La Romagna, tra Albana e Sangiovese

logo_discoveritaliaSuperata Bologna, gli Appennini scendono in diagonale verso sud avvicinandosi sempre di più alla via Emilia e alla costa romagnola. A partire da Imola il versante destro dell’itinerario è caratterizzato da colline disseminate di borghi e di vigneti. È il territorio dei vini di Romagna, con la DOCG dell’Albana e le DOC del Sangiovese, del Trebbiano, del Pagadebit e della Cagnina. Le tappe di questo viaggio hanno nomi legati non soltanto alla storia del vino: citiamo per esempio la rocca di Dozza, i centri termali di Castrocaro e Riolo e i laboratori di ceramica a Faenza.

Imola

La porta della Romagna sorge all’intersezione della via Emilia con il fiume Santerno. Come le altre città di origine romana della via Emilia, anche Imola presenta un centro con impianto ortogonale, attorno al quale, in epoca medievale, sorsero i palazzi pubblici. Nel Rinascimento, mentre al suo controllo si alternavano diverse signorie, la città acquisì un nuovo aspetto e nuove fortificazioni, secondo un progetto urbano di Leonardo da Vinci. Del suo passato Imola conserva la rocca, fortezza medievale ristrutturata nel 1472, tra le più importanti e meglio conservate della regione. Nota come uno dei principali focolai storici del socialismo italiano, e poi primo comune comunista nel dopoguerra, oggi Imola è conosciuta soprattutto per l’autodromo.

Riolo Terme

Località termale d’aspetto medievale, che sorge sul medio corso del fiume Senio, che sbocca nella pianura tra Faenza e Imola. Oggi assai frequentata per le sue acque curative e come località di villeggiatura, Riolo è ancora dominata dal vecchio borgo, con la quadrata rocca medievale, in cui abitarono Masino della Colla e Caterina Sforza, trasformata oggi in museo.

Brisighella

Stazione termale della bassa valle del Lamone, sull’Appennino alle spalle di Faenza. Dominato dalle due fortificazioni della Torre dell’Orologio (sec. XIII) e della rocca, costruita nel 1310 da Francesco Manfredi, questo borgo medievale, ricco di storia e di tradizioni commerciali, è insediato in un paesaggio particolarmente affascinante, che alterna rupi, coltivazioni e insediamenti umani. Nei mesi di giugno e luglio vi si organizzano popolari manifestazioni culturali e gastronomiche dal sapore medievale

Faenza

La città delle ceramiche sorse in età romana dove la via Emilia incontra il fiume Lamone. Dopo un periodo di governo comunale, fu retta a lungo dalla famiglia dei Manfredi, che sviluppò solidi legami con Firenze, finché, nel 1509, fu ceduta allo Stato Pontificio. Da allora, grazie all’industria della ceramica, il nome di Faenza divenne famoso in tutta Europa. Nel ‘700 la città si arricchì di palazzi e arredi urbani ispirati ai nuovi ideali laici e progressisti del neoclassicismo, che ne mutarono sostanzialmente l’aspetto rinascimentale. Restano comunque le belle piazze centrali, su cui ancora si affacciano palazzi medievali e rinascimentali, e la cattedrale che conserva all’interno la bella arca di S. Savino, opera di Benedetto da Maiano. Nell’ex convento di S. Maglorio ha trovato sede il ricchissimo Museo internazionale delle ceramiche.

Bertinoro

Questo antico borgo medievale si affaccia con splendido panorama sulla pianura romagnola, tra Forlì e Cesena. In parte ancora racchiusa entro le mura costruite da papa Alessandro VI, Bertinoro fu a lungo contesa tra Guelfi e Ghibellini. Nel centro si possono ancora osservare, oltre alla cattedrale cinquecentesca, il palazzo comunale e la rocca, assai rimaneggiata, nella quale nel 1177 alloggiò il Barbarossa. Suggestiva è la presenza della colonna dell’Ospitalità o dell’anella, eretta nel sec. XIII per far cessare le gare di generosità tra i nobili della zona verso i forestieri che, per essere ospitati, dovevano limitarsi a legare il proprio cavallo a uno degli anelli posti sulla colonna e corrispondenti a una famiglia nobile. Ogni primo settembre si rinnova questo antico rito con una festa.

