Tra i pendii del Collio Goriziano

logo_discoveritaliaIl Cóllio Goriziano è costituito da una serie di pendii, a ridosso del confine con la Slovenia, protetti alle spalle dalle Prealpi Giulie e aperti sul Mar Adriatico, che influisce positivamente sul clima. Il terreno, composto da marne e strati di arenarie emersi nel periodo terziario dall’affioramento dei fondali marini, favorisce una viticoltura di particolare pregio. L’itinerario parte dalla città di Gorizia, sale fino a San Floriano del Cóllio, quindi scende a Gradisca d’Isonzo e poi risale, attraverso i vigneti, verso Cormòns e Dolegna del Cóllio.

Gorizia, città di confine

La città di Gorizia, situata sul fiume Isonzo, ha origini molto antiche. Provincia dell’impero austro-ungarico, visse un periodo di grande prosperità fino all’inizio della prima guerra mondiale, da cui uscì ridotta a un cumulo di macerie. Nel 1916 fu conquistata dall’esercito italiano, ma tornò effettivamente a far parte dell’Italia solo nel 1947 e solo nella parte più occidentale. I sobborghi orientali vennero assegnati alla Jugoslavia e si trovano oltre il confine sloveno con il nome di Nova Gorica. L’antico nucleo urbano è disposto intorno al colle dominato dal castello, eretto dopo il 1000 dai conti di Gorizia, circondato da mura e formato da più edifici. Tra questi vi sono il palazzo dei Conti e quello degli Stati Provinciali, che conservano mobili, arredi e numerose tele di artisti friulani e veneti. Presso Corte Sant’Ilario sorge il duomo, risalente al XIV secolo ma più volte modificato. Al suo interno si trova la cappella gotica di Sant’Acazio, con notevoli affreschi del XV secolo. A Borgo Castello, la parte più antica della città, è possibile visitare il Museo di Storia e Arte, che espone una collezione di monete, reperti preistorici, materiale archeologico preromano e romano e una ricca documentazione sui costumi, le arti e la storia cittadina. Vi è inoltre allestito un museo sulla prima guerra mondiale, il Museo della Grande Guerra. In piazza della Vittoria si trova la chiesa di Sant’Ignazio, all’interno della quale sono custoditi alcuni altari marmorei. Di fronte alla chiesa sorge la fontana del Nettuno, realizzata alla metà del XVIII secolo da Nicola Pacassi. In piazza De Amicis si può visitare infine il Museo Provinciale, ospitato in palazzo Attems (del XVIII secolo), che espone dipinti di pittori goriziani dal XVIII secolo ai giorni nostri.

Gorizia

Posta allo sbocco della valle dell'Isonzo, sul confine con la Slovenia, è in un'ampia conca delimitata da rilievi prealpini, teatro di aspri combattimenti durante la Grande Guerra. La città giace ai piedi di un rilievo coronato dal castello medievale. La fortezza fa parte di Borgo Castello, complesso trecentesco di cui restano alcuni edifici, oggi sedi museali, e la chiesa di S. Spirito. Il duomo, eretto nel 1684 incorporando la chiesetta gotica di S. Anna, ha l'interno decorato con stucchi e dorature e custodisce una secentesca Annunciazione attribuita al Padovanino. Vini DOC fra i più rinomati costituiscono lo spunto per itinerari enologici sulle colline del Collio, alle spalle della città.

Il Sacrario Militare di Oslávia

Da Gorizia ci si dirige verso nord fino a raggiungere Oslávia, un piccolo paese che produce soprattutto vini bianchi ma che è famoso anche per la produzione di susine, pesche e ciliegie. Oslávia ospita il Sacrario Militare, complesso monumentale eretto nel 1938, che accoglie le salme di oltre 57 000 soldati morti nei dintorni della città durante la prima guerra mondiale.

San Floriano del Cóllio

Da Oslávia si arriva rapidamente a San Floriano del Cóllio, uno dei centri vinicoli più importanti della zona. Sul colle di San Floriano si trova un castello risalente al XV secolo e residenza dei baroni Formentini dalla metà del XIX secolo. Di antico restano soltanto alcuni tratti di mura, l’accesso settentrionale e due torri. Annessa al castello è la cantina Formentini, in cui ha sede il Museo del Vino, che espone reperti e materiali inerenti alla viticoltura e che possiede una biblioteca specializzata.

