Swipe to the right

Abbinamento vino e castagne

By Luca Stroppa 20 settembre 2018 6651 Views

Abbinamento vino e castagne

L’autunno è alle porte e la raccolta delle castagne è una delle attività tipiche di questa stagione. Pomeriggi interi dedicati alla loro ricerca per poi cuocerle e arrostirle sul camino di casa, con le mani nere del colore della buccia abbrustolita. Un momento che tutti noi abbiamo vissuto e che vale la pena di essere accompagnato con un buon bicchiere di vino: uno degli abbinamenti migliori e più adatti per il nettare di Bacco.

Storia e curiosità sulle castagne

Secondo gli studiosi le prime tracce del castagno risalgono addirittura al periodo Cenozoico, circa 10 milioni di anni fa. Le prime testimonianze del frutto che deriva da questa pianta, invece, le ritroviamo negli scritti di Ippocrate, Senofonte e Teofrasto: i primi due parlano di “noci piatte”, l’ultimo di “Ghianda di Giove”, in riferimento all’imponenza e alla grandezza del castagno. Del resto, nell’antica Grecia, le castagne erano consumate in abbondanza e utilizzate come medicinali per le loro proprietà nutritive e lassative. Erano, inoltre, considerate un frutto in grado di portare fortuna: raccogliere numerose castagne preannunciava un periodo particolarmente prospero.

Anche ai tempi dei Romani il consumo di castagne era notevole: Catone fu il primo ad utilizzare il termine “castaneae”, dal nome della pianta, sottolineando come questo frutto venisse venduto nei mercati dell’Impero, utilizzato come moneta di scambio e offerto in dono dagli uomini alle donne amate, come simbolo della loro unione.

A partire dal Medioevo si registra, invece, l’introduzione di particolari figure, quelle dei “castagnatores”, veri e propri esperti e professionisti nella ricerca e nella raccolta di castagne, che poi venivano arrostite e vendute nelle strade del paese. Solitamente, i castagnatores avvolgevano le castagne in foglie di cavolo per favorire la loro conservazione: le foglie infatti rendevano le castagne più morbide e più facilmente sbucciabili.

I castagnatores altro non sono che gli attuali “caldarrostai”: molto diffusi nel secolo scorso ma ancora presenti in molte sagre e feste di paese. Il loro nome deriva da un gioco di parole: si dice infatti che i “caladarrostai” erano soliti attirare clienti al grido di “gustose castagne calde e arrostite”, dall’unione di calde e arrostite, sarebbe nato il nome “caldarroste”.

Come cucinare le castagne

Le castagne possono essere cucinate arrosto, al forno, al vapore o bollite.

Un primo passaggio necessario per ogni tipo di cottura è quello della “castrazione”, ovvero sia un piccolo taglio sulla parte più robusta della castagne per evitare che scoppino quando sono cucinate.

Per il resto bastano un camino, un fornello o una padella bucherellata e potrete gustarvi questo fantastico frutto.

Quale vino con le castagne

Le castagne sono ideali per essere accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso: anzi, non esiste bevanda più adatta. Chiaramente l’abbinamento dipende da come vengono cucinate o se associate ad altri ingredienti. In ogni caso, se decidiamo di cucinarle come da tradizione o come insegnano i caldarrostai, è cosa buona e giusta scegliere un vino rosso dalla buona struttura in grado di non farsi sovrastare dal sapore amaro derivato dalla cottura alla brace e capace di contrastare la pastosità del frutto. Noi di Wineshop.it consigliamo un Nebbiolo d'Alba dai sapori speziati intensi ma allo stesso tempo elegante, corposo e armonico.

  Loading...