Sardegna: la nuova frontiera

La Sardegna, trovandosi in una posizione strategica al centro del mediterraneo, è stata nel corso dei secoli terra di conquista: prima i fenici, poi i romani, poi i catalani, gli aragonesi, gli spagnoli ed infine i piemontesi, oltre ad imporre le proprie usanze e costumi, hanno anche lasciato la propria impronta per quanto riguarda la coltura della vite. Le antiche tradizioni enologiche dell'isola sono testimoniate dalla Carta de Logu, decreto risalente al 1392 con il quale Eleonora, sovrana del Giudicato di Arborea, imponeva l'impianto di vigne nei terreni rimasti incolti.

Terra arsa dal sole, è caratterizzata dalla coltivazione ad alberello della vite che permette ai grappoli di essere lontani dal calore emanato dal terreno. Fino a non molto tempo fa conosciuta unicamente per i vini bianchi di grande struttura e ricchezza di alcol, oggigiorno la Sardegna, abbandonata la strada delle grandi produzioni, sta sempre più imboccando quella della qualità. Piccoli produttori e accorte cantine sociali, aiutati dal clima particolarmente favorevole, stanno dando alla luce con risultati eccellenti vini che escono dai canoni tradizionali dell'isola: per questo la Sardegna si può considerare come la nuova frontiera della viticoltura italiana. Vediamo quali sono le zone vinicole principali.

Nella parte nord dell'isola si estende la zona del Sassarese, conosciuta in tutto il mondo per gli splendidi paesaggi dove il colore del mare si fonde con i colori della rocce e della vegetazione mediterranea. E' qui che nasce il Vermentino di Gallura, vino bianco D.O.C.G. ottenuto dal vitigno omonimo di importazione ligure, dal profumo sottile, intenso e delicato, che ben si accompagna con i frutti del mare sardo. Altri vini degni di nota sono quelli prodotti nella piana di Alghero, suggestiva città di impronta spagnola nei cui vicoli si sente risuonare ancora per bocca dei vecchi del luogo, la lingua degli antichi dominatori: il catalano.

Nella parte centrale dell'isola si sviluppa la zona dell'Oristanese. E' questa la zona dove nasce il vino simbolo della Sardegna: la Vernaccia di Oristano. Ottenuto dal vitigno autoctono omonimo, è stato il primo vino italiano a fregiarsi della D.O.C.. Vino dal tenore alcolico elevato (supera facilmente i 15°), di colore giallo dorato o ambrato, ha profumo delicato che richiama il fiore del mandorlo e piacevole retrogusto amarognolo.

Nella punta sud dell'isola si estende infine la zona del Cagliaritano, importante zona vinicola dove praticamente sono rappresentate tutte o quasi le D.O.C. dell'isola. Tra le quali ricordiamo il Nuragus di Cagliari, vino bianco ottenuto dal vitigno omonimo che alcuni ritengono sia stato introdotto dai fenici mentre altri sono convinti che abbia origini locali, ed il Cannonau di Sardegna, vino rosso o rosato, dal gradevole profumo caratteristico, che ha origine dal vitigno Cannonau, uno dei vitigni più diffusi dell'isola che si crede provenga dalla Spagna.

Clicca su una delle zone vinicole evidenziate sulla cartina per scoprire i vini della regione

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