La Serenissima di Gradisca d’Isonzo

Da San Floriano l’itinerario scende verso la pianura bagnata dal fiume Isonzo, dove sorge la città di Gradisca d’Isonzo. Nel palazzo dei Provveditori ha sede l’Enoteca Regionale, detta “La Serenissima”, che riunisce in un’esposizione completa tutti i vini delle DOC friulane. Nel mese di ottobre vi si svolgono alcune serate dedicate agli abbinamenti tra vini e ricette regionali. Gradisca è sorta come roccaforte di Venezia contro gli attacchi dei Turchi. Luogo centrale dell’abitato è piazza dell’Unità d’Italia, da cui partono quattro strade parallele che portano ai monumenti storici della città. Tra questi merita una visita il palazzo Torriani, oggi sede del Comune e della Biblioteca Civica, costruito tra il 1644 e il 1705 in uno stile che ricorda quello del Palladio. Nell’edificio sono allestiti il Museo Civico, prevalentemente dedicato alla storia del territorio, e la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea, dedicata a Luigi Spazzapan, pittore goriziano, le cui opere sono qui esposte insieme a quelle di altri artisti contemporanei. Vi è poi il castello, costruito durante il dominio veneziano e successivamente ampliato dalla dinastia austriaca degli Asburgo; esso conserva le carceri dove furono imprigionati numerosi patrioti italiani.In via Cesare Battisti sorge infine il duomo, dedicato ai Santi Pietro e Paolo: presenta una facciata barocca e custodisce all’interno notevoli opere d’arte, tra cui un sarcofago del XVI secolo, realizzato da Nicolò della Torre.

Le cantine di Capriva del Friuli

Da Gradisca d’Isonzo si risale verso il Cóllio e si giunge a Capriva del Friuli. Il comune di Capriva comprende le frazioni di Spessa e delle due Russiz, Inferiore e Superiore. La storia di Capriva ha inizio nel castello di Spessa e a villa Russiz. Il castello è stato costruito nella versione attuale sul finire del XIX secolo al posto di una precedente fortezza del XIII secolo. Oggi è sede di un’azienda vinicola le cui cantine d’invecchiamento sono ricavate in un bunker militare realizzato durante la prima guerra mondiale. Non lontano dal castello troviamo villa Russiz, costruita dai conti La Tour che introdussero i vitigni francesi in Friuli, e a qualche centinaio di metri c’è la proprietà Russiz Superiore, nata su un antico castello e oggi sede di un’importante cantina.

Cormòns: la città di “Checco Beppe”

Poco distante da Capriva sorge Cormòns, che ricevette il titolo di città nel 1910 da Francesco Giuseppe, imperatore che i cormonesi chiamano ancora oggi “Checco Beppe”. Tutti gli anni, il 18 agosto, si celebra l’anniversario di quel riconoscimento con una festa alla quale intervengono austriaci, italiani, sloveni e quanti si ritengono in qualche modo legati all’antico impero. Il fulcro dell’abitato moderno di Cormòns è piazza della Libertà, dove sorge il monumento in bronzo dedicato all’imperatore asburgico Massimiliano I e da dove partono due strade che salgono al centro più antico della città. Qui si possono visitare palazzo Devetag, sede della Biblioteca Civica, e palazzo Locatelli, che oggi ospita il municipio. Il cuore della Cormòns vecchia è invece piazza XXIV Maggio, dove ogni venerdì si svolge il mercato cittadino e dove si trova il duomo, dedicato a Sant’Adalberto. Al suo interno vi sono altari del XVIII secolo e alcune pale dipinte dal pittore goriziano Giuseppe Tominz.

