Un'emicrania all'improvviso

Questo simpatico racconto ci è stato inviato dal nostro cliente Vincenzo D'Antonio di Napoli.

I ricercatori affermano che ciò che mangiamo può influire molto sull’umore. Io ci credo e sovente, per mantenermi di buonumore e non farlo andare via dopo che è accanto a me quando mi sveglio, ricorro ad una sorta di zoo sempre presente in casa, allocato proprio di fianco al vigneto. Ho bisogno del mio buonumore soprattutto quando lavoro e a me piace lavorare di primo mattino, quando albeggia. In genere lavoro molto, e molto intensamente, dalle nove alle nove e cinque. Nel mio zoo c’ho una vacca, una pecora, una capra ed una bufala, e nel mio vigneto c’ho una vigna... e sennò che vigneto sarebbe... Il tutto in un monolocale, perché io sono single in quanto non mi sono mai voluto sposare. Io ho scritto “voluto”, ho controllato proprio adesso, e voi continuate a leggere “potuto”. E’ incredibile ! Lo zoo ed il vigneto non mi danno problemi con i condomini. E vi spiego perché: La vacca l’ho munta e dal latte ho ricavato il formaggio vaccino. La pecora l’ho munta e dal latte ho ricavato il pecorino. La capra l’ho munta e dal latte ho ricavato il formaggio caprino. La bufala l’ho munta e dal latte ho ricavato la mozzarella di bufala. La vigna l’ho vendemmiata e ne ho ricavato vino. Insomma a casa mia c’è sempre del formaggio e c’è sempre del vino e tutto ciò, credetemi, aiuta a mantenermi di buonumore e a vivere il tutto, celibato incluso, con molto ottimismo. Io vedo rosa anche quando attingo al mio vigneto. ... Avevo un’ospite a cena (avete fatto caso all’apostrofo tra l’articolo e la parola ospite ?!?!). Dallo zoo mi sovvennero due vacche ed una pecora, dal vigneto due vitigni: il Ciliegiolo e Sangiovese. L’ASIAGO fresco DOP, nella sua rotondità di sapore, troneggiava sul plateau. Lo abbinai al Rosato Donnardea IGT Lazio dell'Azienda Vitivinicola Donnardea, nel cuore dell’affascinante campagna a sud di Roma. Il Rosato Donnardea è un rosato brillante, dal colore rosa a tratti, vorrei poter dire cangiante. Affianco all’Asiago, in bella evidenza, il Caciocavallo Silano DOP. Lo taglio a fette non sottili che poi pongo su piastra ben calda ma non rovente. Dalla piastra ai piatti. E nei calici il Rosato Donnardea ancora tiene ed ammicca, con il suo profumo di ciliegia. E fu una splendida serata, e per forza, con due grandi formaggi abbinati ad un grande vino rosato. Quando il plateau fu vuoto ed i calici cessarono di essere colmati la mia ospite accusò improvviso mal di testa e si ricordò anche del gravoso impegno di lavoro dell’indomani, in primo mattino. “Buonanotte” “Buonanotte” E così, fortunatamente, anche io potei andare a dormire.
  Loading...