swift. Del resto, l’aspetto di questo pregiatissimo mollusco non è certo molto invitante. Eppure una volta assaggiata, l’ostrica ti conquisterà. Ne sanno qualcosa romani e greci che ne andavano letteralmente pazzi o i primi rappresentanti della specie umana che proprio di ostriche si nutrivano. Noi di Wineshop.it le cuciniamo per cene speciali accompagnate dalla freschezza delle bollicine.

Storia e curiosità sulle ostriche

Le primissime testimonianze riguardo al consumo di ostriche risalgono agli albori dell’umanità. Secondo gli studiosi questo mollusco ha costituito parte importante dell’alimentazione dei nostri più antichi antenati.

Più certe e numerose le notizie che ci arrivano dall’Antica Grecia e dall’Antica Roma. I Greci e i Romani furono grandi ammiratori ed esperti di ostriche, consumate soprattutto nel corso di banchetti facoltosi e riservati. Alcuni scrittori dell’epoca parlano di una vera e propria “moda delle ostriche” presso la civiltà greca e romana. Considera che nell’antica Roma esistevano figure specializzate nel riconoscimento dei vari esemplari attraverso un’attenta analisi delle sfumature di colore. O ancora, pensa che gli imperatori romani mandavano i loro schiavi lungo le coste napoletane e francesi per fare rifornimento di ostriche. In Grecia, addirittura, il consumo di ostriche fu talmente abbondante che per “riciclare” la conchiglia si decise di utilizzarla come una sorta di “scheda elettorale”. In particolare, le conchiglie apparivano nel corso delle votazioni per l’ostracismo, ovvero l’esilio di una persona considerata pericolosa. Su di esse andava scritto o il nome della persona da esiliare o un semplice segnale per decretare di essere favorevoli o meno all'esilio stesso. Non a caso “ostracismo” deriva dal greco “ostraka”, “conchiglia”.

Sempre in quel periodo si diffuse la credenza che le ostriche avessero proprietà afrodisiache a causa della loro forma piuttosto simile a quella degli organi genitali. Tale credenza non ha mai trovato conferma ma è stata alimentata anche nei secoli seguenti: il seduttore e libertino Giacomo Casanova ad esempio sosteneva di consumarle quotidianamente prima di ogni appuntamento.

A partire dal XIX secolo, per proteggere questi molluschi, evitarne la dispersione ed impedirne l’estinzione, il legislatore della Francia, il più importante produttore di ostriche, ma anche quello italiano sono intervenuti per regolarne la pesca e l’allevamento (Ostricoltura).

Come e quando le ostriche

Le ostriche possono essere utilizzate in vario modo in cucina: possono essere mangiate crude, possono essere cotte, gratinate, al forno o alla brace, come secondo o antipasto oppure come ingrediente o condimento di gustosi primi piatti.

Fondamentale è l’operazione di pulizia: sciacquale e rimuovi con uno spazzolino i residui di sabbia. Apri la conchiglia e con un coltello estrai attentamente il mollusco. Sciacqualo di nuovo per eliminare gli ultimi residui di sabbia e a questo punto potrai utilizzarlo come preferisci.

Noi di Wineshop.it amiamo portare a tavola le ostriche come delizioso aperitivo. Dopo averle pulite, utilizziamo la conchiglia come supporto, e le accompagniamo con dei cubetti di ghiaccio, del pepe e succo di limone.

Con quale vino le ostriche

Le ostriche sono un mollusco dai sentori eleganti ma forti, sapidi, vivaci, riconoscibili e persistenti. Vanno dunque abbinate ad un vino eclettico, magari delle bollicine dotate di grande freschezza, complessità aromatica, buona consistenza e di un perlage fine, avvolgente ma non invadente.

Le Bollicine di Nika è il vino che risponde a tutte queste caratteristiche, ideale per un abbinamento davvero elegante e gradevole.

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