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​Orto di Venezia: il vino della Laguna

By Luca Stroppa 14 agosto 2018 11665 Views

Orto di Venezia: il vino della Laguna

Sant’Erasmo è un’isola della laguna veneziana, la seconda per estensione dopo Venezia; è un’isola incredibilmente affascinante e speciale, ricca di segreti, storia e curiosità. Qui, ad esempio, si produce un vino unico, o meglio l’unico ad essere interamente prodotto entro i confini lagunari. Si tratta dell’ “Orto di Venezia” e la sua storia merita di essere raccontata.

Sant’Erasmo: l’orto di Venezia

L’isola di Sant’Erasmo prende il nome dall’omonimo Santo, Erasmo, protettore dei marinai e dei naviganti.

Per molti secoli, quest’Isola, grazie alla sua posizione strategica, ha rappresentato un centro portuale di primaria importanza per tutti i commercianti dell’Adriatico e per i centri abitati di Venezia, Murano, Burano e Punta Sabbioni.

Oltre ad essere una località portuale di spicco, Sant’Erasmo si distingue per il suo carattere agricolo, grazie alla presenza di terreni particolarmente fertili che consentono la coltivazione di verdure e ortaggi, come il famoso carciofo violetto. Tale abbondanza fece di questo territorio un serbatoio privilegiato da cui Venezia poteva attingere per soddisfare le richieste alimentari della sua popolazione. Numerosi braccianti e agricoltori si trasferivano all’alba sull’isola per lavorare i campi per poi tornare in serata in “Città”. Per questo motivo, l’Isola di Sant’Erasmo è da sempre conosciuta come l’ “Orto di Venezia”.

Tra le varie coltivazioni della zona, quella della vite non conobbe grande successo e per lungo tempo fu trascurata in favore di altre colture ritenute più redditizie. Almeno fino a quando un imprenditore francese del mondo delle telecomunicazioni decise di cambiare vita, puntando su questo territorio e sulla produzione di vino.

Il vino Orto di Venezia

Nel 2000, Michel Thoulouze, manager televisivo di grande successo e pioniere della PayTv, affascinato dallo splendore dell’Isola appena visitata, decide di acquistare una delle migliori abitazioni del posto con 11 ettari di terreno.

Presto Thoulouze scopre dai contadini locali che i terreni acquistati sono i migliori della zona e i più adatti alla coltivazione della vite. Stando, infatti, a un documento settecentesco, quella zona era stata a lungo chiamata la “Vigna del Nobil Uomo”, quasi un suggerimento e un presagio di quello che l’imprenditore francese avrebbe progettato.

Grazie alla collaborazione di Lydia e Claude Bourguignon, ingegneri agrari, e Alain Graillot del Crozes Ermitage, produttore vinicolo famoso in tutto il mondo, vengono bonificati e preparati 4 ettari di vigneti secondo principi biodinamici, senza l’utilizzo di concimi e diserbanti.

Nel 2008 viene imbottigliato il primo Orto di Venezia, chiamato così per celebrare la storia di quella terra, e frutto di oltre 5 anni di lavoro e preparazione.

Si tratta di un vino bianco in grado di racchiudere ed esaltare i sapori del territorio, con un uvaggio composto per il 60% circa da Malvasia Istriana, 30% Vermentino e una minima percentuale di Fiano.

Oggi Thoulouze e la sua famiglia dedicano anima e corpo ai loro vigneti, producendo circa 15.000 bottiglie all’anno, oltre a 400 magnum, fatti invecchiare in un sandolo, una delle tipiche imbarcazioni del luogo, sul fondo della laguna.

Giusto per ricordare che l’Orto di Venezia è prodotto a immagine e somiglianza del suo territorio.

Posted in: Vini d'Italia
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