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​Si usa l’articolo maschile o femminile con i vini italiani?

By Luca Stroppa 02 settembre 2024 938 Views

Nell’articolo di oggi rispondiamo ad una domanda molto interessante che ci è stata posta dagli iscritti alla nostra newsletter. La domanda è la seguente: devo usare l’articolo maschile o l’articolo femminile con i vini italiani?

Ti sarà certamente capitato di chiederti se scrivere o dire il o la Barbera, il o la Malvasia, il o la Falanghina, il o la Vernaccia, il o la Bonarda ... gli esempi sono numerosissimi. Anche i nostri redattori hanno dovuto fare i conti con tale incertezza, cercando di risolverla affidandosi ad istituzioni che rappresentano il riferimento assoluto della lingua italiana, come l’Accademia della Crusca, oppure a dizionari ed enciclopedie della lingua italiana, come la Treccani.

Lì hanno trovato le risposte che cercavano. Di seguito, ti spieghiamo come declinare i vini italiani e quale genere utilizzare con i vini italiani.

I vini italiani si declinano al maschile o al femminile?

Si usa l’articolo maschile o femminile con i vini italiani?

Dipende, questa è la prima risposta che possiamo darti. Esiste una regola generale, che vale in moltissimi casi, e qualche eccezione, che poi approfondiremo.

Solitamente, con i vini italiani si utilizza l’articolo maschile.

Si dice il Chianti, il Barolo, il Barbaresco, il Prosecco, il Valdobbiadene Superiore, il Primitivo di Manduria, il Taurasi, il Nero d’Avola, il Cannonau etc. etc. Sul genere di questi vini non c’è alcun dubbio. Diciamo che:

i vini che terminano con le vocali -e, -i, -o, -u sono sempre preceduti dall’articolo maschile.

Fini qui nulla di particolarmente complicato, anzi, tutto noto e scontato.

I principali problemi sorgono con quei vini che terminano con la vocale -a.

Barbera, Bonarda, Malvasia, Vernaccia etc. etc. Questi vini vanno declinati al maschile, come vuole la regola generale, oppure no, dato che la vocale conclusiva -a induce a considerarli al femminile? Insomma, si dice il Barbera o la Barbera? Si dice il Bonarda o la Bonarda? Si dice il o la Falanghina? Si dice il Vernaccia o la Vernaccia? Si dice il Malvasia o la Malvasia?

Scopriamolo insieme.

Ti anticipiamo che ci sono vini che vanno declinati al femminile e, altri che, invece, ammettono entrambe le versioni ...

Si dice il Franciacorta o la Franciacorta?

Il Franciacorta rappresenta un caso che merita di essere trattato. Abbiamo utilizzato l’articolo maschile il, anche se il nome termina con -a.

Si dice il Franciacorta.

E non c’è alcun dubbio. Si tratta di uno dei rari casi in cui la -a finale non suscita alcuna diatriba sull’articolo da utilizzare per accompagnarlo.

Si usa il per almeno due motivi. Il primo è il riferimento al nome vino, che, essendo un termine maschile, porta, per concordanza, all’utilizzo dell’articolo maschile: il (vino) Franciacorta. Inoltre, l’utilizzo del maschile permette di distinguere il vino dalla Franciacorta, al femminile, la zona vitivinicola del bresciano dove si produce.

Insomma, il Franciacorta è il vino, mentre la Franciacorta è l’area geografica di sua provenienza.

Si dice il Barbera o la Barbera?

Quello della o del Barbera è il caso più complesso, insieme alla o al Bonarda. Ti diciamo subito che, secondo la Treccani:

si può dire sia il Barbera che la Barbera.

Vediamo perché.

Localmente, nelle zone del Piemonte dove si produce il vino, si utilizza la declinazione al femminile, proprio perché la -a finale porta il nome verso il femminile. É di uso comune dire la Barbera.

Coloro che, invece, ricorrono al maschile vogliono far capire che si riferiscono al vino. Come abbiamo scritto sopra, essendo vino un termine declinato al maschile, riportano il genere maschile anche al nome specifico o proprio del vino: il Barbera, per sottintendere il (vino) Barbera.

Vari autori e poeti del passato, su cui si fonda la lingua italiana, hanno utilizzato generi diversi con questo vino. Carducci scrive di una “Generosa Barbera”, mentre il romanziere Emilio De Marchi scrive de “il barbera”, al maschile. In ogni caso, tra le due versioni prevale la declinazione al femminile.

Il discorso è identico per un altro vino piemontese. Il o la Freisa, va bene comunque, anche se localmente lo sentirai declinato al femminile.

Si dice il Bonarda o la Bonarda?

Quella della Bonarda è un’altra questione spinosa e, sostanzialmente, irrisolta.

Si può dire sia il Bonarda che la Bonarda.

Come nel caso della Barbera, localmente si utilizza in prevalenza il femminile, la Bonarda, mentre al di fuori del territorio piemontese e lombardo, si ricorre anche al maschile, il Bonarda.

Stando ad uno dei massimi conoscitori dell’enologia dell’Oltrepo' Pavese, Mario Maffi, la Bonarda, al femminile, sarebbe il vitigno, diffuso soprattutto in Piemonte, mentre il Bonarda, al maschile, sarebbe il vino. Anche la Treccani propone questa distinzione.

Ciò vale anche per quei vini prodotti da uve omonime, come la Ribolla, per il vitigno, e il (vino) Ribolla, oppure, la Passerina (vitigno), il (vino) Passerina, la Cococciola (vitigno) e il (vino) Cococciola. Qui, il femminile e il maschile viene utilizzato per evitare di confondere vitigno e vino.

Ci sono però delle eccezioni. Vitigni e vini che vanno declinati SOLO al femminile ...

Si dice il Vernaccia o la Vernaccia?

Sulla Vernaccia c’è accordo totale.

Si dice la Vernaccia.

Sia per indicare la famiglia di vitigni che per riferirsi al vino, in tutte le varie versioni e denominazioni che la riguardano, si utilizza il femminile.

Del resto, i grandi scrittori e poeti del passato hanno sempre utilizzato il femminile. Il principale riferimento lo ritroviamo nel Canto XXIV del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri, dove si legge “purga per digiuno le anguille di Bolsena e la Vernaccia.

Si dice il Malvasia o la Malvasia?

Come per la Vernaccia, anche per la Malvasia si utilizza solo la declinazione femminile.

Si dice la Malvasia.

Sia per indicare la famiglia di vitigni che per riferirsi al vino, in tutte le varie versioni e denominazioni che la riguardano, si deve ricorrere al femminile. Boccaccio, nel Decameron, declina il vino al femminile. Questione chiusa!

Insomma, la questione del genere dei vini italiani è piuttosto intricata e ricca di eccezioni. Speriamo che il nostro articolo abbia fatto un po’ di chiarezza sulla corretta interpretazione del genere di alcuni vini.

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Posted in: Curiosità sul vino
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