Notizie sul vino: confermati i Dazi USA sul vino italiano, si parte il 7 agosto
Le principali notizie sul vino dell’ultima settimana (26 luglio - 1 agosto 2025). Riguardano il vino italiano e non solo. Sono quelle più interessanti, più dibattute, più curiose e più riprese dai migliori Blog e siti sul vino.
Leggi quanto segue per restare informato. Buona lettura.
Le ultime notizie sul vino
É stata annunciata ufficialmente l’entrata in vigore dei dazi statunitensi del 15% sul vino italiano, effettivi a partire dal prossimo 7 agosto.
La vendemmia 2025 è ormai alle porte e, secondo le prime stime, la produzione si manterrà su livelli simili a quelli degli anni passati. Tuttavia, il settore vitivinicolo europeo si trova ad affrontare una fase complessa: l’UE ha infatti annunciato che l’annata 2024/2025 segna il peggior raccolto degli ultimi vent’anni.
Intanto, il Prosecco ha ottenuto una vittoria legale importante in Polonia contro l’uso improprio del nome. Infine, nuove regole per il trasporto di liquidi in aereo promettono di rendere più semplice la vita agli appassionati di vino.
1️⃣ Vino italiano: scattano i dazi USA al 15%, perdite fino a 317 milioni di Euro
A partire da oggi, 1° agosto 2025, gli Stati Uniti hanno confermato i dazi del 15% sulle importazioni di vino e distillati provenienti dall’Unione Europea. La misura sarà però operativa dal 7 agosto 2025 per consentire l’adeguamento del sistema doganale statunitense. In ogni caso, le conseguenze per il settore vitivinicolo italiano si preannunciano molto negative: secondo le stime dell’Unione Italiana Vini (UIV), l’impatto economico per le cantine italiane potrebbe tradursi in perdite fino a 317 milioni di euro nell’arco dei prossimi 12 mesi.
L’Italia risulta essere il Paese europeo più penalizzato, sia per il ruolo strategico che il mercato statunitense ha storicamente nel nostro export, pari al 24% del valore complessivo, mentre Francia e Spagna si fermano rispettivamente al 20% e all’11%, sia per la categoria alla quale appartengono gran parte delle bottiglie esportate negli USA, la fascia cosiddetta “popular”, più sensibile al fattore prezzo e dunque più vulnerabile agli effetti dei dazi.
Secondo l’UIV, le denominazioni italiane più esposte all’impatto dei dazi sono il Moscato d’Asti, il Pinot Grigio, il Chianti Classico, tutti i vini rossi a denominazione della Toscana, i rossi del Piemonte, il Lambrusco e il Prosecco. Si tratta delle etichette italiane più richieste sul mercato statunitense e che rappresentano il cuore dell’export vinicolo verso gli USA.
2️⃣ Vendemmia 2025 in Italia: si stima una produzione stabile e Sicilia in forte crescita
Coldiretti ha diffuso le prime stime relative alla vendemmia 2025 in Italia, indicando una produzione attesa di circa 45 milioni di ettolitri. Un risultato che si mantiene stabile rispetto agli anni precedenti, nonostante le difficoltà legate alle condizioni climatiche e all’andamento incerto dei mercati.
Si tratta di una vendemmia leggermente anticipata rispetto agli ultimi anni, complice l’andamento climatico caratterizzato da temperature elevate che hanno accelerato la maturazione dei grappoli. A differenza delle annate precedenti, le malattie fungine della vite sono state contenute con successo, senza generare criticità rilevanti. Questo scenario favorevole si riflette positivamente sulla qualità delle uve, che, secondo le prime valutazioni, dovrebbe attestarsi su livelli compresi “tra il buono e l’ottimo”.
Nelle diverse regioni italiane si prevedono rese complessivamente in linea con quelle delle annate precedenti. Da segnalare le stime in crescita per il Trentino-Alto Adige e la Calabria, dove la produzione è attesa in aumento di circa il 5-10%. Ancora più significativa è la previsione per la Sicilia, che dovrebbe registrare un incremento produttivo intorno al 20%.
