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La Coppa di Pitagora: il bicchiere di vino per non esagerare

By Luca Stroppa 06 agosto 2020 3702 Views

La Coppa di Pitagora: il bicchiere di vino per non esagerare

Tutti conoscono Pitagora, un pensatore eclettico e influente che ha avuto un forte impatto sullo sviluppo delle scienze occidentali. Filosofo, astronomo, taumaturgo, politico e matematico (chi non ricorda il suo celebre teorema, uno dei più noti della geometria), Pitagora si è dovuto occupare, in qualche modo, anche di vino. Già, perché a lui si deve la realizzazione di un particolare bicchiere che permette di bere con moderazione. È la cosiddetta “Coppa di Pitagora”. Nel nostro articolo ti racconteremo la sua storia e le sue caratteristiche.

La Coppa di Pitagora: origine e storia

Il contesto che ha visto l’invenzione della Coppa di Pitagora è la realizzazione dell’acquedotto di Eupalino (dal nome del progettista), realizzato sull’Isola di Samo, in Grecia, dove Pitagora è nato. Si tratta di un’opera idraulica mai vista prima, databile attorno al 530 a.C. e superiore a tutte quelle realizzate in precedenza: un tunnel di oltre 1 Km, scavato nel monte Kastro, per rifornire di acqua corrente la capitale dell’isola.

Sotto la guida del tiranno Policrate, Samo era diventata una potenza commerciale e bellica, capace di controllare il Mar Egeo, almeno fino all’ascesa dell’impero persiano. Per proteggere la capitale da eventuali attacchi, Policrate la fece cingere di possenti mura e fece costruire un acquedotto all'interno della montagna per evitare che i nemici potessero facilmente individuarlo e distruggerlo. Il rifornimento d’acqua era dunque garantito anche in caso di assedio.

Durante la realizzazione del tunnel emerse un problema: i lavoratori tendevano a consumare vino in quantità ritenute eccessive per un’opera che richiedeva massima attenzione. Ecco allora che, secondo la leggenda, Pitagora ideò un contenitore in grado di limitare il consumo di vino: un bicchiere che può essere riempito fino ad un certo punto e che oltre quel limite si svuota, liberando il liquido contenuto e impedendo al bevitore di gustarsi il nettare. Questo bicchiere è conosciuto come “Coppa di Pitagora” e fu consegnato ad ogni lavoratore per ridurre la quantità di vino bevuta, almeno durante le ore lavorative. La coppa infatti poteva essere utilizzata solo una volta al giorno!

La Coppa di Pitagora: come funziona

La “Coppa di Pitagora” è molto simile a qualsiasi altro bicchiere. La sua particolarità consiste in un tubicino centrale che forma una colonna aperta che si innalza dalla base fino al centro della coppa, dove si avvolge per formare una sorta di U capovolta.

La Coppa di Pitagora: il bicchiere di vino per non esagerare

L’invenzione è geniale perché presuppone e sfrutta una serie di conoscenze idrauliche e principi fisici famosissimi. Finché il vino versato non supera il limite fissato dalla colonna centrale (figura B) non si avrà nessun problema: le due sezioni della coppa, separate dalla colonna, conterranno la stessa quantità di vino (principio dei vasi comunicanti), senza che questo si riversi nel tubicino centrale. Se, invece, il vino supera il limite del tubicino capovolto (figura C) addio nettare: il liquido infatti inizierà a riempire la colonna centrale per poi fuoriuscire alla base. La forza del fluido esercitata sulla superficie e la pressione idrostatica fanno scorrere il vino verso l’alto per poi essere risucchiato verso il basso e uscire dal foro posto alla base della coppa (figura D). Il bicchiere verrà così totalmente svuotato, per la disperazione del bevitore che ha osato versare troppo liquido!

Sarebbe stato interessante capire la quantità massima di vino che, secondo Pitagora, avrebbero potuto bere i lavoratori dell’acquedotto ma le testimonianze scritte che sono giunte fino ai giorni nostri non rivelano questo particolare. In ogni caso, pare che quel bicchiere fu sfruttato anche in altre occasioni per tenere sotto controllo il consumo di alcolici degli abitanti di Samo.

Oggi, se avete il piacere di visitare l’isola noterete che molti negozi mettono in vendita la “Coppa di Pitagora” come oggetto-ricordo da custodire in memoria di quel viaggio. È infatti considerata uno dei simboli dell’Isola greca. Ma non preoccuparti, nessuno ti costringerà ad utilizzarla!

Posted in: Curiosità sul vino
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