Campania: la pizza

La pizza è oggi probabilmente il piatto più diffuso del mondo: non c’è paese che non abbia la sua pizzeria. Ma le origini di questo piatto, diffusosi da Napoli a partire dai primi del ‘900 sono molto antiche. Già i Romani mangiavano una focaccia cotta in forno denominata "picea". Il nome "piza" compare per la prima volta tra il I ed il II secolo e stava ad indicare una schiacciata rotonda più simile ad una focaccia. La prima ricetta della pizza napoletana vera e propria come la intendiamo noi oggi la si trova nel libro "Usi e costumi di Napoli e contorni" di Emanuele Rocco, pubblicato nel 1858, dove viene descritto il procedimento per la preparazione, vengono indicati gli ingredienti necessari per il condimento e viene citata la bottega del pizzaiolo. Bottega dalla quale si diffondeva un profumo irresistibile che seppe conquistare persino la corte dei Borboni. Si dice che Ferdinando I si intrufolasse nelle pizzerie della città sotto le false spoglie di un normale cittadino per poter gustare questo piatto non ancora ammesso a corte. Successivamente Ferdinando II fece addirittura costruire un forno a legna nelle vicinanze del palazzo per poter mangiare la pizza insieme ai suoi ospiti. Nota a tutti è infine l’origine della Pizza Margherita: venne creata con i colori della bandiera del giovane Regno d’Italia nel 1889 in onore della regina Margherita giunta in visita a Napoli. Da allora molta strada è stata fatta e l’avvento dei fast food, dei surgelati e dei prodotti confezionati ha stravolto l’antico sapore della vera pizza napoletana. Non resta che andare a Napoli in una vecchia pizzeria, o, se questo non è possibile, prepararla in casa seguendo la vera ricetta, utilizzando i giusti ingredienti e magari cuocendola in un forno a legna.

PIZZA

Ingredienti per quattro persone: 500 grammi di farina bianca, 30 grammi di lievito di birra, 15 grammi di sale, 200 grammi di acqua, olio extravergine d’oliva.

Preparazione: sciogliete il sale ed il lievito sbriciolato nell’acqua tiepida; unite la farina ed impastate energicamente con le mani per circa 10 minuti, finchè otterrete una pasta omogenea ed elastica; formate una palla, incidetela a croce, copritela e lasciatela lievitare in un luogo tiepido per circa un’ora, finchè sarà raddoppiata di volume; prendete la palla di pasta, lavoratela ancora energicamente e stendetela a mano o con l’aiuto del mattarello in dischi dello spessore di circa mezzo centimetro; ungete la teglia con olio, e sistematevi la pizza; conditela secondo la vostra fantasia; infornatela a forno preriscaldato a circa 250 gradi e lasciatela cuocere per 15-20 minuti.

Abbinamento consigliato: FALANGHINA CLARUM I CAPITANI

In tutte la regioni italiane la viticoltura ha antiche tradizioni, ma mai come in Campania queste tradizioni sono arrivate fino a noi quasi intatte. Conosciuta ai tempi degli antichi Romani come "Campania felix", Campania felice" in virtù della consistente produzione vinicola, questa regione, grazie alle cure amorevoli dei suoi vignaioli, ha conservato nei secoli forme di coltura e vitigni di origine antichissima come il Falanghina. Da questo vitigno si ottiene il Falanghina Clarum dalla cantina I Capitani, dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, intenso e vivace, con spiccate note floreali e sentori di frutta fresca, morbido ed asciutto. Chi l’ha detto che la pizza si deve accompagnare solo alla birra? Provate a gustarla accompagnandola con un bicchiere di questo vino e vi pentirete di non averlo fatto prima!

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