Sicilia: la cassata

Mangiare e bere in Sicilia è come fare un viaggio nel passato, molti piatti siciliani fanno parte della cultura e delle tradizioni dei popoli che hanno dominato l’isola attraverso i secoli. I greci, i romani, i bizantini, gli arabi, i normanni, gli svevi, gli spagnoli, ognuno ha lasciato la propria impronta nella cucina siciliana. Dalle particolari ricette per cucinare l’oca retaggio dei romani, alla cucina agrodolce tipica dei bizantini, ai dolci amati dagli arabi, ricchi di mandorle e spezie come la noce moscata, la vaniglia e la cannella, agli ingrendienti portati dal nuovo mondo dagli spagnoli come il cacao, il mais e i pomodori. La cucina siciliana è dunque una splendida interpretazione delle diverse arti culinarie, ricca di profumi e di sapori forti. Dolce simbolo della cucina siciliana è la Cassata. Preparata nelle grandi occasioni, a Pasqua o per i matrimoni ed i battesimi, ha più di mille anni di storia, essendo nata a Palermo sotto la dominazione degli emiri arabi che avevano eletto la città a capitale. Si pensi che già a quell’epoca esistevano in città più di trecento locali dove era possibile gustare questo dolce prelibato. Il suo nome deriva dal termine arabo “quas’at”, che significa “scodella”, da cui il dolce prende la forma.

CASSATA

Ingredienti per sei persone: 350 grammi di zucchero semolato, un baccello di vaniglia, 700 grammi di ricotta di pecora, 400 grammi di frutta candita a pezzetti, 150 grammi di cioccolato fondente a scaglie, due cucchiai di pistacchi sgusciati, un bicchiere di liquore maraschino, un cucchiaino di cannella, 400 grammi di Pan di Spagna, 100 grammi di gelatina di albicocche, 100 grammi di zucchero a velo.

Preparazione: sciogliete sul fuoco lo zucchero semolato con due cucchiai d’acqua ed il baccello di vaniglia. Unite lo sciroppo così ottenuto alla ricotta e mescolate con la frutta candita, il cioccolato, i pistacchi, mezzo bicchiere di maraschino e la cannella. Foderate completamente con carta oleata una teglia da forno e ricoprite il fondo e le pareti con fettine di Pan di Spagna imbevute nella gelatina di albicocche. Versate il composto che avete preparato in precedenza riempendo la teglia, livellatelo e copritelo con altre fettine di Pan di di Spagna imbevute di gelatina. Mettete la torta nel frigo a rassodare per almeno tre ore, poi rivoltatela su un piatto estraendola dalla teglia e staccate con attenzione la carta da forno. Sciogliete lo zucchero a velo con mezzo bicchiere di maraschino e con questo composto glassate la torta, lasciate raffreddare, decorate con della frutta candita e servite.

Abbinamento consigliato: PASSITO DI PANTELLERIA SOLIDEA

Le tradizioni vitivinicole siciliane si possono far risalire a circa 3000 anni fa: prima i fenici, poi i greci, poi gli antichi romani, tutti i popoli che hanno abitato nel corso dei secoli l'isola si sono cimentati nella pratica enologica, aiutati anche dal fatto che qui la vite trova uno degli habitat più favorevoli grazie al clima caldo e ventilato. Oggi la Sicilia è in assoluto la regione italiana che produce più vino. Molto di questo vino viene commercializzato sfuso per tagliare i vini più deboli del nord Italia o di altre regioni: da qui il detto "in ogni vino italiano scorre sangue siciliano". Accanto a questa produzione di massa però sono nati piccoli produttori che fanno della qualità la loro bandiera e grazie alle condizioni ambientali estremamente favorevoli riescono a dare alla luce delle vere e proprie perle enologiche. Ad esempio negli anfratti dell’isola di Pantelleria, al riparo dai venti che soffiano impetuosi, si coltiva un vitigno di origine araba, lo Zibibbo, le cui uve poste ad essiccare al sole dagli schivi e orgogliosi vignaioli di questa piccola isola, danno origine al raro Moscato Passito di Pantelleria, vino da meditazione dal colore ambrato e dal profumo delicato, perfetto per accompagnare una bella Cassata!

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