A TAVOLA
Formaggio di fossa Piadina
Il formaggio di fossa viene prodotto a Sogliano al Rubicone e a Talamello, due borgate collinari nell'entroterra di Rimini. Si tratta di caciotte ottenute dal latte di mucche alimentate in estate su pascoli alti di montagna con foraggio fresco. Le forme racchiuse in sacchi di juta vengono stipate in fosse tufacee profonde circa 3 m, con un diametro di 2 e un'imboccatura di 80 cm. La fossa, quando è piena, viene chiusa ermeticamente e riaperta soltanto il 25 novembre, giorno della festa di Santa Caterina. In queste condizioni il formaggio fermenta consumando rapidamente il poco ossigeno rimasto, e continua a maturare in condizione anaerobica senza alterarsi. È lo stesso principio arcaico dei silos usati dagli Egizi per il frumento. A tavola: tagliato a lamelle è ottimo sulla carne del carpaccio, nelle insalate crude, sul riso e sulle paste gratinate. Viene anche servito come dessert in abbinamento con miele e frutta secca. La piadina in Romagna viene preparata in oltre mille chioschi disseminati tra Ravenna e Rimini. Si calcola che se ne consumano non meno di 30 milioni di pezzi ogni stagione turistica. È un semplice disco di pasta piatto, di 25 cm di diametro, preparato con farina, acqua, un pizzico di bicarbonato, sale e strutto. La cottura avviene su un disco di ferro. Già nota al tempo dei Romani, la piadina ha notevoli somiglianze con i pani sottili e morbidi mediorientali. A tavola: servita calda, a fette, si sposa con affettati, salumi, pecorino e tartufo, rucola e crema di porcini, e soprattutto con lo squacquarone.
Olio di Brisighella Scalogno di Romagna IGP
Gli oliveti di Brisighella producono uno degli oli più rari e pregiati d'Italia, che riesce a equilibrare in modo perfetto l'aromaticità talvolta un po' aggressiva del verde olio toscano o umbro e l'eleganza lieve dell'olio ligure e di quello gardesano. L'olio è ottenuto in due tipi, con olive di una varietà locale che prende il nome dal paese e produce l'olio "Brisighello" e la selezione "Nobildrupa", molto esclusiva, ricavata da olive particolari conosciute per la qualità eccelsa e per la resa molto bassa. A tavola: l'olio di Brisighella è di un tale livello che va consumato esclusivamente crudo, su insalate o piatti particolarmente delicati. È il prodotto tipico della zona di Riolo Terme e per la sua particolare qualità ha ottenuto l'Indicazione Geografica Protetta. Questo bulbo deriva il suo nome dal luogo di origine, la città di Ashkalon in Palestina, ed è stato introdotto in Europa dopo le Crociate trovando subito ottima accoglienza in Francia, dove viene pestato in un mortaio e mescolato a burro per accompagnare carni e pesci alla griglia. Tutti gli anni a luglio Riolo Terme celebra il suo scalogno con una fiera che propone piatti e premia le migliori esecuzioni. A tavola: in Romagna è presente in particolare nelle insalate e nei soffritti al posto della cipolla e dell'aglio.
  Squacquarone
Formaggio di latte vaccino, a pasta molle, ha una consistenza cremosa e burrosa. Viene prodotto in tutta la Romagna e ha sapore fresco e delicato, simile a quello dello stracchino lombardo. A tavola: viene consumato come formaggio da tavola, ma l'accostamento migliore è quello della piadina calda.

 

IL VINO
Le antichissime tradizioni enologiche dell’Emilia-Romagna sono testimoniate dal ritrovamento nel 1878 di una grande coppa di argento di epoca romana detta “Gutturnium” da cui trae il nome uno dei vini della regione: il Gutturnio. Oggigiorno l’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane che producono più vino: dalle pendici dei monti Appennini fino alle pianure del fiume Po e alle coste dell’Adriatico il paesaggio è dominato dai vigneti. E’ questa una regione dove le tradizioni vitivinicole si mescolano con successo alle tradizioni gastronomiche: la buona tavola e la compagnia sono una costante del vivere quotidiano degli abitanti dell’Emilia-Romagna. Tra Bologna e Rimini si sviluppa la zona della Romagna zona intensamente coltivata a vigneti dove il vitigno più diffuso è quello a bacca rossa Sangiovese. E’ questa la zona che dà origine anche al primo vino bianco italiano ad ottenere la D.O.C.G.: l’Albana di Romagna. Si ottiene dal vitigno autoctono omonimo, che la tradizione fa discendere dagli antichi romani, può essere secco, amabile, dolce e passito. Vuoi imbandire un pranzo o una cena nello stile della regione? Acquista qui i vini della Romagna selezionati per te dai nostri esperti.

 

DOVE MANGIARE E DORMIRE
A Strada Casale, vicino a Brisighella, merita una sosta la Trattoria di Strada Casale (tel. 054688054), ottimo rapporto tra qualità e prezzo, un menu che cambia ogni giorno secondo la disponibilità della materia prima, una buona carta dei vini. A Imola vi consigliamo invece l'Osteria del Vicolo Nuovo (tel. 0454232552) dove potrete usufruire di un'ampia scelta di vini della regione e gustare i piatti preparati da uno staff tutto femminile: coniglio al Sangiovese, zuppa di farro, radicchio con prosciutto ed altri ancora. Per dormire vi consigliamo a Portico di Romagna l'albergo Al Vecchio Convento (tel. 0543967053), ricavato, come dice il nome, da un convento della fine dell'ottocento, camere confortevoli ed arredate con gusto. A Bertinoro un buon indirizzo è l'agriturismo Fattoria Paradiso (tel. 0543445044), poche camere curate ed un ottima enoteca.
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