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​San Giorgio Lungarotti

By Luca Stroppa 26 ottobre 2023 83 Views

San Giorgio Lungarotti

Il vino che, oggi, abbiamo deciso di prendere direttamente dagli scaffali virtuali del nostro sito di vendita di vino online, di stappare, degustare e recensire è un'etichetta storica, un rosso d'Umbria iconico, il primo SuperUmbrian che sia mai stato prodotto. Si tratta del San Giorgio di Lungarotti, ora compreso nella Denominazione Umbria IGT Rosso.

Abbiamo recensito l'ultima annata in commercio, l'annata 2018. Ecco le nostre impressioni sul San Giorgio Umbria IGT Rosso Lungarotti 2018 da 93 punti James Suckling.

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Lungarotti è il nome simbolo dell'eccellenza enologica dell'Umbria, la cantina di riferimento per la produzione dei migliori vini umbri. Il suo fondatore Giorgio Lungarotti è considerato il capostipite dell'enologia di questa Regione e uno dei padri della moderna enologia italiana. A lui si deve la creazione di etichette iconiche, cha hanno rappresentato un modello per diverse generazioni di produttori, favorendo l'affermazione dei vini italiani nel mondo.

Giorgio Lungarotti fonda la cantina Lungarotti nel 1962, unendo i vari appezzamenti dell'azienda agraria di famiglia, attiva dal XVIII secolo e impegnata in diverse attività agricole, compresa la viticoltura. Giorgio specializza l'azienda di famiglia nella produzione di vino, dando il via ad una storia di assoluto successo, ambientata a Torgiano, un vocatissimo comune di Perugia.

Proprio nel 1962, Giorgio mette in commercio il primo vino iconico della sua produzione, il Rubesco da uve Sangiovese e Colorino, massimo rappresentante della D.O.C. Torgiano, istituita nel 1968 grazie, soprattutto, al successo dell'etichetta di Lungarotti, e prima Denominazione umbra in ordine di tempo. Nel 1964 viene prodotta anche la versione Riserva del Rubesco, da cui nacque, nel 1990, la D.O.C.G. Torgiano Riserva, prima D.O.C.G. dell'Umbria, di cui il Rubesco Vigna Monticchio Lungarotti è ancora il maggior esponente. Insomma, come hai capito, stiamo parlando di un personaggio a dir poco decisivo per la nostra enologia, lungimirante e illuminato, un vero e proprio signore del vino italiano.

Nel 1977, animato dalla volontà di sperimentare nuovi uvaggi, Giorgio Lungarotti creò il primo SuperUmbrian della storia enologica di questa Regione: il San Giorgio. Si tratta dell'unione di uve del vitigno tipico di Torgiano, il Sangiovese, coltivate nella vigna denominata Monticchio, quella del Rubesco Riserva, e di quelle di un classico vitigno internazionale, il Cabernet Sauvignon, introdotto in Umbria proprio da Giorgio Lungarotti negli anni '60.

San Giorgio Lungarotti

Il vino è dedicato a San Giorgio, a cui è legata un'antica tradizione di Torgiano: il 23 aprile si celebra San Giorgio con una serie di fuochi propiziatori accesi con i sarmenti della potatura della vite. Si tratta di un rituale di buon auspicio in vista della vendemmia. Inoltre, nella parte anteriore dell'etichetta sono riprodotti San Giorgio e il drago, dal disegno preparatorio dall'omonimo dipinto di Raffaello Sanzio. Sempre nella parte anteriore dell'etichetta troviamo la firma di Giorgio Lungarotti, l'artefice di questo vino.

Per la produzione del San Giorgio Lungarotti è prevista la fermentazione alcolica in acciaio con macerazione sulle bucce per un periodo di tempo di circa 25-28 giorni. Il vino matura in legno per circa un anno e affina per un altro anno in bottiglia.

É arrivato il momento dell'assaggio.

Il San Giorgio Umbria IGT Rosso Lungarotti 2018 è un vino che si presenta ai nostri occhi in un rosso rubino profondo, intenso e rigoroso. La prima impressione è di un nettare di grande eleganza. Una sensazione confermata all'esame olfattivo e degustativo. Al naso è ricco, ampio, complesso ed esclusivo: una sinfonia di aromi di frutti rossi, ribes e more, con richiami floreali di viola, speziati di pepe e fini note balsamiche. Al palato è vigoroso, corposo e ben strutturato, con una gradazione alcolica pari di 14% vol. Elegantissima la trama tannica, fine, morbida e avvolgente. Il finale è molto lungo, fruttato e minerale, di una sorprendente e piacevolissima freschezza.

Sicuramente un vino che richiede di essere abbinato a primi piatti con condimenti importanti, arrosti e carni rosse, oppure formaggi a lunga stagionatura o piccanti. Per l'unicità e l'eleganza, si può bere anche solo, come vino da meditazione.

Il successo internazionale e gli ottimi punteggi ottenuti dalla critica non sorprendono, anzi ...

Conosci il San Giorgio Lungarotti? Lo hai mai assaggiato? Cosa ne pensi?

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Posted in: Vini d'Italia
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