Perché le denominazioni del vino chiedono di ridurre le rese?
Tra i temi più attuali e dibattuti nel mondo del vino, ce n'è uno che sta attirando l’attenzione di un numero crescente di appassionati. Sempre più spesso si leggono notizie di Denominazioni italiane, e non solo italiane, che richiedono la riduzione delle rese per ettaro. Anche l’Unione Italiana Vini (UIV), una delle principali voci del settore, ha recentemente indicato questa misura come fondamentale per la tenuta del comparto vitivinicolo.
Data l’attualità e l’importanza dell’argomento, molti ci hanno chiesto di spiegare e approfondire perché le Denominazioni stanno spingendo per ridurre la resa per ettaro. Con questo articolo vogliamo fare un po’ di chiarezza e offrire una panoramica comprensibile anche a chi non è del settore. Alla fine della lettura, avrai una visione più chiara di cosa significhi ridurre le rese e perché questa scelta può rappresentare una leva cruciale per salvaguardare il futuro del vino italiano.
Che cos’è la resa per ettaro?
Iniziamo il nostro articolo spiegando brevemente che cosa s’intende per resa per ettaro. Comprendere questo concetto è fondamentale per inquadrare meglio il tema di cui parleremo.
In viticoltura, la resa per ettaro indica la quantità di uva raccolta in un ettaro di vigneto. Si esprime in quintali per ettaro (q.li/ha) e rappresenta un parametro chiave nella regolamentazione della produzione vinicola. Ogni Denominazione stabilisce dei limiti ben precisi alla resa massima consentita, ovvero quanta uva si può ottenere da un ettaro di vigna.
Più alta è la resa, maggiore sarà la quantità di uva che si può raccogliere e, di conseguenza, più vino si potrà produrre. Tuttavia, questa apparente convenienza ha un rovescio della medaglia. Un’alta resa non è sempre sinonimo di vantaggio, anzi, spesso comporta una riduzione del potenziale espressivo e della qualità dell’uva.
Quando la vite è chiamata a nutrire un numero elevato di grappoli, distribuisce le sue risorse in modo uniforme, quindi meno concentrato, tra tutte le uve, con un impatto diretto su caratteristiche fondamentali dell’uva come intensità aromatica, struttura, acidità e concentrazione zuccherina. Al contrario, una resa più bassa significa che la vite produce meno uva, ma di maggiore qualità, perché la pianta può concentrare le sue risorse su un numero ridotto di grappoli. Questo si traduce in acini più ricchi, complessi e bilanciati. Imporre dei limiti alla resa per ettaro consente alle Denominazioni di assicurare standard qualitativi elevati e valorizzare al meglio le caratteristiche del territorio.
Ora che abbiamo chiarito cosa s'intende per resa per ettaro e perché solitamente vengono fissati dei limiti, è il momento di inserire questo tema nel contesto attuale per capire perché molte Denominazioni stanno chiedendo una riduzione ulteriore delle rese.
Perché le Denominazioni del vino stanno chiedendo un’ulteriore riduzione delle rese per ettaro?
A prima vista, si potrebbe pensare che la richiesta di un’ulteriore riduzione delle rese per ettaro sia motivata da un desiderio di innalzare ulteriormente la qualità delle uve. In realtà, l’obiettivo principale non è questo o non è solo questo.
La proposta va, infatti, letta e interpretata alla luce della congiuntura che sta attraversando il mondo del vino. Si tratta di una misura straordinaria, di emergenza, pensata per limitare la produzione e affrontare alcuni dei problemi più urgenti del settore.
Vediamo, insieme, quali sono le motivazioni alla base di tale richiesta e quali sono le problematiche che questa misura può contribuire ad affrontare.
1. Ridurre la produzione per contenere l’eccesso di giacenze
Secondo gli ultimi dati ufficiali dell'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), nelle cantine italiane si registrano 43,6 milioni di ettolitri di vino in giacenza. Un volume estremamente elevato, pari, di fatto, a quello che si potrebbe ottenere da una buona vendemmia annuale.
Le produzioni abbondanti degli ultimi anni, sommate a un progressivo calo della domanda, hanno generato un eccesso strutturale di offerta, con scorte che restano invendute o che, per essere alleggerite, vengono immesse sul mercato a prezzi fortemente ribassati.
In questo scenario, una riduzione delle rese per ettaro rappresenterebbe uno strumento utile per contenere la produzione, contribuendo così a limitare le giacenze e a smaltire le scorte accumulate, ristabilendo un equilibrio più sostenibile tra produzione e mercato.
2. Contenere la produzione per far fronte al calo dei consumi
Negli ultimi anni, il settore vinicolo si trova a fare i conti con un dato ormai evidente: i consumi di vino stanno calando a livello globale. Si beve meno e in modo più selettivo. Anche in mercati tradizionalmente ricettivi e forti come Francia, Spagna e Italia, si registra un costante ribasso della domanda. Le motivazioni sono molteplici: dai cambiamenti negli stili vita fino alla congiuntura economica, passando per la difficile situazione geopolitica internazionale e a misure fortemente limitanti, tra cui i dazi USA.
In questo contesto, produrre grandi quantità di vino non è più sostenibile né economicamente né commercialmente. Ecco perché molte Denominazioni, anziché puntare sui volumi, stanno scegliendo di produrre meno, ma con maggiore valore e qualità. Ridurre le rese per ettaro permette di adeguare e allineare l’offerta alla domanda, sempre più attenta alla qualità piuttosto che alla quantità.
3. Produrre meno per contrastare il ribasso dei prezzi
Quando l’offerta supera la domanda, i prezzi si abbassano. È ciò che sta accadendo in molte aree vitivinicole, dove l’eccesso di produzione, sommato al calo dei consumi, sta costringendo molte cantine a vendere il vino a prezzi che non coprono i costi di produzione o a svenderlo per liberare spazio in cantina.
Ridurre le rese per ettaro consente di contenere l’eccesso di offerta, contribuendo a mantenere stabile il livello dei prezzi. In questo modo si evita di svalutare il prodotto e si tutela il lavoro dei produttori, garantendo maggiore tenuta e sostenibilità economica al comparto.
E con questo è tutto. Speriamo di averti offerto una panoramica chiara e utile per comprendere perché sempre più produttori stanno spingendo per una riduzione delle rese per ettaro, accompagnandoti dentro le dinamiche attuali del mondo del vino.
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