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​Tanti auguri Vino Nobile di Montepulciano: i 40 anni della prima D.O.C.G. italiana

By Luca Stroppa 21 settembre 2020 1173 Views

Tanti auguri Vino Nobile di Montepulciano: i 40 anni della prima D.O.C.G. italiana

Era il lontano 1980 quando il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste riconobbe una nuova denominazione vinicola italiana, la D.O.C.G., che andò ad affiancarsi alla già esiste D.O.C. Fu il Vino Nobile di Montepulciano, in quello stesso anno, il primo vino italiano a potersi fregiare di questo prestigioso riconoscimento.

Il 2020 è l’anno in cui si celebrano i 40 anni di questa storica e pionieristica Denominazione. Nel nostro articolo, scoprirai le sue principali caratteristiche e l'ultima, importante, modifica del suo disciplinare di produzione.

Vino Nobile di Montepulciano: l’identikit della Denominazione

La D.O.C.G. Vino Nobile di Montepulciano è riservata a due tipologie di vino rosso, base e riserva, ottenute da uve del vitigno Sangiovese (il biotipo di Montepulciano è chiamato Prugnolo gentile), per un minimo del 70%, e da altre uve la cui coltivazione è consentita nella Regione Toscana, per un massimo del 30%. Tra queste ultime spiccano soprattutto due varietà a bacca nera tipiche dell’Italia centrale, il Canaiolo nero e il Mammolo.

La zona di produzione delle uve ricade in parte del territorio amministrativo del Comune di Montepulciano, in provincia di Siena. Un’area prevalentemente collinare con vigneti posti ad un’altitudine compresa tra i 250 e i 600 m s.l.m., con suoli di matrice sabbiosa o argillosa e terreni ben esposti che donano al Sangiovese note sensoriali caratteristiche e uniche.

Il Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno 2 anni, di cui almeno 1 in botti di legno, e deve avere titolo alcolometrico minimo di 12,5%. Nella versione riserva il periodo di invecchiamento sale a 3 anni, di cui 6 mesi di affinamento in bottiglia, mentre il titolo alcolometrico minimo è di 13%.

Le due tipologie di vino rosso si distinguono, dunque, per periodo di invecchiamento, struttura e alcolicità. Dal punto di vista organolettico presentano, invece, caratteristiche simili e peculiari che li rendono riconoscibili rispetto a qualsiasi altro vino: sono inconfondibili le note fruttate di amarena, quelle floreali di viola e i sentori speziati, questi ultimi ancor più percepibili nella versione riserva.

Tanti auguri Vino Nobile di Montepulciano: i 40 anni della prima D.O.C.G. italiana

Nel 1966 questi vini hanno ottenuto la D.O.C. “Vino Nobile di Montepulciano”. “Montepulciano” in riferimento, ovviamente, al luogo d’elezione per la coltivazione delle sue uve; “Nobile” per richiamare la sua storica connotazione nobiliare e aristocratica, in quanto nettare molto apprezzato, fin dall’epoca medievale, dalle principali Corti europee. Grazie alla sua fama e alla sua reputazione internazionale (fu anche uno dei primi vini italiani a sbarcare negli Stati Uniti, già nella prima metà del XIX secolo) è stato il primo vino italiano a potersi fregiare della D.O.C.G. nel 1980.

L’iter che ha portato al riconoscimento della D.O.C.G. è stato piuttosto lungo e turbolento: ci sono voluti oltre 11 anni di incontri e dibattiti, e il grande lavoro del Consorzio dei produttori del Vino Nobile, nato nel 1965, per arrivare alla soluzione finale e alla definizione della nuova Denominazione a tutela della tipicità, dello stretto legame del vino con il suo territorio, della sua grande qualità e del suo enorme successo.

Vino Nobile di Montepulciano: le novità del 2020

Il 2020 è un anno di grandi novità per la D.O.C.G. Vino Nobile di Montepulciano.

All’inizio dell’anno è stata ufficializzata un’importante modifica dell’articolo 7 del disciplinare, quello che riguarda le norme di etichettatura. Nello specifico, è stato introdotto l’obbligo di riportare in etichetta il termine geografico regionale, “Toscana”, in aggiunta alla denominazione. La modifica è stata approvata su proposta del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e quello dei vini d’Abruzzo, oltre che delle rispettive Regioni, per evitare confusione tra i vini delle due aree (soprattutto con il Montepulciano d’Abruzzo) e favorirne il riconoscimento nei mercati esteri.

Lo schema base che ritroverai in etichetta è il seguente: Vino Nobile di Montepulciano + D.O.C.G. + “Toscana” + annata.

I vari produttori avranno due anni di tempo per smaltire le bottiglie con la vecchia etichettatura e poi dovranno conformarsi alle nuove indicazioni.

Altre importanti novità per quest’anno riguardano l’ideazione di una specifica carta d’identità della denominazione che ogni cantina potrà utilizzare per comunicare e promuovere il vino; la nascita di una rivista periodica che si pone come obiettivo quello di ricostruire la storia del vino di Montepulciano e la creazione di una nuova immagine del Consorzio che, sfruttando gli studi approfonditi sulla sua storia, sia ancor più rappresentativa della Denominazione.

Posted in: Vini d'Italia
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