Primitivo di Manduria Vinicola Mediterranea

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Primitivo di Manduria, un nome di un certo esotismo, di fama piuttosto recente se pur non nuovo sulle nostre tavole. La prima etichetta di questo vino risale a un paio di secoli fa, precisamente al 1891, ed è conservata in un museo, ma quanta strada per arrivare ad oggi, al riconoscimento unanime della qualità di questo vitigno e della bontà dei vini con esso prodotti! Si puo' tranquillamente dire che fino a una decina di anni fa il nome primitivo lo conoscevano più che altro i vinificatori del nord, che quest'uva utilizzavano come taglio. Poi qualche produttore coraggioso segue la via della qualità invece che della quantità e in pochi anni questo vino esce dal limbo pugliese e incontra il grande pubblico, anche grazie al solitamente buon rapporto qualità/prezzo. Il vino che assaggiamo viene imbottigliato dalla Vinicola Mediterranea, di S. Pietro Vernotico, antica cittadina posta tra Brindisi e Lecce, con uve provenienti dalle province di Taranto e Brindisi. I 14 gradi alcolici e il colore rubino vivo, con qualche sfumatura granata, evocano le calde maturazioni del sud. Lo annusiamo e lo troviamo pulito, non complesso ma di passo sicuro, con qualche nota alcolica di troppo che rende spiritoso il sentore di ciliegia. Lo assaggiamo e ci invade subito la bocca, contando principalmente sulla carica alcolica, poi su un frutto maturo ma non smaccato. Il tannino arriva a chiudere la sensazione fruttata che ci dà il commiato con note amarognole e pulite. Un Primitivo di discreto corpo, che ci sentiamo di consigliare su piatti robusti, formaggi grassi, salse al pomodoro, insomma, su tutti quei cibi che possano, con la loro grassezza e sapidità, giocare con l'alcol del vino e dello stesso alcol giovarsi per lasciare una bocca saporosa e pulita.

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