Il caso ha giocato un ruolo fondamentale nella storia di questo vino, infatti nel 1970 quando il marchese Pancrazi volle reimpiantare i vigneti della fattoria di Bagnolo, comune di Montemurlo, provincia di Prato, incorse in un errore da parte del vivaista che fornì, al posto del tradizionale Sangiovese coltivato in queste zone, del Pinot Nero. Solo dopo qualche anno in azienda ci si accorse dell'errore del vivaista che naturalmente lo riconobbe. La vendemmia è effettuata manualmente in cassette forate. Il Pinot Nero Villa di Bagnolo matura per 12 mesi in barriques di rovere francese a grana fine. Ogni anno circa 1/3 delle barriques viene sostituito con delle nuove. Prima di essere commercializzato il vino riposa nelle cantine del marchese Pancrazi a temperatura costante ancora per 12 mesi. Ha colore rubino profondo, con scuri riflessi porporini, bouquet ampio ed intenso, di grande eleganza e complessità, con note dominanti di confettura di frutti di bosco e di vaniglia, e con sfumati ricordi di radice di liquirizia, tartufo bianco e legno aromatico. Sapore pieno, caldo, morbido fino a velluto ma ben saldo, sapido ed armonico, con aristocratico fondo di ribes nero maturo, nocciola tostata e rovere che si sofferma assai a lungo in bocca. Contiene solfiti. Prodotto da Soc. Agr. Marchesi Pancrazi S.r.l. - Via Montalese, 156 - 59013, Montemurlo (Prato) - Italia.
LA RECENSIONE DEL PINOT NERO VILLA DI BAGNOLO DI LUCA STROPPA
Il produttore
La tenuta di Bagnolo è stata costruita nel 1500 dalla famiglia fiorentina dei principi Strozzi (proprietari dell'omonimo palazzo in Firenze) che ne rimasero proprietari fino al 1965. L'ultima Strozzi, moglie di Roberto deceduto nel 1963, la lasciò in eredità alla nipote Cristina Morrocchi in Pancrazi nel 1965. La famiglia attualmente proprietaria della tenuta, i marchesi Pancrazi, sono originari di Cortona e risalgono al 1492, epoca in cui vennero fatti patrizi essendo come priori al governo della città. Successivamente, per matrimoni con varie famiglie illustri, vennero fatti nel 1700 patrizi di Ascoli Piceno e nel 1800 marchesi. La tenuta produce un unico vino: il Pinot Nero Villa di Bagnolo. I segreti della riuscita di questo vino possono essere riassunti in pochi fattori di importanza fondamentale: ricchezza di ferro nel terreno, importante per i profumi del pinot nero, presenza di acqua a pochi metri nel suolo che evita carenze idirche nei periodi siccitosi, escursioni termiche importanti nelle notti estive. Il vigneto conta circa 3000 ceppi e si estende per un ettaro. La produzione è assai limitata.
L'abbinamento
Si abbina al meglio con carni rosse, piatti tartufati e formaggi.
Il servizio
Si consiglia di aprire la bottiglia alcune ore prima. Va servito a 18 gradi centigradi. Il bicchiere ottimale è il calice di cristallo trasparente, liscio e incolore.
La conservazione
Se ben conservato ha una vita media di 10 anni: le bottiglie vanno coricate orizzontalmente in una cantina fresca, umida e buia.