3️⃣ Produzione vinicola UE 2024/25: il peggior risultato degli ultimi 20 anni
Il 28 luglio, la Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale (DG AGRI) dell’Unione Europea ha pubblicato il report intitolato “Short-Term Outlook for EU Agricultural Markets – Summer 2025”, che presenta le prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell’UE relative all’annata 2024/2025, conclusasi il 31 luglio. Secondo le stime contenute nel documento, la produzione vinicola europea raggiungerà il livello più basso degli ultimi 20 anni, attestandosi intorno ai 137 milioni di ettolitri, con un calo del 5% rispetto all’annata precedente.
A influire negativamente sul calo complessivo sono le pesanti perdite registrate in Francia e Germania, con una produzione in diminuzione rispettivamente del 25% e dell’11%, a causa di condizioni meteorologiche avverse e delle malattie fungine. In controtendenza, invece, Italia e Spagna mostrano segnali di crescita, con incrementi della produzione stimati al 15% e al 10%.
Anche i consumi registrano un segno negativo, con un calo stimato del 3%, mentre le esportazioni europee di vino sono previste in diminuzione del 6%, risentendo di un mercato internazionale caratterizzato da estrema instabilità. E con l’entrata in vigore dei dazi USA, questo dato è destinato ad accentuarsi ulteriormente nella prossima annata.
4️⃣ Il Prosecco è solo vino: la Polonia blocca cosmetici con nome ingannevole
Il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC ha annunciato un’importante vittoria legale in una controversia legata all’utilizzo improprio del nome Prosecco da parte di una multinazionale americana, operante tramite un distributore sul mercato polacco. Il nome Prosecco era stato riportato su una linea di prodotti cosmetici, violando la protezione riservata alla Denominazione di Origine Controllata.
In primo grado, la Corte regionale di Varsavia ha stabilito il divieto di utilizzo del nome Prosecco per identificare o promuovere prodotti per il corpo, sia sul packaging fisico sia attraverso i canali di vendita online.
Si tratta di una decisione storica, che estende la tutela della denominazione anche a categorie merceologiche estranee al comparto vinicolo, rafforzando il riconoscimento e la protezione internazionale del nome Prosecco.
5️⃣ Nuove regole in volo: sì alle bottiglie di vino nel bagaglio a mano
Buone notizie per gli amanti del vino: in alcuni aeroporti è finalmente possibile trasportare bottiglie di vino nel bagaglio a mano.
L’ECAC, European Civil Aviation Conference, ha dato l’ok all’entrata in vigore di nuove regole per il trasporto di liquidi nel bagaglio a mano. Prima, i liquidi dovevano essere contenuti in singoli recipienti di massimo 100 ml ciascuno, riposti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile con capacità non superiore a 1 litro. Inoltre, questi contenitori dovevano essere estratti dal bagaglio durante i controlli di sicurezza.
Con la nuova normativa, è stato eliminato il limite di 100 ml per i liquidi nel bagaglio a mano, consentendo di trasportare fino a 2 litri senza dover separare o rimuovere le bottiglie durante i controlli. Questo è possibile grazie all’impiego di scanner 3D di ultima generazione, strumenti all’avanguardia che garantiscono controlli più rapidi ed efficaci.
La normativa si applica esclusivamente negli aeroporti dotati di queste tecnologie che sono fornite dalla società Smiths Detection. In Italia, l'Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha confermato che gli scali in cui la nuova regola è operativa, in quanto dotati dei dispositivi richiesti, sono: Roma Fiumicino, Milano Linate, Milano Malpensa, Bologna e Torino. Per tutti gli altri si applicano ancora le regole precedenti.
Se il nostro articolo ti è piaciuto o ti è stato utile e se vuoi continuare ad avere notizie, aggiornamenti e curiosità sul mondo del vino, iscriviti alla newsletter del vino di Wineshop.it. Tanti contenuti e offerte ti aspettano!