Cormòns

Questa graziosa cittadina di origini preromane è al centro di una zona collinare di vini straordinari, il Collio. Cormons venne fortificata da Gisulfo nel 610 e le mura circondano ancora il centro storico, in cui compaiono architetture barocche come il duomo, dedicato a S. Adalberto, che conserva all’interno pregevoli altari settecenteschi. Nei dintorni, la fascia collinare del Collio; qui si producono celebri vini DOC quali Merlot, Tocai friulano, Traminer, Riesling italico, Pinot bianco, grigio e altri

Dolegna del Cóllio

Procedendo verso la punta più settentrionale del Cóllio Goriziano si arriva infine a Dolegna del Cóllio. Il nome del paese deriva dallo sloveno “dolenji”, cioè “posto in basso”: l'abitato sorge infatti in una conca collinare un tempo gremita di castelli che furono contesi tra i conti di Gorizia e i patriarchi di Aquileia. Di essi è rimasto soltanto il castello di Trussio, diventato, dopo ripetute distruzioni, una residenza di campagna e la sede di un famoso ristorante.

A TAVOLA
Marcundela Pistum
È una tipica salsiccia friulana il cui impasto è ottenuto con reni, fegato, cuore, polmone, milza, frattaglie e grasso di maiale. Il tutto viene insaccato nel budello naturale e poi stagionato. L’insaccato viene tagliato a fette, fritto nel burro e poi servito con un piatto di pasta o con una frittata di uova. Sono gnocchi di pane grattugiato con zucchero, uova, erbe aromatiche e uva passolina. Vengono fatti bollire e serviti con brodo di carne di maiale.
Prosciutto cotto nel pane Pane con la zucca
È una produzione tipica della zona di Gorizia e si ottiene dal cosciotto del maiale, che viene avvolto in pasta di pane comune per uno spessore di circa 1 cm. Viene fatto cuocere in un forno artigianale o a legna e si toglie dal forno quando la crosta del pane è ben dorata. Viene servito caldo, tagliato a fette, compresa la crosta, con una grattugiata di rafano. È un dolce lievitato. Nell’impasto di farina, zucchero, uovo e burro fuso, vengono aggiunte polpa di zucca cotta al vapore e passata al setaccio, e uvetta.Una volta cotto, il pane viene affettato e proposto sia per la prima colazione, sia da intingere nel vino (consigliati il Traminer aromatico e il Verduzzo).

 

IL VINO
In questa zona collinare hanno origine i migliori vini della regione, in prevalenza bianchi, resi famosi da una morbidezza e delicatezza di profumi difficilmente riscontrabili altrove. E’ qui che ha origine il vino che ha reso famoso il Friuli-Venezia Giulia nel mondo: il Picolit. Conosciuto ed apprezzato sulle tavole nobiliari ed imperiali di tutta l’Europa fin dalla metà del secolo XVIII, nasce dal vitigno autoctono omonimo grazie ad un fenomeno naturale particolare che prende il nome di acinellatura: soltanto alcuni acini del grappolo giungono a completa maturazione dando luogo a uve estremamente ricche di zuccheri. Vino da dessert di produzione estremamente limitata, dal colore paglierino più o meno intenso, ha un profumo delicato, fine e gradevole. Vuoi imbandire un pranzo o una cena allo stile del Cóllio? Acquista qui i vini del Friuli-Venezia Giulia selezionati per te dai nostri esperti.

 

DOVE MANGIARE E DORMIRE
Se volete abbinare un ottimo spuntino a del buon vino vi consigliamo l’Enoteca di Cormòns (tel. 0481 630371) a Cormòns, affacciata sulla piazza XXIV Maggio in un bel edificio liberty è il regno di Lucia che vi propone piatti freddi elaborati con cura. Se invece volete fare un pasto caldo completo vi consigliamo a Gorizia la trattoria Al Ponte del Calvario (tel. 0481 534428) dove potete gustare la cucina tipica goriziana tra cui i tradizionali “zikfri” di pasta di patate. Per dormire vi consigliamo vivamente il Castello di San Floriano (tel. 0481 884051) a San Floriano del Cóllio, piccolo albergo di charme ricavato tra le mura di un vecchio forte dove ogni stanza ha il nome di un vino. A Gorizia un buon indirizzo è Alla Transalpina (tel. 0481 530291) in un edificio di epoca con giardino.
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