Puglia: terra dei rosati

Sergio Albrizio

Il nostro sommelier per la Puglia è Sergio Albrizio

Sergio è Sommelier A.I.S. dal 1996, è un imprenditore ed appassionato e cultore del vino pugliese

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La Puglia è terra di antichissime tradizioni vinicole. La coltivazione della vite era già praticata fin dai tempi della colonizzazione greca nell'VIII secolo avanti Cristo, successivamente, al tempo degli antichi romani, i vini pugliesi ebbero il loro momento di massimo splendore fino a quando la decadenza dell'impero romano di occidente segnò anche il declino della enologia pugliese. A partire dal secolo XVII vi fu una rinascita della viticoltura con il ritorno di vigneti autoctoni, che vennero però poi completamente distrutti dalla fillossera sul finire del secolo XIX. Con i reimpianti che seguirono si preferì privilegiare la quantità della produzione piuttosto che la qualità.

Oggigiorno la Puglia è una delle regioni italiane che produce in assoluto più vino. Anche se ancora molto del vino pugliese viene utilizzato come vino da taglio per rinforzare vini più deboli (fino a poco tempo fa quando si parlava tra gli addetti ai lavori della Puglia si utilizzava spesso il termine di cantina d'"Europa"), ultimamente numerosi produttori stanno investendo nella qualità e non mancano, specialmente nel campo dei vini rossi e rosati, pregevoli esempi. Il panorama vinicolo pugliese è dominato dai vitigni a bacca rossa, tra cui ricordiamo i vitigni autoctoni primitivo, il cui nome deriva dalla precocità con cui matura, e malvasia nera, di origine greca, da cui nascono rossi corposi che ben si accompagnano con i piatti di carne e selvaggina.

La zona vinicola più interessante è sicuramente la penisola Salentina. In questa terra bagnata a nord dal mare Adriatico e a sud dal mare Ionio, il clima è particolarmente favorevole alla coltivazione della vite grazie ad una singolare escursione termica tra la notte ed il giorno ed all'abbondanza di acqua. Qui si coltiva un altro dei vitigni autoctoni a bacca rossa pugliesi, il negro amaro, il cui nome contiene due volte il termine "nero": infatti deriva dal latino "niger" e dal greco "maru" che hanno entrambi lo stesso significato. Da questo vitigno si ottengono i migliori vini rosati italiani, dal profumo caratteristico delicato e vinoso e dal sapore asciutto ed armonico.

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Puglia
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