Abruzzo e Molise: la capra alla molisana

Per gli abitanti delle zone più povere dell’Italia centrale e meridionale le capre hanno da sempre rappresentato un importante investimento ed un piccolo capitale: il loro latte, infatti, rappresentava un alimento ricco di sostanze nutritive fondamentali per il sostentamento dei pastori durante la transumanza e poteva essere utilizzato per ottenere formaggi dal caratteristico gusto aromatico da vendere al mercato. La capra rappresentava inoltre una merce di scambio e in caso di necessità poteva essere macellata. Oltre i confini dell’Abruzzo e del Molise c’è però ancora oggi una certa diffidenza nei confronti della carne di capra. In realtà, specialmente se si tratta di animali giovani, macellati in primavera, la carne risulta molto tenera e di un sapore selvatico delicato che riesce a conquistare i veri buongustai.

CAPRA ALLA MOLISANA

Ingredienti per sei persone: un chilogrammo di carne di capra, un litro di vino rosso, 500 grammi di pomodori, una cipolla, due foglie di salvia, due foglie di alloro, due rametti di rosmarino, un peperoncino, olio extravergine di oliva.

Preparazione: tagliate la carne a piccoli pezzi e mettetela a marinare in un tegame con il vino e gli aromi per una notte. Soffriggete in cinque cucchiai di olio extravergine di oliva la cipolla finemente tritata e rosolate a fuoco vivace la carne sgocciolata ed asciugata. Man mano aggiungete il vino della marinata e, quando sarà evaporato, unite i pomodori tagliati grossolanamente. Lasciate stufare a fuoco dolce finchè la carne sarà cotta ed il sugo si sarà addensato.

Abbinamento consigliato: MONTEPULCIANO D'ABRUZZO UMANI RONCHI

Come in molte regioni del centro Italia la coltivazione della vite è stata introdotta in Abruzzo dagli Etruschi nel VII-VI secolo avanti Cristo. Bisogna aspettare però l’avvento dell’Impero Romano perché la viticoltura abruzzese assuma tutte le caratteristiche della pratica enologica. Sono numerose in quel periodo le lodi degli scrittori e dei poeti per i vini di questa regione: tra tutti ricordiamo il poeta Ovidio originario di queste terre. Oggigiorno l’Abruzzo anche se non può essere annoverata tra le regioni più importanti dal punto di vista enologico, dà comunque alla luce vini di buona qualità.
Il Molise, invece, nonostante vanti le più antiche tracce della presenza dell’uomo in Italia, non ha antiche tradizioni enologiche. Le prime testimonianze certe sulla presenza di una viticoltura stabile in Molise, infatti, ci vengono dallo storico Galanti e risalgono alla fine del XIX secolo. Sia in Abruzzo che in Molise i vitigni coltivati sono il Montepulciano e il Trebbiano. Ed è proprio vinificando in purezza le uve del vitigno Montepulciano d’Abruzzo, a 350 metri di altitudine, che la storica cantina Umani Ronchi produce il suo Montepulciano d’Abruzzo. Un vino dal colore rosso rubino carico, con riflessi violacei e profumo molto intenso ed elegante; dal sapore pieno, armonico, tannico e di giusta sapidità: l’ideale per accompagnare un piatto di capra alla molisana!

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