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​Il Trentino è la “Wine Region of the Year” secondo “Wine Enthusiast”

By Luca Stroppa 04 novembre 2020 1338 Views

Il Trentino è la “Wine Region of the Year” secondo “Wine Enthusiast”

La zona vitivinicola del Trentino si aggiudica il prestigioso riconoscimento di “Wine Region of the Year”, per l’anno 2020, assegnato dalla celebre rivista americana “Wine Enthusiast”, un punto di riferimento a livello internazionale per tutti gli amanti del mondo del vino.

Terroir unico, qualità dei vitigni e dei vini e approccio sostenibile sono le motivazioni che hanno portato a questo autorevole premio. Di seguito, andremo ad approfondire questi aspetti distintivi della vitivinicoltura trentina.

Il Trentino: un terroir unico

Il Trentino è una delle due macroaree del Trentino-Alto Adige. In particolare è quella zona, che gravita attorno alla provincia di Trento, collocabile nella parte meridionale della Regione (quella settentrionale è, evidentemente, l’Alto Adige).

Il suo territorio è prevalentemente montuoso e collinare; parte del quale si trova al di sopra dei 1.000 metri di quota, circondato dalle maestose Dolomiti, patrimonio mondiale dell'UNESCO e una delle zone più belle d'Italia. Le superfici pianeggianti sono limitate e perlopiù racchiuse tra imponenti pareti rocciose.

Contando 25.232 acri di vigneto (10.200 ettari circa), la provincia di Trento rappresenta l'1,6% della superficie vitata della nazione. Del resto, la coltivazione della vite e la produzione di vino fanno parte del bagaglio culturale della zona e hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, un’indispensabile fonte di reddito per generazioni di famiglie contadine della zona.

I vigneti sono ubicati su quei terreni che si trovano ad altezze comprese tra i 200 e gli 800 metri s.l.m., con una composizione dei suoli molto variabile, in condizioni di esposizione assai favorevoli, godendo di un clima caratterizzato da inverni relativamente freddi ed estati calde, con una sensibile escursione termica tra il giorno e la notte che consente un migliore sviluppo vegetativo della vite e che incoraggia la maturazione ottimale dell'uva. Inoltre, le catene montuose circostanti sono un elemento naturale di protezione e di condizionamento atmosferico di primaria importanza.

In un simile terroir, in grado di unire tradizione e ottime condizioni pedoclimatiche, la coltivazione della vite e i risultati in bottiglia sono di qualità superiore.

Il Trentino: la qualità dei vitigni e dei vini

La viticoltura trentina si caratterizza per la coltivazione di alcuni importanti vitigni internazionali affiancati da vitigni autoctoni o regionali che rappresentano al meglio questo territorio.

Come sottolinea Kerin O’Keefe di “Wine Enthusiast”:

“le uve bianche dominano la sua scena vinicola. Il Pinot Grigio è il leader, rappresentando il 34% della produzione complessiva di uva, seguito da Chardonnay al 26% e Müller-Thurgau al 10%. Altre varietà bianche includono Sauvignon, Pinot Bianco e Nosiola. Per la produzione di vino rosso Teroldego, Merlot, Marzemino e Pinot Nero sono le uve principali seguite da Schiava, Lagrein e Cabernet Sauvignon”.

Il vitigno Nosiola è quello a bacca bianca più caratteristico della zona, da cui si ricava il vino bianco Nosiola che si distingue per un bouquet di profumi molto particolare che richiama la nocciola, le mele selvatiche e la rosa canina in fiore. Il Marzemino e il Teroldego sono, invece, i tipici vitigni a bacca rossa. Dal primo si ricava il vino rosso Marzemino, elegantissimo e dal leggero profumo di viola, già apprezzato nel XVIII secolo dal compositore Mozart; dal secondo si ottiene il vino rosso D.O.C. Teroldego Rotaliano, tipico della Piana Rotaliana, molto ma molto piacevole, sapido e profumatissimo.

Ma, soprattutto, la provincia di Trento ospita la prima denominazione interamente dedicata alla produzione di spumanti “metodo classico”, fermentati in bottiglia. I vini D.O.C. “Trento” hanno segnato la storia della spumantistica italiana: la produzione di bollicine “metodo classico”, in Trentino, è più che secolare, considerato che le prime bottiglie risalgono agli albori del ‘900. In questo secolo, la produzione di spumante è progredita sia per numero di produttori sia per quantitativi di bottiglie ottenute.

Le uve principali di questi spumanti di montagna sono grandi vitigni internazionali come lo Chardonnay e il Pinot Nero, ma anche il Pinot Bianco e il Pinot Meunier.

Il Trentino: un approccio sostenibile

Tra le motivazioni che hanno portato al riconoscimento del Trentino come “Wine Region of the Year” c’è anche l’impegno dei viticoltori locali verso una produzione a basso impatto ambientale, riducendo al minimo il ricorso a mezzi tecnici in favore di risorse naturali e di un’agricoltura biologica.

Come riportato da “Wine Enthusiast”:

“Attualmente il 12% dei vigneti trentini è certificato biologico. La zona è recentemente diventata uno dei leader in Italia per quanto riguarda l'utilizzo di metodi di agricoltura integrata. Per tutelare l'ambiente […] la maggior parte dei viticoltori e delle cantine trentine ha adottato questo approccio e ha limitato il più possibile l'uso di trattamenti chimici nei vigneti. Nel 2016 il Consorzio Vini del Trentino ha avviato l'iter di certificazione per la produzione integrata di uva regolata dal Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI). Nel 2019 è stato certificato oltre il 90% della produzione di uva trentina”.

Per tutti i motivi che abbiamo esposto nel nostro approfondimento, il Trentino è la “Wine Region of the Year”.

Posted in: Vini d'Italia
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