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10 cose che devi sapere sul Passito di Pantelleria

By Luca Stroppa 30 marzo 2021 163 Views

10 cose che devi sapere sul Passito di Pantelleria

Il Passito di Pantelleria è uno dei più celebri vini passiti italiani, prodotto nell’omonima isola siciliana. La sua storia e le sue caratteristiche sono uniche, impossibili da riprodurre altrove, tanto che il nostro vino è conosciuto come “oro giallo di Pantelleria”.

Continua la lettura per scoprire, in 10 comodi punti, tutto quello che devi sapere sul Passito di Pantelleria.

1. il Passito di Pantelleria è un vino D.O.C. dal 1971

Il Passito di Pantelleria ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1971. Nello specifico, rientra nei vini della “D.O.C. Pantelleria”, riconosciuta e introdotta nello stesso anno.

2. il Passito di Pantelleria è ottenuto dalle uve del vitigno Zibibbo

Il Passito di Pantelleria deve essere ottenuto esclusivamente dalle uve del vitigno Zibibbo.

Lo Zibibbo è un vitigno a bacca bianca portato sull’isola di Pantelleria nel corso della dominazione Araba (835 d.C.), anche se qualche studioso individua la sua introduzione all’epoca dei Fenici.

In ogni caso, l’origine del vitigno è egiziana tanto che è conosciuto come Moscato d’Alessandria. Il suo nome deriva dalla parola araba “Zaibib” che significa “uva essiccata”. Altri lo fanno risalire a “Capo Zebib”, un promontorio a nord della Tunisia, considerata una delle zone dove il vitigno ha avuto maggiore diffusione prima di arrivare sull'Isola.

3. il Passito di Pantelleria è prodotto sull’isola di Pantelleria

La zona di provenienza delle uve utilizzate per la produzione del Passito di Pantelleria comprende l’intero territorio di Pantelleria, in provincia di Trapani, un'isola situata nel Mar Mediterraneo, in Sicilia.

4. il vitigno Zibibbo è coltivato con il tradizionale sistema ad “alberello”

Il vitigno Zibibbo è coltivato ricorrendo al tipico e tradizionale sistema di coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, chiamato anche Alberello Pantesco.

Tale sistema di coltivazione ha preso piede come adattamento alle particolari condizioni climatiche che s'incontrano sull'Isola, caratterizzate da aridità e ventosità, spesso impetuosa e distruttiva. Per mettere al riparo la vite, i viticoltori locali la fanno crescere al di sotto del livello del terreno, collocandola in una conca scavata nel suolo di terra lavica. La pianta viene mantenuta di piccole dimensioni, permettendo di sfruttare al meglio le risorse che i terreni mettono a disposizione. Tutto ciò consente di alimentare la concentrazione zuccherina della polpa degli acini, fondamentale per la produzione del Passito di Pantelleria. La coltivazione delle uve del vitigno si conclude con la vendemmia manuale, realizzata durante rituali e festeggiamenti che iniziano alla fine di luglio.

Ecco dunque che il paesaggio pantesco si presenta caratterizzato da colture ad alberello organizzate su suggestivi terrazzamenti. Per tutte le ragioni che abbiamo visto fino ad ora la viticoltura, a Pantelleria, è definita “eroica”.

5. l’Alberello Pantesco è patrimonio UNESCO

Per la tipicità, il carattere tradizionale e sociale di questo tipo di coltivazione, il 26 novembre del 2014, a Parigi, l'UNESCO ha riconosciuto la "Pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello, tipica dell'isola di Pantelleria", con la quale si coltivano le uve del vitigno Zibibbo, da cui si ricava il Passito di Pantelleria, patrimonio immateriale dell'umanità.

6. il Passito di Pantelleria è ottenuto da uve sottoposte ad appassimento al sole

Come suggerisce il nome, il vino Passito di Pantelleria deve provenire da uve sottoposte in tutto o in parte, sulla pianta o dopo la raccolta, ad appassimento al sole, con il peso dell’uva che diminuisce e la concentrazione zuccherina che aumenta. Spesso l’appassimento avviene su essiccatori di pietra, chiamati “stinnituri”, leggermente inclinati per consentire alle uve di esporsi completamente al sole.

Segue la pigiatura soffice da cui si ricava un mosto di impareggiabile dolcezza naturale, dai profumi ineguagliabili, con un gusto caldo e morbido che ritroviamo in bottiglia.

7. il Passito di Pantelleria è un vino dolce e aromatico

Il Passito di Pantelleria è un vino dal colore giallo dorato con riflessi ambrati. Al naso è fragrante, ricco e molto profumato con i tipici sentori dell’uva Zibibbo, tra note di albicocca e pesca, dattero, miele, uva passa, fichi secchi, fiori d’arancio e mandorla. Al gusto è dolce, morbido, aromatico, persistente ed avvolgente.

8. il Passito di Pantelleria è un vino da abbinare al dessert

Il Passito di Pantelleria è un vino da servire a fine pasto in abbinamento con il dessert. È perfetto con la pasticceria secca, in particolare con i tipici biscotti siciliani a base di mandorle. Da provare in abbinamento a crostate di frutta. Ottimo anche con formaggi stagionati ed erborinati. E per goderti a pieno tutti i suoi profumi puoi berlo da solo come vino da meditazione.

9. il Passito di Pantelleria è un vino "leggendario”

Attorno al Passito di Pantelleria ruotano numerosi aneddoti e leggende. Tra queste ce ne sono due che vogliamo raccontarvi.

La prima narra che Giacomo Casanova, famoso per la sua disposizione alle avventure amorose, era solito servire un bicchiere di Passito di Pantelleria alle donne che intendeva corteggiare per predisporre il loro animo alla “dolcezza”.

La seconda leggenda vuole che la dea Tanit, protettrice di Cartagine, sostituì l’ambrosia, la classica bevanda degli dei, con il Passito di Pantelleria, offrendolo in dono ad Apollo, di cui si era innamorata. Tramite questo espediente Tanit riuscì a conquistare Apollo.

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Posted in: Consigli sul vino
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